Pasquetta, come si festeggiava un tempo?

"Pusilliche" lungo la "via della Croce". La tavola per riunire la famiglia

lunedì 9 aprile 2012
La tradizione della Pasqua e Pasquetta in Altamura è ricca di riti, di credenze, di celebrazioni. Facciamo un tuffo nel passato e scopriamo vecchie usanze che destano curiosità. Un tempo la Quaresima iniziava con il lavaggio delle stoviglie con acqua e cenere per eliminare i residui di carne in osservanza del periodo di astinenza dalla carne imposto dalla Chiesa. L'ultimo venerdì santo, come si legge in un comunicato datato 16 aprile 1615, si celebrava la via Crucis lungo la "via della Croce", zona Montecalvario, con lunghe soste per una riflessione a ogni mistero. La stessa zona, lontana (all'epoca) dal centro abitato, era frequentata a "pasquetta". Lì si organizzavano scampagnate e pranzi. Si preparavano "timbane" (pasta al forno), fritture di carciofi, zucchine, asparagi. Non mancavano macellai che arrostivano carne e involtini su fornelli piazzati sulla strada. Tutto questo accadeva in realtà il martedì successivo al giorno di Pasqua.

La gita, secondo il credo religioso, dovrebbe ricordare l'apparizione di Gesù a due discepoli in cammino verso Emmaus, antica città della Palestina situata 11 chilometri a nord-ovest di Gerusalemme. In ricordo di quel viaggio si giustifica il nostro "Pusilliche", ossia Pasquetta, che oggi si festeggia il lunedì successivo alla Pasqua. Un'altra simpatica usanza altamurana era la preparazione della "scarcella" (un biscotto) fatta dalle mamme e conservata per una settimana, perché i bambini potessero consumarla solo e unicamente il giorno di Pasqua assieme alle uova lessate e colorate e ai taralli con la glassa. Una ricetta della "scarcella" è stata proposta dallo chef Michele Erriquez (cliccare qui).