Pasquale Lomurno chiarisce i motivi delle sue dimissioni

"Non ci sto a farmi processare da eroi di cartone". Il Segretario del Sindaco aggiunge: "Ricorrerò all'Autorità Giudiziaria inquirente"

lunedì 20 settembre 2010 16.48
Pasquale Lomurno, segretario del sindaco Mario Stacca, ha dato stamattina le sue dimissioni. Il nome di Lomurno, nei giorni scorsi, era apparso, insieme a quello del presidente del Consiglio comunale Nico Dambrosio, in diversi articoli di stampa riportanti intercettazioni telefoniche fra i due, il titolare dell'azienda Tradeco Carlo Columella e suo figlio Saverio. Una vicenda che il Segretario del Sindaco definisce "sciacallaggio politico e amministrativo, artatatamente messa in atto con la complicità di un giornalista che dalla colonne del quotidiano Barisfera e dell'Unità ha inondato di melma mediatica arrivando, in violazione delle regole che governano l'agire del buon giornalista, finanche ad omettere alcuni passaggi della trascrizione della conversazione telefonica n. 886 del 25 gennaio 2008".

Lomurno chiarisce, con un comunicato, il motivo delle sue dimissioni: "La sospensione volontaria dall'incarico è tesa a voler eliminare qualsiasi tipo di speculazione ordita da sciacalli, conigli ed animali della retorica che si sono vestiti, impropriamente, da censore Catone non avendone né il livello culturale né tanto meno quello morale e politico". E aggiunge: "Io non ci sto a farmi processare da eroi di cartone che di morale non hanno nulla da insegnare e che utilizzano la stampa amica nonché una pletora di compagnucci ignavi, che non hanno neanche il coraggio di firmarsi – rectius di farsi riconoscere – e che si nascondono dietro l'utilizzo improvvido di uno pseudonimo, capaci solo di adoperare lo strumento mediatico di Facebook per inondarlo di offese, che saranno con ogni mezzo, forza e determinazione da me perseguite attraverso il ricorso alle Autorità Giudiziaria inquirente".

Riportiamo di seguito l'intero comunicato di Pasquale Lomurno.

Ringrazio il sindaco per la fiducia accordatami, visto il delicato incarico, che lo scrivente ha sempre assolto con diligenza, passione, spirito di servizio, onestà morale ed intellettuale, nel rispetto delle regole e nel solo interesse esclusivo della Città di Altamura.

Confermo la fiducia del Suo operato che è sempre stato improntato al rispetto totale delle norme e dei regolamenti comunali volto solo a far prevalere l'interesse pubblico, invitandoLa, sin d'ora, a proseguire nell'azione amministrativa giammai dimenticando una lettura sistematica di questa vicenda incresciosa che io definisco "sciacallaggio politico e amministrativo" artatamente messa in atto con la complicità di un giornalista che dalle colonne del quotidiano Barisera e dell'Unità ha inondato di melma mediatica arrivando, in violazione delle regole che governano l'agire del buon giornalista, finanche ad omettere alcuni passaggi della trascrizione della conversazione telefonica n. 886 del 25 gennaio 2008. Tra l'altro non è legittima ma solo offensiva oltrechè non veritiera la indebita connessione che questo signore ha compiuto nel porre in connessione le intercettazioni dell'anno 2002 con quelle più recenti del 2008. Il suo intento dichiarato è stato quello di volere, con intenzione ed artificio, gettare fumo negli occhi dei lettori, raggirandoli, non evidenziando che nel primo periodo storico l'attuale Sindaco ricopriva la carica di consigliere comunale e lo scrivente era TOTALMENTE ASSENTE DALLA VITA AMMINISTRATIVA E POLITICA. La sospensione volontaria dall'incarico è tesa a voler eliminare qualsiasi tipo di speculazione ordita da sciacalli, conigli ed animali della retorica che si sono vestiti, impropriamente, da censore Catone non avendone né il livello culturale né tanto meno quello morale e politico.

La politica avrebbe dovuto assolvere solamente il compito di ricostruire i fatti nella loro realtà, stigmatizzando e riprendendo con veemenza le parole di alcuni esponenti politici dette in libertà sui recenti fatti di cronaca, lasciando ad Altri il giudizio competente, qualora sui fatti accaduti vi siano delle presunte responsabilità e delle connivenze. Io non ci sto a farmi processare da eroi di cartone che di morale non hanno nulla da insegnare e che utilizzano la stampa amica nonché una pletora di compagnucci ignavi, che non hanno neanche il coraggio di firmarsi – rectius di farsi riconoscere – e che si nascondono dietro l'utilizzo improvvido di uno pseudonimo, capaci solo di adoperare lo strumento mediatico di Facebook per inondarlo di offese, che saranno con ogni mezzo, forza e determinazione da me perseguite attraverso il ricorso alle Autorità Giudiziaria inquirente. Del resto ed è di tutta evidenza che allo stato attuale, nonostante l'indagine sia in piedi da diversi anni, NULLA è stato mai contestato allo scrivente né, giammai, sono mai stato destinatario di alcun provvedimento dell'Autorità Giudiziaria.

Identica cosa farò nei confronti di chi ha espresso giudizi infondati attraverso volantini politici, articoli di stampa e tutto ciò che riterrò lesivo, a mio insindacabile giudizio, per la mia immagine, il mio decoro e dignità personale. Tolgo il disturbo al fine di essere libero e non creare condizionamenti o riflessi negativi al Sindaco prima, ai Dirigenti ed alla intera struttura di questo Comune poi, e mi impegno a ricostruire con atti, date, fatti e circostanze la storia politica degli ultimi venti anni di questa Città al fine di ripristinare la verità di alcune vicende che hanno avuto e spiegano ancora la loro valenza politica ed amministrativa. Rendendo edotta l'Autorità inquirente a qualunque livello di quelle che sono le mie conoscenze, affinché prevalga la stagione dei diritti e dei doveri sui perbenismi di facciata e su coloro che si improvvisano moralisti, e di tutti quelli che hanno la memoria corta e carente di fosforo come lo smemorato di Collegno che, come quest'ultimo, hanno obliato di esaminare i loro atti ed i loro comportamenti tanto politici quanto amministrativi.

Ringrazio il Sindaco se vorrà dare divulgazione alla Città della presente della quale mi riservo di inviare copia sin d'ora alle Autorità giuridicamente riconosciute e non ai tribunali fantoccio della politica.
Cordialmente.

Altamura, 20 settembre 2010
Geom. Pasquale LOMURNO