"Parco dei templari", l’On. Mantovano presente alla riapertura
Prioritaria la salvaguardia dell’economia e dei posti di lavoro. Le dichiarazioni del Procuratore di Bari, Antonio Laudati
lunedì 28 febbraio 2011
16.52
Sono stati riaperti questa mattina, alla presenza del Sottosegretario del Ministero degli Interni Alfredo Mantovano e dei Sindaci di Altamura e Gravina, i cancelli dell'ex sala ricevimenti "Parco dei templari", sequestrata in via definitiva lo scorso 4 febbraio e ora annoverata tra i beni confiscati alla malavita e diventati di proprietà dello Stato. Imponente il dispiego di forze per scortare le autorità: Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza. Prima di sottoporsi alle domande dei giornalisti i due sindaci e l'On. Mantovano hanno voluto visionare le sale dell'immensa struttura. Il Sottosegretario ha spiegato che, come nel caso di altre aziende confiscate alla malavita, nella riapertura del "Parco dei templari" si porrà attenzione a salvaguardare l'economia del territorio mantenendo i posti di lavoro. Non sono state fornite notizie in merito alla società che dovrà gestire la struttura. Presente anche il cuoco Gianfranco Vissani a cui è stato affidato il compito di far in modo che gli impegni presi dalla precedente gestione siano rispettati e promuovendo il rilancio enogastronomico del territorio.
Si esprime in merito il Procuratore della Repubblica di Bari, Antonio Laudati: «Oggi un'importante ed elegante struttura alberghiera di Altamura, confiscata alla criminalità organizzata, viene restituita dalla "squadra" Stato – oggi rappresentato dal Sottosegretario all'Interno, on. Alfredo Mantovano e dall'Agenzia nazionale per l'Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata – alla società civile. Quella società che in alcune realtà, più che in altre, è costretta a condividere il vivere quotidiano con la presenza dell'illegalità e che, invece, oggi viene in parte ripagata di quanto anche moralmente gli viene tolto da quella criminalità organizzata che nell'atto di delinquere impedisce, di fatto, a una comunità di crescere sia sul piano economico che su quello democratico. Per questo la riapertura e il riuso dell'importante complesso "Il Parco dei Templari" assume un altissimo valore simbolico perché insieme restituisce anche ai cittadini una maggiore fiducia nelle Istituzioni. Del resto sono solito ribadire in ogni circostanza che per noi è prioritario catturare la fiducia dei cittadini prima ancora dei mafiosi. Solo se cattureremo la prima potremo fare meglio il nostro lavoro».
«Un lavoro quello che stiamo conducendo», continua Laudati, «in questo Ufficio Giudiziario che guido da circa un anno e mezzo, che punta in modo particolare sull'applicazione delle misure patrimoniali, considerandole uno strumento di grande efficacia non solo sul piano della repressione, ma quanto su quello dell'educazione alla Legalità. Togliere alle organizzazioni criminali e agli amministratori pubblici corrotti le ricchezze prodotte illecitamente non solo serve a indebolirli, ma la loro restituzione e il riutilizzo di questi sul piano socio-civile ha effetti positivi immediati sui cittadini onesti. Su questo fronte la Procura di Bari, dal 9 settembre 2009 alla fine dello scorso anno, ha recuperato alla Legalità 507 beni immobili e 237 beni mobili ai quali è stato dato un valore catastale di oltre 258 milioni per i primi e oltre quattro milioni per i secondi. Va da sé che i valori catastali non sono quelli di mercato per cui gli immobili se monetizzati porterebbero ad entrate superiori a quelli contabilizzati dalla Procura. Conti correnti e prodotti bancari e postali sequestrati o confiscati ammontano, invece, a oltre 149 milioni di euro. Sommando il tutto (immobili, mobili e denaro) sono oltre 411 i milioni tolti alla malavita e agli amministratori pubblici corrotti».
Seguono le video interviste.
Si esprime in merito il Procuratore della Repubblica di Bari, Antonio Laudati: «Oggi un'importante ed elegante struttura alberghiera di Altamura, confiscata alla criminalità organizzata, viene restituita dalla "squadra" Stato – oggi rappresentato dal Sottosegretario all'Interno, on. Alfredo Mantovano e dall'Agenzia nazionale per l'Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata – alla società civile. Quella società che in alcune realtà, più che in altre, è costretta a condividere il vivere quotidiano con la presenza dell'illegalità e che, invece, oggi viene in parte ripagata di quanto anche moralmente gli viene tolto da quella criminalità organizzata che nell'atto di delinquere impedisce, di fatto, a una comunità di crescere sia sul piano economico che su quello democratico. Per questo la riapertura e il riuso dell'importante complesso "Il Parco dei Templari" assume un altissimo valore simbolico perché insieme restituisce anche ai cittadini una maggiore fiducia nelle Istituzioni. Del resto sono solito ribadire in ogni circostanza che per noi è prioritario catturare la fiducia dei cittadini prima ancora dei mafiosi. Solo se cattureremo la prima potremo fare meglio il nostro lavoro».
«Un lavoro quello che stiamo conducendo», continua Laudati, «in questo Ufficio Giudiziario che guido da circa un anno e mezzo, che punta in modo particolare sull'applicazione delle misure patrimoniali, considerandole uno strumento di grande efficacia non solo sul piano della repressione, ma quanto su quello dell'educazione alla Legalità. Togliere alle organizzazioni criminali e agli amministratori pubblici corrotti le ricchezze prodotte illecitamente non solo serve a indebolirli, ma la loro restituzione e il riutilizzo di questi sul piano socio-civile ha effetti positivi immediati sui cittadini onesti. Su questo fronte la Procura di Bari, dal 9 settembre 2009 alla fine dello scorso anno, ha recuperato alla Legalità 507 beni immobili e 237 beni mobili ai quali è stato dato un valore catastale di oltre 258 milioni per i primi e oltre quattro milioni per i secondi. Va da sé che i valori catastali non sono quelli di mercato per cui gli immobili se monetizzati porterebbero ad entrate superiori a quelli contabilizzati dalla Procura. Conti correnti e prodotti bancari e postali sequestrati o confiscati ammontano, invece, a oltre 149 milioni di euro. Sommando il tutto (immobili, mobili e denaro) sono oltre 411 i milioni tolti alla malavita e agli amministratori pubblici corrotti».
Seguono le video interviste.