Parco degli Ulivi, la Segeco risponde
In mattinata conferenza stampa del Comitato cittadino
mercoledì 15 giugno 2016
Saranno i due saggi che gli archeologi effettueranno in settimana a stabilire se i lavori nel parco degli ulivi potranno continuare.
Questo quanto emerso nell'ultimo incontro svoltosi sabato scorso nei pressi del cantiere e durante il quale si sono ritrovati facci a faccia l'azienda Segeco, titolare dei permessi di costruire, e i cittadini che appartengono al comitato Salviamo il parco degli Ulivi. A fare da arbitro il primo cittadino Giacinto Forte, accusato a sua volta di aver rivolto parole pesanti contro i cittadini, e la Soprintendenza archeologica di Bari a cui è affidato il compito di valutare l'entità e soprattutto la rilevanza storica e culturale dei reperti.
Ritrovamenti che ad ora non hanno rivelato nulla di pregio a parte le mura perimetrali di due tombe. Una zona che con molta probabilità è già stata visitata in passato dai tombaroli.
A stabilire se e quanto siano di pregio i ritrovamenti saranno gli archeologi guidati dalla Soprintendenza a cui è affidata la direzione scientifica, a cura e spese della società Segeco, come previsto dalla norma.
Agli studiosi, che hanno vietato l'ingresso di mezzi pesanti nella zona, si sono affidati i residenti della zona e gli stessi responsabili della Segeco. Per conto dell'azienda è l'avvocato Gianni Moramarco a rimarcare che "l'azienda ha provveduto di sua iniziativa a chiamare le autorità competenti decidendo di sua iniziativa di fermare i lavori nell'intera area del cantiere".
Le risultanze dovrebbero arrivare già nei prossimi giorni e intanto dalla Segeco sperano di "ripristinare quanto prima la verità dei fatti".
Sull'altro fronte, quello dei residenti gli animi non si placano decisi come sono a fare chiarezza e soprattutto a chiedere l'annullamento dei permessi di costruire motivati da una serie di incongruenze tra il progetto e le autorizzazioni oltre che tra il progetto stesso e le norme urbanistiche.
Per far sentire la propria voce il Comitato ha convocato per questa mattina, ore 11 presso la sala consiliare, una conferenza stampa.
Oggetto della conferenza saranno: "Il ritrovamento di alcuni reperti archeologici (in particolare tombe), nelle due aree oggetto di interventi edilizi all'interno del Parco degli Ulivi ad Altamura tra via La Carrera, via IV Novembre via Baracca e via Fratelli Cagnazzi; i due ricorsi al Tar, presentati dal Comitato, composto da residenti del quartiere e da altri cittadini attivi, che si sono schierati da oltre due anni a difesa della legalità, della vivibilità della zona e dell'area verde; la serata di festa e informazione sulla vicenda che si terrà la sera del 24 giugno nel campetto di calcio a fianco alla chiesa di San Michele, a pochi passi dal Parco; le intemperanze del sindaco".
La vicenda come è facile immaginare è tutt'altro che in via di risoluzione. Alla soprintendenza il compito di iniziare a sbrogliare la matassa.
Questo quanto emerso nell'ultimo incontro svoltosi sabato scorso nei pressi del cantiere e durante il quale si sono ritrovati facci a faccia l'azienda Segeco, titolare dei permessi di costruire, e i cittadini che appartengono al comitato Salviamo il parco degli Ulivi. A fare da arbitro il primo cittadino Giacinto Forte, accusato a sua volta di aver rivolto parole pesanti contro i cittadini, e la Soprintendenza archeologica di Bari a cui è affidato il compito di valutare l'entità e soprattutto la rilevanza storica e culturale dei reperti.
Ritrovamenti che ad ora non hanno rivelato nulla di pregio a parte le mura perimetrali di due tombe. Una zona che con molta probabilità è già stata visitata in passato dai tombaroli.
A stabilire se e quanto siano di pregio i ritrovamenti saranno gli archeologi guidati dalla Soprintendenza a cui è affidata la direzione scientifica, a cura e spese della società Segeco, come previsto dalla norma.
Agli studiosi, che hanno vietato l'ingresso di mezzi pesanti nella zona, si sono affidati i residenti della zona e gli stessi responsabili della Segeco. Per conto dell'azienda è l'avvocato Gianni Moramarco a rimarcare che "l'azienda ha provveduto di sua iniziativa a chiamare le autorità competenti decidendo di sua iniziativa di fermare i lavori nell'intera area del cantiere".
Le risultanze dovrebbero arrivare già nei prossimi giorni e intanto dalla Segeco sperano di "ripristinare quanto prima la verità dei fatti".
Sull'altro fronte, quello dei residenti gli animi non si placano decisi come sono a fare chiarezza e soprattutto a chiedere l'annullamento dei permessi di costruire motivati da una serie di incongruenze tra il progetto e le autorizzazioni oltre che tra il progetto stesso e le norme urbanistiche.
Per far sentire la propria voce il Comitato ha convocato per questa mattina, ore 11 presso la sala consiliare, una conferenza stampa.
Oggetto della conferenza saranno: "Il ritrovamento di alcuni reperti archeologici (in particolare tombe), nelle due aree oggetto di interventi edilizi all'interno del Parco degli Ulivi ad Altamura tra via La Carrera, via IV Novembre via Baracca e via Fratelli Cagnazzi; i due ricorsi al Tar, presentati dal Comitato, composto da residenti del quartiere e da altri cittadini attivi, che si sono schierati da oltre due anni a difesa della legalità, della vivibilità della zona e dell'area verde; la serata di festa e informazione sulla vicenda che si terrà la sera del 24 giugno nel campetto di calcio a fianco alla chiesa di San Michele, a pochi passi dal Parco; le intemperanze del sindaco".
La vicenda come è facile immaginare è tutt'altro che in via di risoluzione. Alla soprintendenza il compito di iniziare a sbrogliare la matassa.