Ostetricia in affanno, il consigliere Ventricelli scrive al Direttore generale della Asl Ba
Intanto il Comitato S.p.A. si rivolge al presidente Vendola. Il Piano di rientro sanitario? «Una terapia placebo»
mercoledì 12 gennaio 2011
18.44
Il consigliere regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Michele Ventricelli ha inviato ieri una nota al direttore generale della Asl Ba Nicola Pansini in merito alle difficoltà che sta vivendo il reparto di Ginecologia ed Ostetricia dell'Ospedale di Altamura.
«Il reparto – scrive Ventricelli nella lettera - a causa dei numerosi avvicendamenti di personale medico, sta attraversando difficoltà nell'assicurare la continuità delle prestazioni ad un'ampia platea di utenti».
«Le sollecitazioni giunte dagli operatori del reparto – continua il Consigliere regionale - oltre a quelle delle istituzioni locali, ti hanno visto subito intervenire per approntare le misure necessarie per evitare l'interruzione del servizio». Per Ventricelli, gli altri due medici operativi da ieri – e fino al 9 febbraio - presso il reparto dell'Ospedale altamurano «rappresentano una prima, sia pur importante risposta», ma è «impellente e necessario richiedere altresì un'ulteriore disponibilità della Direzione a risolvere alla radice le difficoltà nel reparto in questione».
«Per questo, come ho già fatto negli ultimi giorni dell'anno – conclude Ventricelli nella nota indirizzata a Pansini - torno a sollecitarti affinché si individuino tutte le soluzioni possibili per dare continuità alle disposte integrazioni di personale per tranquillizzare il reparto, la comunità e l'utenza».
A dicembre scorso, anche il sindaco Mario Stacca e l'assessore regionale alla Sanità Tommaso Fiore avevano scritto al Direttore generale della Asl Ba segnalando il problema che il reparto sta vivendo. Pansini, in risposta alla loro comunicazione, ha dichiarato in una nota datata 30 dicembre 2010 che «nessun trasferimento è avvenuto nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del presidio ospedaliero di Altamura a beneficio di altre strutture». Ha precisato, inoltre, che «in data odierna (ndr, 30 dicembre 2010) questa Direzione ha avuto informativa che n. 2 Dirigenti medici Ginecologi del P.O. di Altamura sono assenti, l'uno in quanto vincitore di concorso in altra sede, l'altro per improvvisa malattia».
Nello stesso giorno, la Direzione della Asl Ba ha comunicato alla Direzione dell'ospedale di Altamura e del reparto di Ginecologia ed Ostetricia che, per un mese, dal 10 gennaio al 9 febbraio 2011, «stanti le gravissime criticità di personale medico», due medici del Di Venere e del San Paolo avrebbero prestato servizio nella locale struttura.
Intanto il Comitato S.p.A. (Sanitari precari altamurani) torna a scrivere al governatore della Regione Puglia Nichi Vendola (la video-lettera è in allegato). «Il Piano di rientro – sottolinea nella nota il presidente del Comitato Domenico Cirasole - ha previsto un profondo taglio della spesa del personale medico ed infermieristico e, in contemporanea, opera ponendo in essere nuove procedure concorsuali».
«Il ricorso a questa terapia placebo - continua - serve a non rinnovare il contratto a medici ed infermieri attualmente in servizio, giustificati dall'eccezione del Piano di rientro, sostituendo ad essi altri medici ed infermieri selezionati da nuove procedure o da mobilità». I medici ed infermieri in servizio «perderebbero così definitivamente la speranza di essere stabilizzati». Il Comitato chiede la proroga e la stabilizzazione dei contratti di medici, infermieri e tecnici, «necessari a garantire i livelli essenziali di assistenza» poiché «con le nuove procedure non è affatto garantito a chi abbia maturato il diritto a proseguire l'esperienza lavorativa che sia realmente selezionato». I sanitari precari hanno ottenuto una proroga «di soli tre mesi (ndr, fino al 30 marzo 2011) e dopo il buio più totale».
«Il reparto – scrive Ventricelli nella lettera - a causa dei numerosi avvicendamenti di personale medico, sta attraversando difficoltà nell'assicurare la continuità delle prestazioni ad un'ampia platea di utenti».
«Le sollecitazioni giunte dagli operatori del reparto – continua il Consigliere regionale - oltre a quelle delle istituzioni locali, ti hanno visto subito intervenire per approntare le misure necessarie per evitare l'interruzione del servizio». Per Ventricelli, gli altri due medici operativi da ieri – e fino al 9 febbraio - presso il reparto dell'Ospedale altamurano «rappresentano una prima, sia pur importante risposta», ma è «impellente e necessario richiedere altresì un'ulteriore disponibilità della Direzione a risolvere alla radice le difficoltà nel reparto in questione».
«Per questo, come ho già fatto negli ultimi giorni dell'anno – conclude Ventricelli nella nota indirizzata a Pansini - torno a sollecitarti affinché si individuino tutte le soluzioni possibili per dare continuità alle disposte integrazioni di personale per tranquillizzare il reparto, la comunità e l'utenza».
A dicembre scorso, anche il sindaco Mario Stacca e l'assessore regionale alla Sanità Tommaso Fiore avevano scritto al Direttore generale della Asl Ba segnalando il problema che il reparto sta vivendo. Pansini, in risposta alla loro comunicazione, ha dichiarato in una nota datata 30 dicembre 2010 che «nessun trasferimento è avvenuto nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del presidio ospedaliero di Altamura a beneficio di altre strutture». Ha precisato, inoltre, che «in data odierna (ndr, 30 dicembre 2010) questa Direzione ha avuto informativa che n. 2 Dirigenti medici Ginecologi del P.O. di Altamura sono assenti, l'uno in quanto vincitore di concorso in altra sede, l'altro per improvvisa malattia».
Nello stesso giorno, la Direzione della Asl Ba ha comunicato alla Direzione dell'ospedale di Altamura e del reparto di Ginecologia ed Ostetricia che, per un mese, dal 10 gennaio al 9 febbraio 2011, «stanti le gravissime criticità di personale medico», due medici del Di Venere e del San Paolo avrebbero prestato servizio nella locale struttura.
Intanto il Comitato S.p.A. (Sanitari precari altamurani) torna a scrivere al governatore della Regione Puglia Nichi Vendola (la video-lettera è in allegato). «Il Piano di rientro – sottolinea nella nota il presidente del Comitato Domenico Cirasole - ha previsto un profondo taglio della spesa del personale medico ed infermieristico e, in contemporanea, opera ponendo in essere nuove procedure concorsuali».
«Il ricorso a questa terapia placebo - continua - serve a non rinnovare il contratto a medici ed infermieri attualmente in servizio, giustificati dall'eccezione del Piano di rientro, sostituendo ad essi altri medici ed infermieri selezionati da nuove procedure o da mobilità». I medici ed infermieri in servizio «perderebbero così definitivamente la speranza di essere stabilizzati». Il Comitato chiede la proroga e la stabilizzazione dei contratti di medici, infermieri e tecnici, «necessari a garantire i livelli essenziali di assistenza» poiché «con le nuove procedure non è affatto garantito a chi abbia maturato il diritto a proseguire l'esperienza lavorativa che sia realmente selezionato». I sanitari precari hanno ottenuto una proroga «di soli tre mesi (ndr, fino al 30 marzo 2011) e dopo il buio più totale».