Ospedale Murgia: paziente salvato da aneurisma grazie a nuove tecnologie
La Cartella Clinica Elettronica permette di eseguire consulenze a distanza
martedì 30 gennaio 2024
17.01
Dal "Di Venere" di Bari ad Altamura, la Cartella Clinica Elettronica e il trasferimento digitale delle informazioni tra presidi ospedalieri possono salvare la vita con un semplice click: tutto online e, soprattutto, guadagnando tempo prezioso. Nei giorni scorsi gli specialisti della Chirurgia Vascolare del "Di Venere", allertati per un'emergenza dai colleghi del Pronto Soccorso di Altamura, hanno potuto verificare le condizioni di gravità del paziente mediante la trasmissione digitale delle immagini della Tac mentre il paziente era ancora in ambulanza per il trasferimento, di studiare rapidamente il caso prima del suo arrivo, preparare la sala operatoria e la protesi adeguata per intervenire con successo su un aneurisma rotto dell'aorta addominale, una patologia con una mortalità assai elevata (tra il 70 e il 90%).
Uno dei primi esempi concreti dell'applicazione della trasmissione digitale delle informazioni nella ASL Bari: tra un ospedale e l'altro, tra reparti lontani quasi 60 km. Distanza annullata dalle possibilità offerte dalle nuove tecnologie, in particolare la Cartella Clinica Elettronica che permette di eseguire consulenze a distanza, potendo richiamare – con un semplice click appunto – il diario clinico del paziente, gli esami di laboratorio e le immagini radiografiche.
«Le immagini della Tac eseguita ad Altamura, giunte in tempo reale, tramite il sistema digitale Ris-Pacs – spiega il dott. Pino Natalicchio, direttore di Chirurgia Vascolare del "Di Venere" e direttore del Dipartimento Neuro-vascolare ASL Bari – ci hanno consentito di azzerare i tempi di attesa preoperatori del paziente, in vista della pianificazione della procedura open o endovascolare e guadagnare tempo prezioso per eseguire un intervento delicatissimo. Un caso di scuola, in stretta collaborazione con la Radiodiagnostica del Di Venere diretta dal dott. Michele Tricarico, che rende evidenti i vantaggi nell'organizzazione dei percorsi, delle risorse umane e nella gestione del rischio clinico in situazioni d'emergenza ma anche nell'attività ordinaria. Per discipline – sottolinea Natalicchio - come la chirurgia vascolare, la neurochirurgia e la neurologia, che trattano patologie gravi come aneurismi rotti, traumi, ictus e ischemie ed altre discipline con patologie tempo-dipendenti, è essenziale fare presto: è il tempo a fare la differenza nel salvare vite umane».
Cruciale anche l'integrazione tra il sistema CCE (cartella clinica elettronica) regionale e il SIRDIMM (sistema informativo regionale per la Diagnostica per immagini), finanziati con fondi europei (FESR 2014-2020) e completato con fondi PNRR.
A spiegarlo Annalisa Altomare, direttrice medica del presidio di Altamura: «Il nostro Ospedale è il primo in Puglia ad aver integrato in Cartella clinica tutte le attività di Pronto soccorso, Laboratorio analisi, Diagnostica per immagini e gran parte degli ambulatori specialistici. Ciò vuol dire poter leggere in un unico ambiente, la Cartella clinica elettronica, i referti del sistema Ris-Pacs che gestisce la diagnostica per immagini e il diario clinico del paziente, ottimizzando decisamente i tempi clinici».
«Il nostro Ospedale – sottolinea il direttore medico del "Di Venere", Maurizio Marra – ha ormai completato in gran parte dei reparti il processo di implementazione della cartella clinica elettronica, anche con l'integrazione con il sistema di diagnostica per immagini: significa poter garantire, grazie alle nuove tecnologie, una migliore organizzazione e una assistenza sanitaria più efficace».
«Un esempio plastico – commenta il presidente Michele Emiliano – di come investire in tecnologia faccia bene alla salute dei cittadini pugliesi e del sistema sanitario regionale. Tutto ciò all'insegna della fattiva collaborazione, da una parte, della Regione - attraverso il Dipartimento Salute - nel finanziare e monitorare processi innovativi in Sanità e, dall'altra, dei professionisti della ASL Bari impegnati nella realizzazione di procedure operative sempre più sofisticate che tutelano la salute delle persone».
«Stiamo percorrendo con determinazione la strada dell'innovazione – commenta il direttore generale ASL Bari, Antonio Sanguedolce – che passa dalla digitalizzazione della Sanità pubblica, con l'impiego di strumenti nuovi, veloci e più efficaci. Il percorso di digitalizzazione è a buon punto e prevede di raggiungere l'obiettivo della messa in rete dei dati, il rinnovo delle apparecchiature informatiche, 1.330 macchine tra pc desk, tablet e notebook, e la completa implementazione delle infrastrutture di rete e dei sistemi informatici necessari, con un sofisticato sistema di cyber sicurezza e l'integrazione con i sistemi informativi regionali. Ad Altamura e Di Venere il processo è già in fase avanzata, ma al termine la "rivoluzione tecnologica" riguarderà tutti i nostri sette ospedali e due presidi integrati per un totale di oltre 100 unità operative e servizi che saranno interconnessi tra loro. A tutto beneficio della salute delle persone».
Uno dei primi esempi concreti dell'applicazione della trasmissione digitale delle informazioni nella ASL Bari: tra un ospedale e l'altro, tra reparti lontani quasi 60 km. Distanza annullata dalle possibilità offerte dalle nuove tecnologie, in particolare la Cartella Clinica Elettronica che permette di eseguire consulenze a distanza, potendo richiamare – con un semplice click appunto – il diario clinico del paziente, gli esami di laboratorio e le immagini radiografiche.
«Le immagini della Tac eseguita ad Altamura, giunte in tempo reale, tramite il sistema digitale Ris-Pacs – spiega il dott. Pino Natalicchio, direttore di Chirurgia Vascolare del "Di Venere" e direttore del Dipartimento Neuro-vascolare ASL Bari – ci hanno consentito di azzerare i tempi di attesa preoperatori del paziente, in vista della pianificazione della procedura open o endovascolare e guadagnare tempo prezioso per eseguire un intervento delicatissimo. Un caso di scuola, in stretta collaborazione con la Radiodiagnostica del Di Venere diretta dal dott. Michele Tricarico, che rende evidenti i vantaggi nell'organizzazione dei percorsi, delle risorse umane e nella gestione del rischio clinico in situazioni d'emergenza ma anche nell'attività ordinaria. Per discipline – sottolinea Natalicchio - come la chirurgia vascolare, la neurochirurgia e la neurologia, che trattano patologie gravi come aneurismi rotti, traumi, ictus e ischemie ed altre discipline con patologie tempo-dipendenti, è essenziale fare presto: è il tempo a fare la differenza nel salvare vite umane».
Cruciale anche l'integrazione tra il sistema CCE (cartella clinica elettronica) regionale e il SIRDIMM (sistema informativo regionale per la Diagnostica per immagini), finanziati con fondi europei (FESR 2014-2020) e completato con fondi PNRR.
A spiegarlo Annalisa Altomare, direttrice medica del presidio di Altamura: «Il nostro Ospedale è il primo in Puglia ad aver integrato in Cartella clinica tutte le attività di Pronto soccorso, Laboratorio analisi, Diagnostica per immagini e gran parte degli ambulatori specialistici. Ciò vuol dire poter leggere in un unico ambiente, la Cartella clinica elettronica, i referti del sistema Ris-Pacs che gestisce la diagnostica per immagini e il diario clinico del paziente, ottimizzando decisamente i tempi clinici».
«Il nostro Ospedale – sottolinea il direttore medico del "Di Venere", Maurizio Marra – ha ormai completato in gran parte dei reparti il processo di implementazione della cartella clinica elettronica, anche con l'integrazione con il sistema di diagnostica per immagini: significa poter garantire, grazie alle nuove tecnologie, una migliore organizzazione e una assistenza sanitaria più efficace».
«Un esempio plastico – commenta il presidente Michele Emiliano – di come investire in tecnologia faccia bene alla salute dei cittadini pugliesi e del sistema sanitario regionale. Tutto ciò all'insegna della fattiva collaborazione, da una parte, della Regione - attraverso il Dipartimento Salute - nel finanziare e monitorare processi innovativi in Sanità e, dall'altra, dei professionisti della ASL Bari impegnati nella realizzazione di procedure operative sempre più sofisticate che tutelano la salute delle persone».
«Stiamo percorrendo con determinazione la strada dell'innovazione – commenta il direttore generale ASL Bari, Antonio Sanguedolce – che passa dalla digitalizzazione della Sanità pubblica, con l'impiego di strumenti nuovi, veloci e più efficaci. Il percorso di digitalizzazione è a buon punto e prevede di raggiungere l'obiettivo della messa in rete dei dati, il rinnovo delle apparecchiature informatiche, 1.330 macchine tra pc desk, tablet e notebook, e la completa implementazione delle infrastrutture di rete e dei sistemi informatici necessari, con un sofisticato sistema di cyber sicurezza e l'integrazione con i sistemi informativi regionali. Ad Altamura e Di Venere il processo è già in fase avanzata, ma al termine la "rivoluzione tecnologica" riguarderà tutti i nostri sette ospedali e due presidi integrati per un totale di oltre 100 unità operative e servizi che saranno interconnessi tra loro. A tutto beneficio della salute delle persone».