Operazione antibracconaggio nel Parco dell’Alta Murgia
Caccia illegittima e silenziosa che sfida le leggi dello Stato e della natura
martedì 26 gennaio 2010
Quattro denunce, il sequestro di tre fucili e di varie munizioni: il bilancio degli ultimi giorni di attività di antibracconaggio condotta dal personale del Comando stazione del Corpo forestale di Ruvo di Puglia, operante nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia.
Se volessimo definire il bracconiere, potremmo considerarlo un cacciatore che viola le leggi catturando specie protette e utilizzando mezzi illeciti, non selettivi (cioè non in grado di distinguere tra le varie specie) e che spesso sono estremamente dolorosi per l'animale. Dagli accertamenti, preceduti da una perquisizione dei soggetti, è risultato che ad essere coinvolti fossero due persone originarie di Bari e due uomini di Andria, in attività rispettivamente in agro Ruvo e nel bosco ruvese di "Quaranta Vigne".
Dette operazioni si inquadrano nell'azione di sorveglianza dell'area protetta sia dal punto di vista naturalistico che per quello che riguarda la sicurezza dei fruitori del bosco.
Se volessimo definire il bracconiere, potremmo considerarlo un cacciatore che viola le leggi catturando specie protette e utilizzando mezzi illeciti, non selettivi (cioè non in grado di distinguere tra le varie specie) e che spesso sono estremamente dolorosi per l'animale. Dagli accertamenti, preceduti da una perquisizione dei soggetti, è risultato che ad essere coinvolti fossero due persone originarie di Bari e due uomini di Andria, in attività rispettivamente in agro Ruvo e nel bosco ruvese di "Quaranta Vigne".
Dette operazioni si inquadrano nell'azione di sorveglianza dell'area protetta sia dal punto di vista naturalistico che per quello che riguarda la sicurezza dei fruitori del bosco.