Operai Natuzzi sarebbero stati licenziati per aver lavorato con la concorrenza
La nota di Felice Dileo, rappresentante sindacale unitario Natuzzi. "Garantire a tutti un salario dignitoso"
sabato 28 agosto 2010
"Apprendo dalla versione telematica del Corriere del Mezzogiorno che la Natuzzi avrebbe licenziato due suoi dipendenti, rei di prestazioni lavorative presso opifici concorrenti alla stessa Azienda". Con queste parole, Felice Dileo - rappresentante Sindacale Unitario Natuzzi e membro del Direttivo provinciale Fillea Cgil Bari - introduce un comunicato sulla questione. Lo riportiamo integralmente di seguito.
Apprendo dalla versione telematica del Corriere del Mezzogiorno che la Natuzzi avrebbe licenziato due suoi dipendenti, rei di prestazioni lavorative presso opifici concorrenti alla stessa Azienda. Se la notizia fosse confermata, oltre ad aumentare le forti preoccupazioni che attanagliano tutti noi per le sorti dei nostri posti di lavoro, indurrebbe a fare una serie di considerazioni più in generale: fermo restando il diritto di ogni Impresa a tutelarsi da forme di concorrenza sleale, esigendo dalle proprie maestranze l'osservanza delle vigenti disposizioni legali e contrattuali in materia, questa deve assumersi, altresì, la propria responsabilità sociale e garantire a tutti un salario dignitoso usando gli ammortizzatori sociali in modo equo e non come dei deterrenti per escludere dal ciclo produttivo i più indesiderati.
il Sindacato sbaglia nel sottoscrivere accordi di Cig ad uso e consumo della Natuzzi lasciando alla stessa la facoltà di gestirli nel modo sopra citato. I lavoratori, che contro la loro volontà sono stati collocati in Cassa integrazione e zero ore e costretti a vivere con circa 750 euro al mese, meritano di essere rappresentati degnamente, altrimenti diverranno fisiologici i fenomeni di illegalità o disperazione sociale. A favore di questi fenomeni giocherà anche il Verbale d'intesa sottoscritto lo scorso 26 luglio tra OO.SS. e Natuzzi spa, riguardante il non anticipo, da parte dell'Azienda verso gli interessati, dell'indennità di Cassa Integrazione in deroga.
Strumenti, in linea di principio opportuni, come l'Accordo di programma e la riqualificazione si trasformano in inutili sperperi di denaro pubblico se non finalizzati a nuove assunzioni o non correlati, come si sta concretizzando, dalla certezza e dalle modalità e tempi del rientro nel ciclo produttivo dei lavoratori in esubero.
Spero che queste mie modeste riflessioni possano contribuire positivamente alle decisioni che tutti i soggetti in campo adotteranno nell'immediato futuro.
Apprendo dalla versione telematica del Corriere del Mezzogiorno che la Natuzzi avrebbe licenziato due suoi dipendenti, rei di prestazioni lavorative presso opifici concorrenti alla stessa Azienda. Se la notizia fosse confermata, oltre ad aumentare le forti preoccupazioni che attanagliano tutti noi per le sorti dei nostri posti di lavoro, indurrebbe a fare una serie di considerazioni più in generale: fermo restando il diritto di ogni Impresa a tutelarsi da forme di concorrenza sleale, esigendo dalle proprie maestranze l'osservanza delle vigenti disposizioni legali e contrattuali in materia, questa deve assumersi, altresì, la propria responsabilità sociale e garantire a tutti un salario dignitoso usando gli ammortizzatori sociali in modo equo e non come dei deterrenti per escludere dal ciclo produttivo i più indesiderati.
il Sindacato sbaglia nel sottoscrivere accordi di Cig ad uso e consumo della Natuzzi lasciando alla stessa la facoltà di gestirli nel modo sopra citato. I lavoratori, che contro la loro volontà sono stati collocati in Cassa integrazione e zero ore e costretti a vivere con circa 750 euro al mese, meritano di essere rappresentati degnamente, altrimenti diverranno fisiologici i fenomeni di illegalità o disperazione sociale. A favore di questi fenomeni giocherà anche il Verbale d'intesa sottoscritto lo scorso 26 luglio tra OO.SS. e Natuzzi spa, riguardante il non anticipo, da parte dell'Azienda verso gli interessati, dell'indennità di Cassa Integrazione in deroga.
Strumenti, in linea di principio opportuni, come l'Accordo di programma e la riqualificazione si trasformano in inutili sperperi di denaro pubblico se non finalizzati a nuove assunzioni o non correlati, come si sta concretizzando, dalla certezza e dalle modalità e tempi del rientro nel ciclo produttivo dei lavoratori in esubero.
Spero che queste mie modeste riflessioni possano contribuire positivamente alle decisioni che tutti i soggetti in campo adotteranno nell'immediato futuro.