Omicidio Dambrosio, tre condanne e un'assoluzione
Sentenza con rito abbreviato. Ancora sotto processo Giovanni Loiudice, presunto mandante dell'esecuzione
giovedì 28 giugno 2012
17.30
20 anni di carcere per Michele Loiudice e Francesco Palmieri e 12 anni e 8 mesi per Francesco Maino, accusati dell'omicidio volontario premeditato del boss di Altamura Bartolomeo Dambrosio, ucciso il 6 settembre 2010 in un agguato consumato nei pressi del Pulo. È la decisione del gup del tribunale di Bari, Antonio Diella. La sentenza è stata emessa al termine di un processo con rito abbreviato. Per il giudice non c'è stato il movente mafioso.
A queste tre condanne si aggiunge un'assoluzione. Il quarto imputato, Rocco Ciccimarra, accusato di aver custodito le armi del clan, è stato infatti assolto. Mentre Giovanni Loiudice, ritenuto il mandante dell'omicidio, è ancora sotto processo con la formula del rito ordinario davanti ai giudici della Corte d'Assise di Bari. Stessa sorte del padre, l'altro figlio di Loiudice.
Si conclude, così, con tre condanne e un'assoluzione, il primo capitolo giudiziario per l'omicidio Dambrosio. L'uccisione sarebbe stata l'epilogo di una guerra tra clan rivali, Dambrosio e Loiudice, interessati al controllo delle attività illecite sul territorio murgiano.
A queste tre condanne si aggiunge un'assoluzione. Il quarto imputato, Rocco Ciccimarra, accusato di aver custodito le armi del clan, è stato infatti assolto. Mentre Giovanni Loiudice, ritenuto il mandante dell'omicidio, è ancora sotto processo con la formula del rito ordinario davanti ai giudici della Corte d'Assise di Bari. Stessa sorte del padre, l'altro figlio di Loiudice.
Si conclude, così, con tre condanne e un'assoluzione, il primo capitolo giudiziario per l'omicidio Dambrosio. L'uccisione sarebbe stata l'epilogo di una guerra tra clan rivali, Dambrosio e Loiudice, interessati al controllo delle attività illecite sul territorio murgiano.