Omicidio Dambrosio, condannati i mandanti

Ergastolo per Giovanni Loiudice e 16 anni di reclusione per suo figlio Alberto. La sentenza della Corte d'Assise

venerdì 3 maggio 2013 22.46
A cura di Angela Colonna
Ergastolo per Giovanni Loiudice e 16 anni di reclusione per suo figlio Alberto. È la decisione dei giudici della Corte d'Assise di Bari. I due uomini sono ritenuti mandanti dell'omicidio del boss altamurano Bartolomeo Dambrosio. Nella scorsa settimana, il pm Desirèe Digeronimo aveva avanzato la richiesta di due ergastoli per gli imputati.

Dambrosio fu freddato nelle campagne murgiane il 6 settembre 2010 mentre faceva jogging con 30 colpi sparati da un fucile a pompa e da una pistola mitragliatrice modello Skorpion.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l'omicidio Dambrosio sarebbe maturato all'interno della guerra di mala fra due clan rivali, Dambrosio e Loiudice, che, nel corso degli anni, si sarebbero contesi il controllo delle attività illecite di Altamura e della Murgia. Le indagini condotte dai Carabinieri portarono, pochi giorni dopo il delitto, il 20 settembre, all'arresto dei primi due esponenti del commando, Michele Loiudice, 25 anni, e Francesco Palmieri, 21. I militari fecero irruzione in un bed&breakfast di Taviano, nel Salento, dove il commando si era nascosto. E' probabile che, in quell'occasione, con loro ci fossero anche Alberto Loiudice, 20 anni, e Francesco Maino, ma, assenti al momento dell'irruzione, riuscirono a fuggire. I militari, coordinati dalla Dda, arrestarono Alberto Loiudice il 17 novembre 2011 insieme a Rocco Ciccimarra, 21 anni. Infine, il 24 dicembre 2011, l'arresto di Giovanni Loiudice.

Nel mese di giugno 2012, al termine di un processo con rito abbreviato, sono stati condannati anche Michele Loiudice e Francesco Palmieri (20 anni di reclusione), e Francesco Maino (12 anni e 8 mesi).