Omicidio Dambrosio, a Bari un magistrato della Direzione Nazionale Antimafia
Affiancherà il sostituto procuratore Desireé Digeronimo. A richiederlo, il procuratore Laudati
venerdì 24 settembre 2010
16.00
Un magistrato della Direzione Nazionale Antimafia affiancherà il sostituto procuratore Desirée Digeronimo nell'inchiesta sull'omicidio di Bartolo Dambrosio, avvenuto lo scorso 6 settembre.
Dopo i carabinieri del Ros, i finanzieri dello Scico della Guardia di Finanza e i poliziotti dello Sco della Polizia, la Procura di Bari intende avvalersi di un magistrato esperto nel contrasto alla criminalità organizzata "per fare piena luce – si legge nel comunicato della Procura - non solo sull'ultimo fatto di sangue, ma su tutto l'intreccio mafioso-affaristico-politico che ha caratterizzato la vita della cittadina barese. E' la prima volta che un esperto antimafia della Dna viene applicato alla Procura Distrettuale Antimafia di Bari proprio per l'attenzione che lo stesso Procuratore nazionale della Dna, Pietro Grasso, sta riservando all'escalation della criminalità organizzata nel distretto giudiziario guidato dal Procuratore Antonio Laudati, su richiesta di quest'ultimo".
Il Procuratore Laudati si è rivolto al Procuratore Grasso – i due magistrati hanno lavorato insieme nella Dna a Roma – "perché la Procura di Bari non fosse lasciata da sola a fronteggiare una emergenza criminalità con le poche forze a disposizione. Un primo risultato – si legge ancora nel comunicato - era stato ottenuto con il Sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, che anche sull'omicidio di Altamura aveva inviato a Bari gli specialisti del crimine (Ros, Scico e Sco) ad affiancare gli investigatori locali, proprio perché l'inchiesta avesse una qualità investigativa più elevata. Il secondo risultato il Procuratore Laudati l'ha ottenuto l'altro giorno a Roma: il Procuratore Grasso ha assunto l'impegno di inviare, al più presto, a Bari un suo magistrato antimafia".
"Non posso che esprimere la più grande soddisfazione per l'attenzione che la Procura di Bari ha avuto sia da parte del Ministero dell'Interno sia da parte della Direzione nazionale antimafia", commenta il procuratore Laudati, che conclude con queste parole: "Per far fronte all'attacco sferrato dalla criminalità organizzata nel Barese abbiamo utilizzato il massimo che il nostro ordinamento ci consente. Poter contare su investigatori di primo piano e di un esperto magistrato che da anni combatte la mafia in Italia a indagare su Altamura, in modo quotidiano e continuativo, non può che costituire uno stimolo maggiore per noi della Procura di Bari, ma intende essere anche una risposta concreta dello Stato al grido di allarme lanciato proprio da questo Ufficio quando abbiamo sostenuto che non potevamo essere lasciati soli di fronte a questa emergenza criminalità".
Dopo i carabinieri del Ros, i finanzieri dello Scico della Guardia di Finanza e i poliziotti dello Sco della Polizia, la Procura di Bari intende avvalersi di un magistrato esperto nel contrasto alla criminalità organizzata "per fare piena luce – si legge nel comunicato della Procura - non solo sull'ultimo fatto di sangue, ma su tutto l'intreccio mafioso-affaristico-politico che ha caratterizzato la vita della cittadina barese. E' la prima volta che un esperto antimafia della Dna viene applicato alla Procura Distrettuale Antimafia di Bari proprio per l'attenzione che lo stesso Procuratore nazionale della Dna, Pietro Grasso, sta riservando all'escalation della criminalità organizzata nel distretto giudiziario guidato dal Procuratore Antonio Laudati, su richiesta di quest'ultimo".
Il Procuratore Laudati si è rivolto al Procuratore Grasso – i due magistrati hanno lavorato insieme nella Dna a Roma – "perché la Procura di Bari non fosse lasciata da sola a fronteggiare una emergenza criminalità con le poche forze a disposizione. Un primo risultato – si legge ancora nel comunicato - era stato ottenuto con il Sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, che anche sull'omicidio di Altamura aveva inviato a Bari gli specialisti del crimine (Ros, Scico e Sco) ad affiancare gli investigatori locali, proprio perché l'inchiesta avesse una qualità investigativa più elevata. Il secondo risultato il Procuratore Laudati l'ha ottenuto l'altro giorno a Roma: il Procuratore Grasso ha assunto l'impegno di inviare, al più presto, a Bari un suo magistrato antimafia".
"Non posso che esprimere la più grande soddisfazione per l'attenzione che la Procura di Bari ha avuto sia da parte del Ministero dell'Interno sia da parte della Direzione nazionale antimafia", commenta il procuratore Laudati, che conclude con queste parole: "Per far fronte all'attacco sferrato dalla criminalità organizzata nel Barese abbiamo utilizzato il massimo che il nostro ordinamento ci consente. Poter contare su investigatori di primo piano e di un esperto magistrato che da anni combatte la mafia in Italia a indagare su Altamura, in modo quotidiano e continuativo, non può che costituire uno stimolo maggiore per noi della Procura di Bari, ma intende essere anche una risposta concreta dello Stato al grido di allarme lanciato proprio da questo Ufficio quando abbiamo sostenuto che non potevamo essere lasciati soli di fronte a questa emergenza criminalità".
Fotografia di Luca Turi.