“Non saremo costretti ad abbattere le nostre piante”: gli olivicoltori pugliesi
Buone le prospettive previste nella nuova Pac. Stefàno: "Attendiamo il provvedimento legislativo"
martedì 22 novembre 2011
Passata la paura sofferta dagli agricoltori sul presunto abbattimento degli ulivi per conformarsi ai nuovi requisiti ambientali dei pagamenti diretti previsti nella nuova Pac.
L'assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno rassicura gli agricoltori dichiarando: "La tutela degli ulivi in Puglia è di casa. Sessanta milioni di piante pugliesi infatti sono una eredità e un patrimonio da valorizzare e, al tempo stesso, tutelare per il loro valore culturale, ma anche economico, senza dimenticare il ruolo paesaggistico e ambientale svolto da queste straordinarie colture arboree, simbolo non a caso della nostra Regione".
"L'applicazione delle nuove regole ambientali – spiega Stefàno - contenuto nella proposta di riforma su cui si è aperto il negoziato fra i Paesi membri dell'Unione europea, comporterebbe infatti un danno per la sostenibilità economica delle aziende del Mezzogiorno e pugliesi in particolare, ma anche per la stessa sostenibilità ambientale, a causa della conseguente "spinta" all'abbattimento di ulivi".
"L'auspicio è che le dichiarazioni del Commissario Ciolos – incalza Stefàno - si traducano in provvedimenti legislativi nella prossima Politica agricola comunitaria".
"Certo – conclude Stefàno - viviamo forte il timore che l'Italia in questa delicata fase della vita istituzionale del Paese non sia forte a sufficienza per difendere le ragioni della nostra agricoltura nel negoziato europeo, ampliando ulteriormente il ritardo accumulato dal rapido avvicendarsi di tre diversi ministri all'Agricoltura. Motivo, questo, per ringraziare doppiamente il presidente De Castro per la sua attenzione e sensibilità ai temi cari all'Italia, al Mezzogiorno ed alla Puglia".
L'assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno rassicura gli agricoltori dichiarando: "La tutela degli ulivi in Puglia è di casa. Sessanta milioni di piante pugliesi infatti sono una eredità e un patrimonio da valorizzare e, al tempo stesso, tutelare per il loro valore culturale, ma anche economico, senza dimenticare il ruolo paesaggistico e ambientale svolto da queste straordinarie colture arboree, simbolo non a caso della nostra Regione".
"L'applicazione delle nuove regole ambientali – spiega Stefàno - contenuto nella proposta di riforma su cui si è aperto il negoziato fra i Paesi membri dell'Unione europea, comporterebbe infatti un danno per la sostenibilità economica delle aziende del Mezzogiorno e pugliesi in particolare, ma anche per la stessa sostenibilità ambientale, a causa della conseguente "spinta" all'abbattimento di ulivi".
"L'auspicio è che le dichiarazioni del Commissario Ciolos – incalza Stefàno - si traducano in provvedimenti legislativi nella prossima Politica agricola comunitaria".
"Certo – conclude Stefàno - viviamo forte il timore che l'Italia in questa delicata fase della vita istituzionale del Paese non sia forte a sufficienza per difendere le ragioni della nostra agricoltura nel negoziato europeo, ampliando ulteriormente il ritardo accumulato dal rapido avvicendarsi di tre diversi ministri all'Agricoltura. Motivo, questo, per ringraziare doppiamente il presidente De Castro per la sua attenzione e sensibilità ai temi cari all'Italia, al Mezzogiorno ed alla Puglia".