Nomina di vicesindaco, il pomo della discordia?

Al Palazzo di città mancano gli accordi. Ancora nessuna delega assegnata

sabato 5 gennaio 2013 10.21
A cura di Angela Colonna
Al Palazzo di città, il pomo della discordia è stato lanciato sul tavolo dei lavori. E come per il mito greco, anche qui i pretendenti mirerebbero ad ottenere il "premio". Deleghe e non solo: in ballo vi è la carica di vicesindaco. Due sono i partiti che potrebbero ottenere il ruolo: Rinnovamento o Udc. Ma si tratta di una questione politica e tecnica.

Sicuro del suo imponente bagaglio esperienziale in politica, Vito Casiello (Udc) avrebbe rifiutato di firmare il documento che lo vedeva nuovamente tra i membri di giunta. Proprio perché mancavano altri tre punti della sua proposta da aggiungersi all'assessorato ai Lavori pubblici: la nomina da vicesindaco, un cronoprogramma -da sottoscrivere- di interventi realmente realizzabili in città, e un documento per attestare la decurtazione dei compensi ai politici. Era di sua mano il disegno degli scorsi mesi che prevedeva sei assessori, uno per ogni partito. Bocciato. Pdl e Rinnovamento penderebbero per un numero pari a otto.

Allora i giochi si fanno più complessi, ma non più di tanto. È quasi un'equazione. Seguendo gli equilibri accordati tra le parti, al Pdl, che mantiene tre consiglieri, andrebbero assegnati in giunta due assessori. Due assessorati anche per Rinnovamento che ha quattro rappresentanti in Consiglio. All'Udc, con tre consiglieri, andrebbero una carica in giunta e la nomina da vicesindaco. Questa la visione di Casiello che al momento non ha trovato applicazione. E questi gli accordi che oggi non trovano riscontro. Forse perché i pretendenti alle cariche assessorili si sono fatti numerosi o forse perché la nomina di vicesindaco è appetitosa anche per altre gole.

D'altro canto, si fa portavoce del partito Rinnovamento Altamura il consigliere Luigi Lorusso. Chi sarà il candidato assessore di Rinnovamento? Pare sia sempre più lontana la possibilità di vedere incoronato lo stesso Lorusso che fino a ieri propendeva per un suo vicino. -E in fondo, se di convenienza è lecito parlare in politica, non è difficile vedere come la bilancia penderebbe maggiormente su un sicuro percorso in Consiglio che su un vulnerabile assessorato, soggetto ai probabili (più che possibili) "capricci" del primo cittadino. - Ma oggi, a seguito di una riunione di partito, Lorusso si dice pronto a rimanere (almeno per il momento) con un solo assessorato, quello affidato a Giovanni Saponaro. Dalla sua voce fa eco solo e solamente la necessità di provvedere al nuovo assetto politico e quindi alla distribuzione delle deleghe. Si è detto distante dalla presa in considerazione della nomina di vicesindaco. Un dato che, rimbalzando sugli equilibri accordati, porterebbe ad una conseguente ridefinizione dell'intero quadro governativo.

Ad ogni modo, resta come dato di fatto che per mancati accordi, il nuovo anno 2013 si è avviato con un quadro ancora indefinito del governo di città. Al momento, gli assessori in carica non hanno deleghe. Una situazione che va avanti dall'estate scorsa.