Nell’ultima relazione della Dia si parla di Altamura
Ci sono i nomi di Bartolomeo Dambrosio, di Rocco Lagonigro e di Vincenzo Ciccimarra. La Murgia, terra di spaccio
lunedì 13 dicembre 2010
15.00
Si parla degli ultimi fatti di sangue avvenuti ad Altamura nella Relazione del Ministro dell'Interno sull'attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia (Dia) nel semestre gennaio-giugno 2010. E si fa il nome di Bartolomeo Dambrosio, «personaggio di spessore della criminalità organizzata, ritenuto affiliato ai Di Cosola» e «a capo del clan Dambrosio» che «opera ad Altamura». Un sodalizio «dedito all'usura ed alle estorsioni». Ma il nome di Dambrosio non rimane isolato. Fu ucciso lo scorso 6 settembre nell'ambito di una guerra tra clan avversi. Pochi mesi prima, in pieno centro cittadino, l'omicidio di Rocco Lagonigro e di Vincenzo Ciccimarra.
Lagonigro risultava già sorvegliato speciale della polizia di Stato con obbligo di soggiorno. Secondo la relazione del Ministro dell'Interno, «era ritenuto soggetto vicino al clan Palermiti di Bari ed era stato indagato nell'ambito dell'indagine Barracuda». L'operazione antidroga datata 11 maggio 2010 portò all'esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di «25 persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina ed hashis». Le indagini consentirono di riscontrare l'esistenza di un sodalizio, con base operativa nel Comune di Putignano, dedito alla commercializzazione degli stupefacenti nei territori di Castellana Grotte, di Santeramo in Colle e di Fasano.
«Il comprensorio che si estende dal nord barese all'area murgiana», si legge ancora nella relazione, «è interessato da fenomeni di attività predatoria e, in particolare, dalle rapine ai tir, anche con corrispettivi momentanei sequestri di persona». Solo pochi giorni fa un autotrasportatore di Altamura, il 46enne Nicola Lorusso, è stato sequestrato e rapinato a Trepuzzi (Lecce), sulla superstrada per Brindisi, da quattro banditi incappucciati ed armati. La banda ha affiancato con l'auto il camion guidato da Lorusso, costringendolo a fermarsi e a consegnare il mezzo, carico di sigarette trasportate per conto dell'Agenzia dei Monopoli. I malviventi, dopo alcune ore, hanno abbandonato l'uomo per strada. Il camion è stato ritrovato vuoto.
Lagonigro risultava già sorvegliato speciale della polizia di Stato con obbligo di soggiorno. Secondo la relazione del Ministro dell'Interno, «era ritenuto soggetto vicino al clan Palermiti di Bari ed era stato indagato nell'ambito dell'indagine Barracuda». L'operazione antidroga datata 11 maggio 2010 portò all'esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di «25 persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina ed hashis». Le indagini consentirono di riscontrare l'esistenza di un sodalizio, con base operativa nel Comune di Putignano, dedito alla commercializzazione degli stupefacenti nei territori di Castellana Grotte, di Santeramo in Colle e di Fasano.
«Il comprensorio che si estende dal nord barese all'area murgiana», si legge ancora nella relazione, «è interessato da fenomeni di attività predatoria e, in particolare, dalle rapine ai tir, anche con corrispettivi momentanei sequestri di persona». Solo pochi giorni fa un autotrasportatore di Altamura, il 46enne Nicola Lorusso, è stato sequestrato e rapinato a Trepuzzi (Lecce), sulla superstrada per Brindisi, da quattro banditi incappucciati ed armati. La banda ha affiancato con l'auto il camion guidato da Lorusso, costringendolo a fermarsi e a consegnare il mezzo, carico di sigarette trasportate per conto dell'Agenzia dei Monopoli. I malviventi, dopo alcune ore, hanno abbandonato l'uomo per strada. Il camion è stato ritrovato vuoto.