"Nell'amministrazione manca una maggioranza"
Le considerazioni del consigliere Saverio Diperna. Una soluzione per il caso "Parrocchia S. Agostino"
martedì 24 aprile 2012
16.57
"Nell'amministrazione non c'è una maggioranza", afferma il consigliere Diperna Saverio (Pd). E non si riferisce certo al dato numerico che la costituisce. La sua riflessione verte piuttosto su una reale e profonda costituzione di essa che possa permettere la governabilità della città. È, secondo il consigliere, il dato emerso nell'ultimo Consiglio comunale tenutosi lo scorso 20 aprile, allorquando si è discusso del caso "Parrocchia S. Agostino".
Diperna ricorda che i locali, attualmente sottratti ai parrocchiani e ai ragazzi scout, furono assegnati alla chiesa dal sindaco Rachele Popolizio con deliberazione dirigenziale 2001 e trovarono definitiva assegnazione nel 2004. Ora l'amministrazione Stacca si fa scudo di un finanziamento (Area Vasta) di circa 1 milione e 800 mila euro da non perdere per una ristrutturazione. Ma l'impegno della stessa deve puntare alla restituzione dei locali alla parrocchia.
Unica via è una delibera di Consiglio comunale, un atto registrato come impegno scritto. "Poiché gli impegni sulla parola – dichiara Diperna – volano via come abbiamo visto in altre circostanze: impegni presi ai microfoni in aula consiliare sono stati spesso rinnegati dagli interessati".
Diperna ricorda che i locali, attualmente sottratti ai parrocchiani e ai ragazzi scout, furono assegnati alla chiesa dal sindaco Rachele Popolizio con deliberazione dirigenziale 2001 e trovarono definitiva assegnazione nel 2004. Ora l'amministrazione Stacca si fa scudo di un finanziamento (Area Vasta) di circa 1 milione e 800 mila euro da non perdere per una ristrutturazione. Ma l'impegno della stessa deve puntare alla restituzione dei locali alla parrocchia.
Unica via è una delibera di Consiglio comunale, un atto registrato come impegno scritto. "Poiché gli impegni sulla parola – dichiara Diperna – volano via come abbiamo visto in altre circostanze: impegni presi ai microfoni in aula consiliare sono stati spesso rinnegati dagli interessati".