Musei pugliesi più visitati nel 2017: 8° in classifica il Museo Archeologico di Altamura
Le dichiarazioni rilasciate ad AltamuraLife dalla Direttrice Elena Silvana Saponaro
giovedì 18 gennaio 2018
13.49
Pochi giorni fa su quotidiani locali e nazionali è apparsa la classifica dei dieci musei pugliesi più visitati nel 2017. All'ottavo posto si è posizionato il Museo Nazionale Archeologico di Altamura, seguito dal Museo Jatta di Ruvo di Puglia. A fare da capofila c'è il monumento di Castel del Monte, dal 1996 patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. Direttrice dei tre siti è Elena Silvana Saponaro, a cui abbiamo posto alcune domande.
Come reputa l'ottava posizione del Museo Archeologico di Altamura?
"Un ottimo risultato, se si pensa che fino allo scorso anno il museo nazionale archeologico di Altamura non era presente in elenco.
Certamente, essere menzionati è già un privilegio ed è senz'altro merito di un lavoro di squadra, e soprattutto frutto delle innovazioni della riforma Franceschini, tra cui quella della istituzione del Polo Museale della Puglia cui afferiscono 12 luoghi della cultura tra musei archeologici, aree archeologiche, castelli e la galleria Nazionale "Devanna" di Bitonto. Tra le importanti funzioni del Polo vi è quella di valorizzare, mettere in rete tra loro e far dialogare i luoghi della cultura con il territorio in un azione congiunta finalizzata alla valorizzazione. Oggi, quindi, il Polo Museale della Puglia si occupa della valorizzazione degli stessi, nel significato etimologico del termine, cercando di "mettere a valore", cioè far sì che qualcosa che ha già valore possa produrre altro valore, possibilmente anche in termini di auto sostenibilità.
Perché i numeri salgono in maniera esponenziale?
Tra le molteplici ragioni va evidenziato la trasformazione dell'offerta culturale, più vicina e attrattiva per il comune visitatore. Basandoci sempre sulla ricerca scientifica effettuata in passato dai colleghi della Soprintendenza, e utilizzando la stessa, oggi si cerca di "avvicinare" sempre più anche il linguaggio alle esigenze del pubblico, partendo anche dalle piccole cose quali per esempio le didascalie, i pannelli didattici, le informazioni. È bastato porre in essere piccoli interventi, minime strategie per far si che il reperto "si racconti", che informi il visitatore sulla sua provenienza, sulla sua funzione, su chi potrebbe averlo utilizzato e magari anche il perché. Al Museo Archeologico di Altamura, al Museo Jatta di Ruvo, a Castel del Monte, come in tutte le altre sedi afferenti al Polo, sono stati posti in essere accordi di programma, convenzioni, partenariati con importanti realtà territoriali (Regione Puglia, Comuni, Parco Nazionale dell'Alta Murgia, Gal, Università, Biblioteche, Proloco, Associazioni culturali) che hanno importanti risultati. Si tratta di un lavoro di squadra che coinvolge l'intera Regione Puglia e che sta riuscendo a sensibilizzare il pubblico sempre più attento alle dinamiche del beni culturali. La parola chiave, sia pur inflazionate, è concertazione perché da soli non si va mai da nessuna parte.
Il Museo Nazionale Archeologico di Altamura è stato lanciato in un circuito e messo in rete con altri musei. Il progetto della "Rete museale di Lamalunga", con la riapertura al pubblico a fine marzo 2017 del secondo piano del museo, ha dato un contributo sostanziale e prodotto un notevole incremento di visitatori, un trend in leggera flessione decrescente a causa del malfunzionamento delle attrezzature tecnologiche in avaria dal mese di giugno. Anche le dolenti e note vicende attraversate dall'amministrazione comunale hanno bloccato per un lungo periodo e rallentato il piano di gestione della rete e in particolare quello del marketing. Altro importante aiuto per i musei è costituito infatti da una buona campagna promozionale sui social, dotare i musei di una pagina Facebook e del sito del Polo ha contribuito a portare nelle case della gente le informazioni in tempo reale. Le emittenti televisive locali, le testate giornalistiche per mezzo della voce dei loro "operatori" hanno avuto anch'essi un ruolo fondamentale.
Uno dei primi riconoscimenti di tale lavoro è il Premio Emeya, ovvero il Premio del museo europeo dell'anno, un riconoscimento conferito ai migliori spazi museali europei innovativi, il cui premio sarà ritirato a maggio in Polonia.
In questo panorama qual è oggi il compito del direttore di museo?
Il lavoro del direttore del museo oggi è cambiato: prima della riforma i direttori dei musei godevano di maggiore autonomia gestionale.
Oggi la regia spetta unicamente al Direttore del Polo Museale della Puglia che in linea con le disposizioni ministeriali orienta i direttori dei luoghi della cultura ad iniziative "omogenee".
Tutto viene letto e interpretato e si seguono procedure più dinamiche e condivise. Il Polo Museale è il fulcro centrale intorno al quale tutti i musei ruotano, restituendo al pubblico un'offerta culturale sempre più qualificata, allontanandosi sempre più da sterili autoreferenzialialità.
Cosa bisogna fare per far crescere ancora più il numero dei visitatori e rendere Altamura una città davvero turistica?
Prima di tutto si deve pensare a far conoscere la storia dei nostri luoghi ai locali, perché la comunicazione parte dall'interno.
Il turismo di massa è per ora un obiettivo troppo ambizioso e non ve ne sono i presupposti che vanno ancora strutturati qui da noi ad Altamura. Al momento possiamo contare sul turismo scolastico e sul visitatore definito "mordi e fuggi". Per ottenere un flusso turistico stagionale costante, abbiamo bisogno di infrastrutture, trasporti e tanto altro. Al momento ci stiamo adoperando per l'ampliamento dell'offerta culturale: maggiore apertura nei giorni festivi, manifestazioni di vario genere che propongono mostre, concerti, rappresentazioni teatrali. In previsione per il Museo di Altamura vi è un rinnovo degli spazi allestitivi, infatti in seguito alla consegna dei depositi da parte della Soprintendenze, potremo "attingere" dal magazzino e rendere fruibili reperti che giacciono lì da anni. Sono previsti anche progetti di ristrutturazione e interventi per l'efficientamento energetico con l'installazione di pannelli solari ed una generale revisione degli infissi fatiscenti.
L'utenza ha risposto positivamente al nostro "richiamo" e i numeri e le statistiche regionali lo confermano. Il museo di Altamura ha avuto una crescita pari al 100% rispetto al 2001. Se effettuiamo una lettura ancora più approfondita dei dati constatiamo che, mentre negli anni precedenti i mesi con maggiore affluenza erano quelli delle gite scolastiche (aprile, maggio e giugno) ora l'affluenza tende ad essere più costante tutto l'anno.
La direttrice conclude dicendo che vi sarebbe tanto altro da dire, ma soprattutto tantissimo da fare; che il percorso è ancora lungo e tutto in salita ma che come le piace ripetere sempre: "tutti insieme si può fare sempre di più e meglio".
Come reputa l'ottava posizione del Museo Archeologico di Altamura?
"Un ottimo risultato, se si pensa che fino allo scorso anno il museo nazionale archeologico di Altamura non era presente in elenco.
Certamente, essere menzionati è già un privilegio ed è senz'altro merito di un lavoro di squadra, e soprattutto frutto delle innovazioni della riforma Franceschini, tra cui quella della istituzione del Polo Museale della Puglia cui afferiscono 12 luoghi della cultura tra musei archeologici, aree archeologiche, castelli e la galleria Nazionale "Devanna" di Bitonto. Tra le importanti funzioni del Polo vi è quella di valorizzare, mettere in rete tra loro e far dialogare i luoghi della cultura con il territorio in un azione congiunta finalizzata alla valorizzazione. Oggi, quindi, il Polo Museale della Puglia si occupa della valorizzazione degli stessi, nel significato etimologico del termine, cercando di "mettere a valore", cioè far sì che qualcosa che ha già valore possa produrre altro valore, possibilmente anche in termini di auto sostenibilità.
Perché i numeri salgono in maniera esponenziale?
Tra le molteplici ragioni va evidenziato la trasformazione dell'offerta culturale, più vicina e attrattiva per il comune visitatore. Basandoci sempre sulla ricerca scientifica effettuata in passato dai colleghi della Soprintendenza, e utilizzando la stessa, oggi si cerca di "avvicinare" sempre più anche il linguaggio alle esigenze del pubblico, partendo anche dalle piccole cose quali per esempio le didascalie, i pannelli didattici, le informazioni. È bastato porre in essere piccoli interventi, minime strategie per far si che il reperto "si racconti", che informi il visitatore sulla sua provenienza, sulla sua funzione, su chi potrebbe averlo utilizzato e magari anche il perché. Al Museo Archeologico di Altamura, al Museo Jatta di Ruvo, a Castel del Monte, come in tutte le altre sedi afferenti al Polo, sono stati posti in essere accordi di programma, convenzioni, partenariati con importanti realtà territoriali (Regione Puglia, Comuni, Parco Nazionale dell'Alta Murgia, Gal, Università, Biblioteche, Proloco, Associazioni culturali) che hanno importanti risultati. Si tratta di un lavoro di squadra che coinvolge l'intera Regione Puglia e che sta riuscendo a sensibilizzare il pubblico sempre più attento alle dinamiche del beni culturali. La parola chiave, sia pur inflazionate, è concertazione perché da soli non si va mai da nessuna parte.
Il Museo Nazionale Archeologico di Altamura è stato lanciato in un circuito e messo in rete con altri musei. Il progetto della "Rete museale di Lamalunga", con la riapertura al pubblico a fine marzo 2017 del secondo piano del museo, ha dato un contributo sostanziale e prodotto un notevole incremento di visitatori, un trend in leggera flessione decrescente a causa del malfunzionamento delle attrezzature tecnologiche in avaria dal mese di giugno. Anche le dolenti e note vicende attraversate dall'amministrazione comunale hanno bloccato per un lungo periodo e rallentato il piano di gestione della rete e in particolare quello del marketing. Altro importante aiuto per i musei è costituito infatti da una buona campagna promozionale sui social, dotare i musei di una pagina Facebook e del sito del Polo ha contribuito a portare nelle case della gente le informazioni in tempo reale. Le emittenti televisive locali, le testate giornalistiche per mezzo della voce dei loro "operatori" hanno avuto anch'essi un ruolo fondamentale.
Uno dei primi riconoscimenti di tale lavoro è il Premio Emeya, ovvero il Premio del museo europeo dell'anno, un riconoscimento conferito ai migliori spazi museali europei innovativi, il cui premio sarà ritirato a maggio in Polonia.
In questo panorama qual è oggi il compito del direttore di museo?
Il lavoro del direttore del museo oggi è cambiato: prima della riforma i direttori dei musei godevano di maggiore autonomia gestionale.
Oggi la regia spetta unicamente al Direttore del Polo Museale della Puglia che in linea con le disposizioni ministeriali orienta i direttori dei luoghi della cultura ad iniziative "omogenee".
Tutto viene letto e interpretato e si seguono procedure più dinamiche e condivise. Il Polo Museale è il fulcro centrale intorno al quale tutti i musei ruotano, restituendo al pubblico un'offerta culturale sempre più qualificata, allontanandosi sempre più da sterili autoreferenzialialità.
Cosa bisogna fare per far crescere ancora più il numero dei visitatori e rendere Altamura una città davvero turistica?
Prima di tutto si deve pensare a far conoscere la storia dei nostri luoghi ai locali, perché la comunicazione parte dall'interno.
Il turismo di massa è per ora un obiettivo troppo ambizioso e non ve ne sono i presupposti che vanno ancora strutturati qui da noi ad Altamura. Al momento possiamo contare sul turismo scolastico e sul visitatore definito "mordi e fuggi". Per ottenere un flusso turistico stagionale costante, abbiamo bisogno di infrastrutture, trasporti e tanto altro. Al momento ci stiamo adoperando per l'ampliamento dell'offerta culturale: maggiore apertura nei giorni festivi, manifestazioni di vario genere che propongono mostre, concerti, rappresentazioni teatrali. In previsione per il Museo di Altamura vi è un rinnovo degli spazi allestitivi, infatti in seguito alla consegna dei depositi da parte della Soprintendenze, potremo "attingere" dal magazzino e rendere fruibili reperti che giacciono lì da anni. Sono previsti anche progetti di ristrutturazione e interventi per l'efficientamento energetico con l'installazione di pannelli solari ed una generale revisione degli infissi fatiscenti.
L'utenza ha risposto positivamente al nostro "richiamo" e i numeri e le statistiche regionali lo confermano. Il museo di Altamura ha avuto una crescita pari al 100% rispetto al 2001. Se effettuiamo una lettura ancora più approfondita dei dati constatiamo che, mentre negli anni precedenti i mesi con maggiore affluenza erano quelli delle gite scolastiche (aprile, maggio e giugno) ora l'affluenza tende ad essere più costante tutto l'anno.
La direttrice conclude dicendo che vi sarebbe tanto altro da dire, ma soprattutto tantissimo da fare; che il percorso è ancora lungo e tutto in salita ma che come le piace ripetere sempre: "tutti insieme si può fare sempre di più e meglio".