Murgia sviluppo, conti in rosso dopo il licenziamento di un dipendente
Reintegrato con sentenza del giudice del lavoro. I Comuni chiamati a saldare i debiti
venerdì 3 gennaio 2020
10.56
"Se è vero che la giurisprudenza afferma costantemente che il giustificato motivo di licenziamento può essere integrato anche da ragioni di una più economica gestione dell'azienda (non essendo necessario che essa versi in uno stato di vera e propria crisi), è altrettanto vero che, alla stregua di siffatto fondamentale indirizzo pretorio, resta ugualmente vietato il perseguire il profitto (o il contenimento delle perdite) soltanto mediante un abbattimento del costo del lavoro realizzato con il puro e semplice licenziamento d'un dipendente".
Queste le ragioni con cui il giudice del lavoro del tribunale di Bari ha condannato Murgia Sviluppo scarl nel procedimento avviato da un dipendente che ha accusato la società di "licenziamento ritorsivo".
I fatti sono noti sin dallo scorso gennaio ovvero dalla pubblicazione della sentenza ma solo il 27 dicembre la vicenda è arrivata sul banco del consiglio comunale dove la maggioranza, unitamente al solo Giovanni Saponaro per le opposizioni, ha votato il via libera al pagamento dei debiti fuori bilancio a favore di Murgia Sviluppo per un totale di 21.000 euro.
Somme che solo in parte servono a coprire cifre ben più cospicue che hanno determinato il flop finanziario della società se si considera che il giudice del lavoro ha condannato Murgia sviluppo al pagamento di tutti gli stipendi arretrati a favore dell'ingegnere Martinelli a partire dal 2017 e sino all'effettivo reintegro del dipendente, oltre a tutte le spese legali e procedimentali per un totale di 150.000 euro. Somme che ora saranno ripianate in percentuale dai Comuni soci di Murgia Sviluppo.
I fatti risalgono al settembre 2017 ovvero al rientro dello stesso Martinelli negli uffici di Murgia Sviluppo dopo un periodo di aspettativa. A settembre del 2017 veniva comunicata a Martinelli, in servizio a Murgia Sviluppo dal 2003 e dirigente dal 2008, "l'ablazione delle funzioni" precedenti ed il ripristino di mansioni di impiegato di concetto.
Decisione contro cui lo stesso Martinelli era ricorso denunciandone l'illegittimità, prima di essere definitivamente licenziato da Murgia Sviluppo. Raccolte le memorie, tanto di Martinelli quanto della Murgia Sviluppo, il Tribunale di Bari ha dato definitivamente ragione al dipendente accogliendo il ricorso e tutte le richieste avanzate da Martinelli e cassando la linea difensiva di Murgia Sviluppo la quale aveva giustificato il licenziamento "per giusta causa" ovvero per "soppressione del ruolo ricoperto" dal Martinelli "quale conseguenza di un necessario riassetto aziendale tecnico organizzativo", sottolineando che non ci fosse "l'esigenza di avere un Direttore esecutivo come Quadro di direzione", considerate "le ridotte dimensioni e la struttura aziendale nonché le attività societarie attualmente svolte".
Motivazioni che non hanno convinto i giudici baresi e che hanno provocato spese per 150.000 euro, a seguito della sentenza, durante la gestione Amato.
Debiti che ora i Comuni convenzionati con Murgia Sviluppo sono chiamati a ripianare. E l'esito non è scontato.
Queste le ragioni con cui il giudice del lavoro del tribunale di Bari ha condannato Murgia Sviluppo scarl nel procedimento avviato da un dipendente che ha accusato la società di "licenziamento ritorsivo".
I fatti sono noti sin dallo scorso gennaio ovvero dalla pubblicazione della sentenza ma solo il 27 dicembre la vicenda è arrivata sul banco del consiglio comunale dove la maggioranza, unitamente al solo Giovanni Saponaro per le opposizioni, ha votato il via libera al pagamento dei debiti fuori bilancio a favore di Murgia Sviluppo per un totale di 21.000 euro.
Somme che solo in parte servono a coprire cifre ben più cospicue che hanno determinato il flop finanziario della società se si considera che il giudice del lavoro ha condannato Murgia sviluppo al pagamento di tutti gli stipendi arretrati a favore dell'ingegnere Martinelli a partire dal 2017 e sino all'effettivo reintegro del dipendente, oltre a tutte le spese legali e procedimentali per un totale di 150.000 euro. Somme che ora saranno ripianate in percentuale dai Comuni soci di Murgia Sviluppo.
I fatti risalgono al settembre 2017 ovvero al rientro dello stesso Martinelli negli uffici di Murgia Sviluppo dopo un periodo di aspettativa. A settembre del 2017 veniva comunicata a Martinelli, in servizio a Murgia Sviluppo dal 2003 e dirigente dal 2008, "l'ablazione delle funzioni" precedenti ed il ripristino di mansioni di impiegato di concetto.
Decisione contro cui lo stesso Martinelli era ricorso denunciandone l'illegittimità, prima di essere definitivamente licenziato da Murgia Sviluppo. Raccolte le memorie, tanto di Martinelli quanto della Murgia Sviluppo, il Tribunale di Bari ha dato definitivamente ragione al dipendente accogliendo il ricorso e tutte le richieste avanzate da Martinelli e cassando la linea difensiva di Murgia Sviluppo la quale aveva giustificato il licenziamento "per giusta causa" ovvero per "soppressione del ruolo ricoperto" dal Martinelli "quale conseguenza di un necessario riassetto aziendale tecnico organizzativo", sottolineando che non ci fosse "l'esigenza di avere un Direttore esecutivo come Quadro di direzione", considerate "le ridotte dimensioni e la struttura aziendale nonché le attività societarie attualmente svolte".
Motivazioni che non hanno convinto i giudici baresi e che hanno provocato spese per 150.000 euro, a seguito della sentenza, durante la gestione Amato.
Debiti che ora i Comuni convenzionati con Murgia Sviluppo sono chiamati a ripianare. E l'esito non è scontato.