Murgia avvelenata, ieri mattina l'udienza preliminare

Aria Fresca: «Il Comune di Altamura ha fatto spallucce come se niente fosse». Il Movimento cittadino commenta la decisione dell'Amministrazione di non costituirsi parte civile

mercoledì 20 luglio 2011
A cura di Anna Maria Colonna
Si è svolta ieri mattina l'udienza preliminare del processo "Murgia avvelenata", la vicenda che interessò, a partire dal 2003, trecento ettari di territorio comunale in Contrada Cervoni, dove vennero sversati rifiuti e sostanze maleodoranti. I Comuni di Altamura e Gravina vietarono il pascolo e la coltivazione su quei terreni, che, dalle prime analisi, risultarono contaminati da rifiuti di ogni genere. Nella richiesta di rinvio a giudizio si parla di «fanghi e rifiuti non autorizzati». Non solo. Fra i fatti contestati, anche attività di smaltimento «mai autorizzate». Ne seguì la denominazione di "Murgia avvelenata", anche perché parte dei fondi altamurani su cui veniva abbandonato questo materiale (plastica, siringhe, lacci emostatici, tubi di dentifricio) erano destinati alla coltivazione di grano. Le indagini furono avviate e coordinate dai pubblici ministeri baresi Roberto Rossi e Renato Nitti.

A giugno scorso il Movimento cittadino Aria Fresca e, in seguito, tutte le forze del Centrosinistra altamurano (Pd, Sel, Idv, Prc e Movimento cittadino Aria Fresca) chiesero all'Amministrazione comunale di costituirsi parte civile. L'Amministrazione si riservò «la facoltà di esperire azioni in sede civile all'esito del giudizio penale al fine di avere più elementi a disposizione per valutare l'opportunità di promuovere o meno l'azione risarcitoria», secondo la delibera del Commissario Prefettizio n. 168 del 1988. «Il Comune - dichiarava il sindaco Mario Stacca - inizia l'azione risarcitoria in sede civile nel momento in cui ci sarà una condanna penale di primo grado. Negli ultimi venti anni il Comune di Altamura solo in due giudizi si è costituito parte civile senza attendere l'esito del giudizio di 1° grado» con deliberazione di Giunta comunale n. 132 del 1994 e delibera commissariale n. 112 del 2005.

Sulla questione ritorna Aria Fresca, che, in un comunicato, commenta la decisione dell'Amministrazione comunale di non costituirsi parte civile nel processo. «Della salvaguardia dell'ambiente - scrive il Movimento cittadino - della tutela della salute dei cittadini e dell'economia zootecnica e agricola locale agli amministratori comunali non importa un bel nulla. La conferma è arrivata ieri mattina nell'udienza preliminare del processo "Murgia avvelenata". Mentre il Comune di Modugno ha chiesto di essere ammesso come parte lesa, il Comune di Altamura, seguito da quello di Gravina, ha fatto spallucce come se niente fosse».

«Eppure - continua Aria Fresca - avevamo chiesto un mese fa, in tempo utile, all'Amministrazione comunale di costituirsi parte civile nel processo, producendo anche un'interpellanza urgente in merito. Nulla da fare. Ci venne risposto che lorsignori non volevano impegnare gli avvocati comunali, riservandosi la facoltà di esperire azioni in sede civile all'esito del giudizio penale al fine di avere più elementi a disposizione per valutare l'opportunità di promuovere o meno l'azione risarcitoria».

«Pensavamo - si conclude nella nota - che le critiche ricevute da più parti per tale posizione facessero cambiare idea al sindaco Stacca e alla sua squadra. Oggi, invece, abbiamo ricevuto la conferma di questa scellerata scelta. Tutto è opinabile per questi signori, anche la tutela di ambiente, salute, lavoro ed economia. Ma dove ci troviamo a vivere?».