Morì a 37 anni per un tumore diagnosticato tardi

I parenti chiedono risarcimento danni. Condanne a 6 mesi di reclusione per quattro medici

mercoledì 3 aprile 2013
1.150.000 euro è la provvisionale quantificata come risarcimento danni per le dieci parti civili costituite nel processo per la morte di una 37enne altamurana morta il 14 agosto 2004 per un linfoma.

Secondo l'accusa, il male sarebbe stato diagnosticato in ritardo nonostante ci fossero già i sintomi nel 2001, due anni prima di un parto avvenuto per inseminazione artificiale a cui la donna si sottopose nel 2003. La donna, madre di quattro gemelli che oggi hanno 10 anni, scoprì la terribile malattia solo durante il parto. Le cure, durate un anno e un trapianto non le salvarono la vita.

A presentare denuncia è stato il marito che sottolinea le negligenze di 13 medici finiti sotto indagine. Per quattro di loro, la Procura ha chiesto condanne a sei mesi di reclusione. L'accusa è di omicidio colposo. Il risarcimento danni è stato chiesto anche dai figli, dai fratelli e dai genitori della donna.