Mobile imbottito, pronto l'Accordo di Programma ma si attendono le firme

Iniziative finalizzate al reimpiego di personale proveniente dal settore. Quando iniziò la crisi....

martedì 2 novembre 2010 18.01
A cura di Anna Maria Colonna
Un Accordo di Programma per far fronte alla crisi del settore "mobile imbottito" nel Distretto murgiano. Anche attraverso iniziative di sviluppo industriale che assicurino la capacità di reimpiego di personale proveniente dalla filiera in questione. Attende la sottoscrizione degli Enti e delle Istituzioni coinvolte il documento approntato da Regione Puglia e Regione Basilicata d'intesa con Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Province di Bari, di Matera, di Taranto, Comuni dell'area murgiana, Agenzia Nazionale per l'Attrazione di Investimenti e lo Sviluppo d'Impresa Spa e Italia Lavoro Spa. Della bozza dell'Accordo, pronta dal 6 luglio scorso, si è discusso lo scorso 25 ottobre in Consiglio provinciale. "Occorre sollecitare i potenziali firmatari a sottoscrivere il documento", spiega l'assessore provinciale alle Attività Produttive Onofrio Resta. Lo ribadisce anche il consigliere provinciale di maggioranza Domenico Romita, evidenziando l'importanza di "intervenire tempestivamente in favore dell'economia murgiana". Anche l'assessore provinciale al Bilancio Vito Giampetruzzi sottolinea la necessità "di stimolare le Istituzioni presenti sul territorio affinché si impegnino a riprendere a cuore la situazione". Quello del mobile imbottito, secondo le parole del presidente della Provincia di Bari Francesco Schittulli, è "un settore che deve tornare a decollare. Abbiamo in programma degli incontri anche con diversi imprenditori – ha aggiunto Schittulli - e siamo a disposizione per qualsiasi intervento che possa apparire proficuo all'incremento dell'occupazione". Perfettamente in linea con le dichiarazioni e le posizioni di Schittulli, Romita e Giampetuzzi si dichiara il consigliere provinciale di minoranza Fedele Lagreca, "poiché, quando si tratta di fare qualcosa di valido per il territorio murgiano, bisogna mettere da parte l'appartenenza politica".

L'Accordo è finalizzato "alla salvaguardia dell'attività industriale e dell'occupazione nell'area della Murgia con prioritario riguardo e riferimento specifico alla crisi settore del mobile imbottito, che ha determinato, secondo una ricognizione del Ministero dello Sviluppo Economico, circa 4.500 lavoratori in esubero". Due gli interventi previsti, uno finalizzato al consolidamento e all'innovazione delle imprese operanti nel settore, l'altro mirante a creare nuove opportunità localizzative nella Murgia. Fra le misure da attuare, "l'istituzione di un contributo in conto esercizio annuale di 10mila euro per i primi due anni per ogni lavoratore in CIGS (ndr, Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria) o in CIG (ndr, Cassa Integrazione Guadagni) in deroga già a zero ore per almeno tre mesi continuativi immediatamente precedenti la firma dell'Accordo, riassorbito dalla propria azienda, ovvero assunto direttamente con contratto a tempo indeterminato dalla CIG da parte di altra azienda, appartenente alla filiera del mobile imbottito con assunzione a tempo indeterminato. Il beneficio – secondo quanto scritto nel documento – spetta al personale sospeso posto in CIGS o CIG in deroga a zero ore per tre mesi continuativi successivamente alla sottoscrizione" dell'Accordo. Prevista anche "l'attribuzione di deduzione per due anni dalla base imponibile IRAP del costo del lavoro derivante dalla stabilizzazione di lavoratori a rischio espulsione" e la "riduzione dell'aliquota IRAP per le aziende della filiera del mobile imbottito che non hanno fatto ricorso alla CIGS o alla mobilità".

I Comuni firmatari dovranno provvedere "all'esenzione dell'ICI per le aziende impegnate in progetti di crescita che assumono dipendenti a rischio di espulsione provenienti dalla filiera del mobile imbottito". Requisito indispensabile, dunque, per l'accesso a tale bonus sarà l'assunzione di personale espulso dalle aziende murgiane del settore. La Regione Puglia e Basilicata finanzieranno - sempre secondo l'Accordo - gli "interventi infrastrutturali", le Province di Bari, Matera e Taranto assicureranno "il coordinamento delle attività di competenza degli enti locali interessati dagli investimenti, il cofinanziamento degli interventi formativi e la realizzazione degli interventi infrastrutturali di propria competenza". Il Ministero dello Sviluppo Economico concorrerà al "finanziamento degli investimenti delle imprese, presiederà il confronto fra le parti sociali ed istituzionali, fornirà gli opportuni supporti tecnici alla valutazione economica e alle attività di coordinamento operativo e di vigilanza dell'Accordo di Programma". Il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, invece, provvederà "alla valutazione e alle conseguenti determinazioni in ordine all'utilizzo degli strumenti di sostegno del reddito dei lavoratori provenienti da imprese della filiera del mobile imbottito" e concorrerà "al finanziamento e alla realizzazione di piani formativi finalizzati all'impiego dei lavoratori".

Intanto è previsto per domani pomeriggio, alle ore 16.30, presso la sala Consiliare del Comune di Cassano Murge, un incontro organizzato dalla Federazione barese di Rifondazione Comunista dal titolo "Salviamo i posti di lavoro alla Natuzzi e del mobile imbottito per il rilancio occupazionale del Distretto murgiano". Saranno presenti lavoratori, Sindaci, rappresentanze politiche, sindacali e istituzionali.
Il Distretto industriale del Mobile Imbottito, cronistoria tracciata nella bozza dell'Accordo di Programma:
- Collocato fra Puglia e Basilicata, nasce negli anni '50-'60 in un'area geografica compresa tra i Comuni di Matera, Altamura e Santeramo in Colle;
- raggiunge l'apice dello sviluppo negli anni compresi fra il 2000 e il 2002, quando fa registrare 14mila addetti ed oltre 500 aziende operanti, più o meno direttamente, nella filiera produttiva del mobile imbottito. La produzione del distretto industriale del mobile imbottito rappresentava il 55% della produzione italiana e circa l'11% dell'intera produzione mondiale. Nel 2002 il distretto, globalmente inteso, ha fatto registrare un fatturato complessivo di circa 2.200 milioni di euro;
- un elemento caratterizzante il distretto murgiano è la forte vocazione all'export, dal momento che circa l'80% delle produzioni è stato esportato all'estero, rappresentando circa il 40% delle esportazioni italiane del comparto;
- dal 2003 la curva dello sviluppo inverte la tendenza. Le difficoltà si sono tradotte in forte rallentamento dell'export e nella scomparsa di un elevato numero di aziende con conseguente riduzione della forza lavoro;
- nel 2004 le organizzazione sindacali e datoriali chiedono l'intervento del Governo nazionale e regionale, sollecitando l'adozione di strumenti in grado di rilanciare la competitività del settore;
- il 19 marzo 2006 la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministro dello Sviluppo Economico, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le regioni Puglia e Basilicata e le parti sociali sottoscrivono il "Protocollo d'Intesa per il consolidamento del comparto industriale del mobile imbottito nell'area murgiana";
- successivamente viene istituito, su proposta delle parti sociali, un apposito Tavolo tecnico istituzionale di confronto sul settore mobile imbottito presso il Ministero per lo Sviluppo Economico con la partecipazione della Regione Puglia, della Regione Basilicata, di Confindustria Puglia e Confindustria Basilicata. L'intento è quello di definire la procedura per la definizione di uno specifico Accordo di Programma per rilanciare il settore e per reimpiegare i lavoratori della filiera. A tal fine si costituisce un Gruppo di Lavoro tecnico-istituzionale a cui prendono parte la Feneal UIL, Filca CISL, Fillea CGIL e Confindustria di Puglia-Basilicata. Lo stesso gruppo si è avvalso dell'apporto tecnico del Ministero dello Sviluppo Economico, della Confindustria di Puglia e di quella di Basilicata e dei rappresentanti designati delle rappresentanze sindacali territoriali;
- sulla base delle attività di consultazione e di indagine svolte dal Gruppo di Lavoro, nella riunione del 6 luglio 2010 presso il Ministero dello Sviluppo Economico si è convenuto "sulla possibilità di realizzare iniziative industriali in grado di consentire il reimpiego dei lavoratori considerando questo patrimonio professionale da tutelare e di offrire una quota ulteriore di occupazione, con impegno da parte delle imprese interessate di utilizzare prioritariamente il personale messo in CIGS del settore mobile imbottito".