Millenium Mambo, ieri sera in programma “Soul Kitchen”
Penultimo appuntamento della rassegna cinematografica
venerdì 12 marzo 2010
10.57
Penultimo appuntamento, ieri sera, con la rassegna cinematografica "Millenium Mambo" al Cinema Grande. In programma Soul Kitcthen del regista turco-tedesco Fatih Akin, vincitore del "Leone d'Argento" (Premio Speciale della Giuria) al Festival di Venezia 2009. Un film "underground", che ha come luogo d'azione Amburgo, dove si svolge la vita del protagonista Zinos (Adam Bousdoukos), un cuoco di origine greca che gestisce un ristorantino, appunto "Soul Kitchen", frequentato da una rozza clientela che vuol solo bere birra e mangiare cibi surgelati e patatine fritte. Intorno a Zinos ruotano diversi personaggi: Nadine, la viziata e ambiziosa fidanzata; Illias, il fratello ladruncolo in libertà vigilata con il vizio del gioco; Lucia, una cameriera con aspirazioni artistiche; Neumann, vecchio compagno di scuola senza scrupoli che è disposto a tutto pur di comprare il locale e rilevarne il terreno.
La commedia di Akin scorre tra un'ernia al disco del protagonista, reiterata alla noia quasi per tutto il film e situazioni tanto prevedibili quanto surreali che rasentano il demenziale, ad esempio la scena al cimitero durante il funerale della nonna di Nadine oppure del bottone che finisce dentro la scatolina di mentucce e poi nella bocca del ricco concorrente per strozzarlo e impedirgli così di rilanciare un'asta. Per non parlare di un accoppiamento sessuale (gratuito) dopo aver mangiato un dessert con una sostanza afrodisiaca o ancora della modalità con cui curare l'ernia, ecc, ecc... Immancabile, un lieto fine. Una comicità che non ha nulla di nuovo da dire, ma solo far ridere in modo furbescamente superficiale. A un certo punto del film, dopo una buona oretta, lo slancio è quello di chiedere al vicino: "Ma questo film dove vuole andare a parare?". A salvarsi è la colonna sonora, composta da una serie di episodi accattivanti di musica soul. Del film non resterà un gran ricordo. Di certo verrà inserito tra i "dimenticabili".
Appuntamento a giovedì prossimo con l'ultima proposta "a sorpresa" della rassegna.
La commedia di Akin scorre tra un'ernia al disco del protagonista, reiterata alla noia quasi per tutto il film e situazioni tanto prevedibili quanto surreali che rasentano il demenziale, ad esempio la scena al cimitero durante il funerale della nonna di Nadine oppure del bottone che finisce dentro la scatolina di mentucce e poi nella bocca del ricco concorrente per strozzarlo e impedirgli così di rilanciare un'asta. Per non parlare di un accoppiamento sessuale (gratuito) dopo aver mangiato un dessert con una sostanza afrodisiaca o ancora della modalità con cui curare l'ernia, ecc, ecc... Immancabile, un lieto fine. Una comicità che non ha nulla di nuovo da dire, ma solo far ridere in modo furbescamente superficiale. A un certo punto del film, dopo una buona oretta, lo slancio è quello di chiedere al vicino: "Ma questo film dove vuole andare a parare?". A salvarsi è la colonna sonora, composta da una serie di episodi accattivanti di musica soul. Del film non resterà un gran ricordo. Di certo verrà inserito tra i "dimenticabili".
Appuntamento a giovedì prossimo con l'ultima proposta "a sorpresa" della rassegna.