Metti una sera in jazz con Francesca Leone
Omaggio alla musica di Bruno Martino, Pino Daniele e Gino Paoli
mercoledì 10 marzo 2010
Metti una sera a teatro mentre fuori piove, alcuni bravi musicisti suonano in chiave jazz le canzoni di Bruno Martino, Pino Daniele e Gino Paoli, a cantarle è la bella voce di Francesca Leone. La magia è fatta. Una serata in penombra, come l'atmosfera della sala. Come il jazz, un genere musicale cosiddetto di "nicchia", che ha i suoi tanti estimatori, ma che stenta a decollare rispetto ad altri. Ascoltare note improvvisate, sia dalla voce che dagli strumenti, dà una sensazione di libertà creativa incredibile, di un flusso di energia che sgorga da dentro, di qualcosa che si crea nel "qui e ora".
Le meravigliose canzoni di Bruno Martino, in particolare, hanno dominato la serata: da Forse a E la chiamano estate, fino ad arrivare alla celeberrima Estate, brano che appartiene a quella categoria di "standard" con cui ogni artista jazz, prima o poi, deve cimentarsi. Infatti a interpretarla sono stati i più grandi a livello internazionale, tra cui Joao Gilberto, Chet Baker, Toots Thielemans, Michel Petrucciani; ma altrettanto numerose sono le versioni di artisti nostrani come Mina, Mia Martini, Ornella Vanoni, Vinicio Capossela, Sergio Cammariere e Andrea Bocelli. Molto delicati, come un acquerello a tinte tenui, i due pezzi di Pino Daniele, Quanne chiove e Napule è. Solo un episodio (chissà perché) dedicato a Gino Paoli, quella Senza fine che originariamente, nel 1961, fu affidata alla giovane voce della Vanoni. Graditissimo il fuori programma "carioca" con una triade di successi bossa nova, tra cui Garota de Ipanema, canzone composta nel 1962 da Vinicius De Moraes insieme a Antonio Carlos Jobim e interpretata da Astrud Gilberto.
Ad accompagnare l'elegante Francesca Leone, un trio di musicisti bravissimi: Gianni Cappiello al piano, Fabio Accardi alla batteria e Dario Di Lecce al contrabbasso. Il bis di Estate ha salutato l'attento pubblico intervenuto alla serata, tenutasi al Cine Teatro Mangiatordi e organizzata dall'Associazione musicale "Pisada de Jazz" col sostegno del Comune di Altamura. Un appuntamento che poteva essere pubblicizzato molto di più, considerato l'ingresso gratuito. Andando via, qualcuno fischietta un motivetto, qualcun altro canta: "…Estate, sei calda come il bacio che ho perduto, sei piena di un amore che è passato, che il cuore mio vorrebbe cancellare…". E fuori piove ancora…
Le meravigliose canzoni di Bruno Martino, in particolare, hanno dominato la serata: da Forse a E la chiamano estate, fino ad arrivare alla celeberrima Estate, brano che appartiene a quella categoria di "standard" con cui ogni artista jazz, prima o poi, deve cimentarsi. Infatti a interpretarla sono stati i più grandi a livello internazionale, tra cui Joao Gilberto, Chet Baker, Toots Thielemans, Michel Petrucciani; ma altrettanto numerose sono le versioni di artisti nostrani come Mina, Mia Martini, Ornella Vanoni, Vinicio Capossela, Sergio Cammariere e Andrea Bocelli. Molto delicati, come un acquerello a tinte tenui, i due pezzi di Pino Daniele, Quanne chiove e Napule è. Solo un episodio (chissà perché) dedicato a Gino Paoli, quella Senza fine che originariamente, nel 1961, fu affidata alla giovane voce della Vanoni. Graditissimo il fuori programma "carioca" con una triade di successi bossa nova, tra cui Garota de Ipanema, canzone composta nel 1962 da Vinicius De Moraes insieme a Antonio Carlos Jobim e interpretata da Astrud Gilberto.
Ad accompagnare l'elegante Francesca Leone, un trio di musicisti bravissimi: Gianni Cappiello al piano, Fabio Accardi alla batteria e Dario Di Lecce al contrabbasso. Il bis di Estate ha salutato l'attento pubblico intervenuto alla serata, tenutasi al Cine Teatro Mangiatordi e organizzata dall'Associazione musicale "Pisada de Jazz" col sostegno del Comune di Altamura. Un appuntamento che poteva essere pubblicizzato molto di più, considerato l'ingresso gratuito. Andando via, qualcuno fischietta un motivetto, qualcun altro canta: "…Estate, sei calda come il bacio che ho perduto, sei piena di un amore che è passato, che il cuore mio vorrebbe cancellare…". E fuori piove ancora…