Mattatoio comunale, occhio ai conti

Aumentano le spese per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti. Nota di Enzo Colonna

martedì 22 dicembre 2015 11.00
Le sorti del Mattatoio comunale saranno discusse questa sera in consiglio comunale. Intanto da Enzo Colonna arriva una nota che pubblichiamo integralmente:

"Da oltre dieci anni, il Consorzio Macellai della Murgia gestisce l'impianto di macellazione in via Santeramo, un moderno stabilimento realizzato e gestito nel rispetto della normativa comunitaria in materia di sicurezza alimentare. Quello di Altamura è l'unico mattatoio pubblico ancora aperto nella Provincia di Bari.
I macellai altamurani si sono uniti in Consorzio Macellai della Murgia S.c.a.r.l. nel 2001 con l'obiettivo prioritario di non privare la città, il territorio e i consumatori di un importante "presidio sanitario" per la garanzia igienica delle carni immesse al consumo e, al tempo stesso, garantire un mercato remunerativo alle produzioni zootecniche locali che, diversamente, sarebbero state soggiogate dalle grandi aziende di commercializzazione del bestiame e delle carni.
Il Consorzio Macellai è una società consortile senza scopo di lucro costituita da 26 piccole imprese che operano in questo territorio e che si sono fatti carico del servizio per assicurare all'economia locale, alle proprie imprese e alle loro famiglie la sopravvivenza in un mercato difficile, garantendo, attraverso la gestione diretta del mattatoio, la congiunzione della filiera in tutti i suoi anelli: allevamento-mattatoio-macelleria-consumatore. Con questa finalità, il Consorzio Macellai ha adottato all'interno del mattatoio un sistema di etichettatura di tutte le carni macellate attraverso il quale, negli esercizi di vendita, il consumatore può venire a conoscenza dell'origine della carne che acquista, persino dell'azienda ove è stato allevato.
La gestione decennale del mattatoio comunale da parte del Consorzio Macellai della Murgia si è conclusa a settembre 2015 e, attualmente, è in regime di proroga.
A distanza di mesi, si è ancora in attesa delle determinazioni dell'amministrazione comunale. In particolare, si attende che il Consiglio comunale esamini una proposta deliberativa finalizzata ad impegnare la spesa occorrente per garantire il contributo annuo erogato a parziale copertura dei costi di gestione. Un contributo sinora pari a circa 40.000 euro (con l'iva, circa 50.000). Nella proposta deliberativa, per le informazioni a mia disposizione, si propone di innalzare tale contributo di 20.000 euro a causa dei pesanti costi legati allo smaltimento dei rifiuti speciali (80.000 euro) e al consumo di acqua, combustibile e soprattutto energia elettrica (quasi 55.000 euro).

In ordine a quest'ultima voce di costo fa rabbia ricordare come in questi anni, in svariate occasioni, non si siano recepite le sollecitazioni che abbiamo avanzato affinché il Comune dotasse il mattatoio di un impianto fotovoltaico che avrebbe consentito di azzerare la bolletta energetica, quindi di eliminare costi ormai impropri. Le amministrazioni comunali di questi anni hanno peraltro mancato diverse opportunità di finanziamento, puntualmente segnalate, che avrebbero consentito di realizzare tale impianto fotovoltaico senza oneri per il Comune. Su questo, spero che la nuova amministrazione voglia intraprendere rapidamente iniziative.
La proposta deliberativa è all'esame del consiglio comunale. È chiamato unicamente a deliberare l'impegno di spesa pluriennale.
Per quanto possa valere, faccio un appello al Sindaco e a tutti i Consiglieri, di maggioranza e minoranza. Mi permetto di chiedere a tutti i consiglieri comunali di non sottovalutare questa questione, di non indugiare oltre, di deliberare per assicurare la continuità del servizio sinora svolto presso il mattatoio, di superare ingiustificate perplessità - per giunta tradotte in alcune considerazioni scritte, le cui implicazioni forse non sono state sufficientemente approfondite, da parte della commissione consiliare competente in materia di bilancio - che rischiano unicamente: di bloccare il processo decisionale senza sbocchi e prospettiva; di condannare alla chiusura l'impianto o, ancor peggio, di destinarlo alla privatizzazione o al suo affidamento nelle mani di grossi operatori del settore interessati solo ad conquistare il mercato di questo territorio e a conseguire profitti con una perdita secca per allevatori, macellai e consumatori della zona.

È invece necessario difendere e consolidare il servizio di interesse pubblico sinora svolto dagli stessi utilizzatori (macellai) riuniti in un Consorzio, una realtà associata, unica e originale, che non persegue lo scopo di dividere profitti e dividendi.
A giustificare questa scelta ci sono i numeri (che riporto in calce a questa mia nota e che danno la misura dell'operatività e della funzione economica assolte dall'impianto in questi dieci anni) e un paio di considerazioni. Dall'attuale modello gestionale, infatti, hanno tratto vantaggio:
gli utenti consumatori che hanno potuto contare su una gestione controllata dagli operatori locali e su un sistema di controlli e di tracciabilità delle carni in grado di garantire salute pubblica, sicurezza alimentare, genuinità dei prodotti, economia di filiera, filiera corta;
gli utenti operatori del settore (macellai e allevatori) che hanno potuto contare sulla prossimità del servizio e su tariffe delle macellazioni contenute e pressoché invariate nel tempo.

Il Comune di Altamura che, con un impegno economico sostanzialmente modesto (sinora 50.000 euro all'anno o i proposti 70.000 euro), se raffrontato a tante altre voci di spesa spesso inutili o esagerate, ha così potuto valorizzare al massimo un'opera pubblica costata negli anni novanta molto denaro della collettività e assicurare la presenza nella nostra Città di un importante presidio sanitario, veterinario, economico con indubbi vantaggi per il settore zootecnico del nostro territorio, per la promozione e commercializzazione delle produzioni locali".