Matrimoni in Puglia, messo a punto il protocollo per la riapertura
Non c'è il limite massimo di invitati. La parola finale spetta al Governo
mercoledì 26 maggio 2021
17.51
È stato presentato il protocollo, realizzato in Puglia e all'attenzione della Conferenza delle Regioni e del Cts (comitato tecnico scientifico) del governo, per i ricevimenti di matrimoni e di tutte le altre funzioni civili e religiose. Il documento è stato preparato di concerto tra la Regione e le associazioni di categoria.
La decisione finale spetta al Governo.
"Questo protocollo - ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano - è importante per far ripartire e poter salvaguardare il settore pugliese dei matrimoni, che è uno dei più importanti in Italia, forse il più importante. Le nostre aziende sono state capaci di darci molti suggerimenti, di collaborare con il professor Lopalco e con noi, e di suggerirci questo protocollo. Lo abbiamo proposto alle altre regioni e al tavolo nazionale e quindi il protocollo pugliese è stato la bozza sulla quale si sta lavorando e credo sulla quale si chiuderà un accordo, perché il 15 giugno il decreto nazionale riapre alle celebrazioni, alle feste matrimoniali e simili. E quindi serviva un protocollo di dettaglio che indicasse agli operatori cosa fare in concreto".
"Sono orgoglioso del risultato raggiunto - ha dichiarato l'assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco - Il settore del wedding è un tema centrale, non solo come volano economico ma perché fa parte della nostra cultura. Il fatto che la Regione Puglia sia stata protagonista della definizione delle regole del protocollo è una cosa importante. Mi auguro che questi protocolli, che al momento sono quelli da rispettare, andando avanti nell'evoluzione e nel progredire della campagna vaccinale, possano portare anche in questo campo ad un ripristino della normalità, perché la normalità non è sposarsi con una mascherina, ballare per 15 minuti. Ma questo protocollo era fondamentale per far ripartire il settore. Il mio auspicio e il mio impegno è che al modificarsi della situazione epidemiologica, possano anche essere modificate le regole di questi protocolli, perché credo che sia nel cuore di tutti la speranza e la volontà di poter tornare davvero ad una situazione di normalità lasciandoci la pandemia alle spalle".
Per l'Assessore alla Cultura Massimo Bray "la Puglia tornerà ad occupare quel posto di rilievo che aveva conquistato come una destinazione italiana scelta e ricercata da tutti coloro che vogliono sposarsi in un luogo veramente unico. Immaginando anche di fare del wedding pugliese un vero e proprio distretto produttivo".
Dalle parole dei rappresentanti del settore, emergono le linee guida del protocollo per la riapertura in sicurezza.
Michele Boccardi, presidente di Assoeventi Confindustria e coordinatore del comitato tecnico scientifico regionale del wedding: "Abbiamo scongiurato l'imposizione di un limite massimo e aprioristico di invitati per il comparto del wedding e delle cerimonie private. L'unico criterio che verrà seguito, per stabilire quanti ospiti potranno essere presenti, è il distanziamento 'sociale' di due metri fra i tavoli. Un'altra novità importante è che non ci sarà più bisogno della presenza di un covid manager durante gli eventi privati: abbiamo così evitato un ulteriore costo per le imprese. Quindi, una struttura più grande potrà ospitare più persone di una struttura più piccola".
Enea Fanelli, Wedding Confcommercio Puglia: "Confcommercio Puglia ha sin dall'inizio creduto nell'importanza che il green pass ha e di quanto questo strumento avrebbe determinato quella tanto auspicta data per la ripartenza di un settore che vive sul sottile fattore psicologico delle coppie di futuri sposi. La voglia di festeggiare il "giorno più bello" negli ultimi 15 mesi, è stato messo a dura prova tanto dalla terribile pandemia quanto dall'incertezza determinata dall'assenza di regole precise "d'ingaggio" . Dai matrimoni nascono nuove famiglie. Basta questa riflessione per comprendere quanti settori, come quello dell'edilizia, dell'arredamento ad esempio, sono indirettamente coinvolti. Oggi finalmente il wedding vede la luce che non poteva essere solo quella dei ristori ma quella della ripresa delle attività".
E' pari ad un calo del 90 per cento dei ricavi la perdita del settore a causa della pandemia.
La decisione finale spetta al Governo.
"Questo protocollo - ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano - è importante per far ripartire e poter salvaguardare il settore pugliese dei matrimoni, che è uno dei più importanti in Italia, forse il più importante. Le nostre aziende sono state capaci di darci molti suggerimenti, di collaborare con il professor Lopalco e con noi, e di suggerirci questo protocollo. Lo abbiamo proposto alle altre regioni e al tavolo nazionale e quindi il protocollo pugliese è stato la bozza sulla quale si sta lavorando e credo sulla quale si chiuderà un accordo, perché il 15 giugno il decreto nazionale riapre alle celebrazioni, alle feste matrimoniali e simili. E quindi serviva un protocollo di dettaglio che indicasse agli operatori cosa fare in concreto".
"Sono orgoglioso del risultato raggiunto - ha dichiarato l'assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco - Il settore del wedding è un tema centrale, non solo come volano economico ma perché fa parte della nostra cultura. Il fatto che la Regione Puglia sia stata protagonista della definizione delle regole del protocollo è una cosa importante. Mi auguro che questi protocolli, che al momento sono quelli da rispettare, andando avanti nell'evoluzione e nel progredire della campagna vaccinale, possano portare anche in questo campo ad un ripristino della normalità, perché la normalità non è sposarsi con una mascherina, ballare per 15 minuti. Ma questo protocollo era fondamentale per far ripartire il settore. Il mio auspicio e il mio impegno è che al modificarsi della situazione epidemiologica, possano anche essere modificate le regole di questi protocolli, perché credo che sia nel cuore di tutti la speranza e la volontà di poter tornare davvero ad una situazione di normalità lasciandoci la pandemia alle spalle".
Per l'Assessore alla Cultura Massimo Bray "la Puglia tornerà ad occupare quel posto di rilievo che aveva conquistato come una destinazione italiana scelta e ricercata da tutti coloro che vogliono sposarsi in un luogo veramente unico. Immaginando anche di fare del wedding pugliese un vero e proprio distretto produttivo".
Dalle parole dei rappresentanti del settore, emergono le linee guida del protocollo per la riapertura in sicurezza.
Michele Boccardi, presidente di Assoeventi Confindustria e coordinatore del comitato tecnico scientifico regionale del wedding: "Abbiamo scongiurato l'imposizione di un limite massimo e aprioristico di invitati per il comparto del wedding e delle cerimonie private. L'unico criterio che verrà seguito, per stabilire quanti ospiti potranno essere presenti, è il distanziamento 'sociale' di due metri fra i tavoli. Un'altra novità importante è che non ci sarà più bisogno della presenza di un covid manager durante gli eventi privati: abbiamo così evitato un ulteriore costo per le imprese. Quindi, una struttura più grande potrà ospitare più persone di una struttura più piccola".
Enea Fanelli, Wedding Confcommercio Puglia: "Confcommercio Puglia ha sin dall'inizio creduto nell'importanza che il green pass ha e di quanto questo strumento avrebbe determinato quella tanto auspicta data per la ripartenza di un settore che vive sul sottile fattore psicologico delle coppie di futuri sposi. La voglia di festeggiare il "giorno più bello" negli ultimi 15 mesi, è stato messo a dura prova tanto dalla terribile pandemia quanto dall'incertezza determinata dall'assenza di regole precise "d'ingaggio" . Dai matrimoni nascono nuove famiglie. Basta questa riflessione per comprendere quanti settori, come quello dell'edilizia, dell'arredamento ad esempio, sono indirettamente coinvolti. Oggi finalmente il wedding vede la luce che non poteva essere solo quella dei ristori ma quella della ripresa delle attività".
E' pari ad un calo del 90 per cento dei ricavi la perdita del settore a causa della pandemia.