Mascherine a prezzi molto elevati, un sequestro ad Altamura
Indagine della Guardia di finanza. Si contesta una truffa con vendita on line
giovedì 23 aprile 2020
11.05
Su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, i Finanzieri della Compagnia di Altamura - coordinati dal I Gruppo Bari della Guardia di Finanza - hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo avente ad oggetto somme di denaro pari a euro 24.700,00, nei confronti di un esercente l'attività di commercio all'ingrosso di ferramenta con sede ad Altamura (BA), profitto dei reati di manovre speculative e truffa aggravata commessi in relazione alla vendita di mascherine di protezione individuale, approfittando dell'attuale contesto emergenziale di natura sanitaria correlato alla diffusione dell'epidemia di "COVID-19".
Tale intervento fa seguito alle attività di perquisizione svolte - su delega della Procura - gli scorsi 9 marzo e 8 aprile sempre dalle Fiamme Gialle baresi in 23 Comuni delle province di Bari e BAT, che avevano permesso di sequestrare complessivamente oltre 38.000 prodotti (mascherine protettive, gel e salviette per le mani), per un valore di circa 250.000 euro, poste in commercio illecitamente.
Una delle attività era stata eseguita dalla Compagnia di Altamura nei confronti di una s.r.l. esercente l'attività di commercio all'ingrosso di ferramenta, nel corso della quale erano state individuate e sottoposte a sequestro n. 2.559 mascherine; in tale contesto era stata acquisita la documentazione commerciale afferente agli acquisiti e alle vendite effettuati negli ultimi sei mesi. La successiva analisi delle fatture ha consentito di ricostruire, per ogni singola tipologia di mascherina (FFP1, FFP2 e FFP3), tutte le operazioni commerciali, calcolando le variazioni percentuali di ricarico applicate nelle diverse vendite effettuate man mano che si andava diffondendo l'epidemia, accertando la vendita illecita di n. 4.000 mascherine, effettuata con ricarichi applicati fino al 1.535%, rispetto al prezzo medio di acquisto, peraltro concentrata in pochissimi giorni (dal 21 febbraio u.s. al 04 marzo u.s.).
La truffa avveniva pubblicizzando on line la vendita di confezioni contenenti ciascuna n. 5 mascherine di protezione individuale del tipo "FFP3" ad un prezzo complessivo di € 199,90, di cui € 99,90 per il prodotto ed € 100 per la spedizione (importo, quest'ultimo, del tutto inverosimile considerando il modesto peso delle mascherine). Con tali condotte fraudolente, l'esercente ha indotto in errore i consumatori che - anche in ragione della particolare situazione psicologica di paura determinata dalla diffusione sempre più crescente del coronavirus - hanno finito per pagare una singola mascherina ben 40 euro. Così facendo, il commerciante ha conseguito un ingiusto vantaggio patrimoniale con pari danno per gli acquirenti, mettendo in serio pericolo il mercato di tali prodotti in questo particolare momento di crisi sanitaria ed economica. Il profitto dei reati commessi dal venditore è stato calcolato in euro 24.700,00, che sono stati sottoposti a sequestro con l'operazione odierna.
L'attività costituisce un'ulteriore testimonianza dell'attenzione rivolta da questa Procura e dal Comando Provinciale dalla Guardia di Finanza di Bari, in un momento di particolare emergenza sanitaria e finanziaria dell'intero Paese, nel contrasto di ogni forma insidiosa di illecito economico con fini speculativi, atteso che il commercio di prodotti attinenti alla salute danneggia i consumatori e il corretto funzionamento del mercato.
Tale intervento fa seguito alle attività di perquisizione svolte - su delega della Procura - gli scorsi 9 marzo e 8 aprile sempre dalle Fiamme Gialle baresi in 23 Comuni delle province di Bari e BAT, che avevano permesso di sequestrare complessivamente oltre 38.000 prodotti (mascherine protettive, gel e salviette per le mani), per un valore di circa 250.000 euro, poste in commercio illecitamente.
Una delle attività era stata eseguita dalla Compagnia di Altamura nei confronti di una s.r.l. esercente l'attività di commercio all'ingrosso di ferramenta, nel corso della quale erano state individuate e sottoposte a sequestro n. 2.559 mascherine; in tale contesto era stata acquisita la documentazione commerciale afferente agli acquisiti e alle vendite effettuati negli ultimi sei mesi. La successiva analisi delle fatture ha consentito di ricostruire, per ogni singola tipologia di mascherina (FFP1, FFP2 e FFP3), tutte le operazioni commerciali, calcolando le variazioni percentuali di ricarico applicate nelle diverse vendite effettuate man mano che si andava diffondendo l'epidemia, accertando la vendita illecita di n. 4.000 mascherine, effettuata con ricarichi applicati fino al 1.535%, rispetto al prezzo medio di acquisto, peraltro concentrata in pochissimi giorni (dal 21 febbraio u.s. al 04 marzo u.s.).
La truffa avveniva pubblicizzando on line la vendita di confezioni contenenti ciascuna n. 5 mascherine di protezione individuale del tipo "FFP3" ad un prezzo complessivo di € 199,90, di cui € 99,90 per il prodotto ed € 100 per la spedizione (importo, quest'ultimo, del tutto inverosimile considerando il modesto peso delle mascherine). Con tali condotte fraudolente, l'esercente ha indotto in errore i consumatori che - anche in ragione della particolare situazione psicologica di paura determinata dalla diffusione sempre più crescente del coronavirus - hanno finito per pagare una singola mascherina ben 40 euro. Così facendo, il commerciante ha conseguito un ingiusto vantaggio patrimoniale con pari danno per gli acquirenti, mettendo in serio pericolo il mercato di tali prodotti in questo particolare momento di crisi sanitaria ed economica. Il profitto dei reati commessi dal venditore è stato calcolato in euro 24.700,00, che sono stati sottoposti a sequestro con l'operazione odierna.
L'attività costituisce un'ulteriore testimonianza dell'attenzione rivolta da questa Procura e dal Comando Provinciale dalla Guardia di Finanza di Bari, in un momento di particolare emergenza sanitaria e finanziaria dell'intero Paese, nel contrasto di ogni forma insidiosa di illecito economico con fini speculativi, atteso che il commercio di prodotti attinenti alla salute danneggia i consumatori e il corretto funzionamento del mercato.