Macchinazioni, Massimo del Pizzo presenta il suo libro “Cinque autobiografie”
…quando le parole sono scrigni enormi di frasi non dette. L'incontro è stato ospitato presso la libreria Club Silencio
martedì 11 maggio 2010
12.56
"La scrittura serve a costruire nuclei di vitalità". Frase che può essere considerata cuore e respiro dell'incontro tenutosi lo scorso 8 maggio presso la libreria Club Silencio. "Un luogo dove si può parlare e ascoltare, dove vivo è il senso della conversazione, dove le persone ti guardano in faccia come non succede mai". A dirlo è il prof. Bruno Pompili, docente di Lingua e Letteratura Francese presso l'Università degli Studi di Bari. Ad ascoltarlo, un pubblico numeroso e attento, rapito dalle sue parole. Pompili parla di "autenticità di sguardi", sottratti al mondo dalle parole, scrigni enormi di frasi non dette.
L'incontro rientra nel ricco programma di reading Macchinazioni, "territori in movimento, territori d'arte, di linguaggi commisti, confluenti in letture video-musicali che si svolgono il sabato o la domenica sera al teatro del Club Silencio: interazione di saggisti, attori, musicisti, videoartisti, per dispiegare poetiche disparate e interpretarne l'imprevedibile luccichio". Il termine, del filosofo francese Gilles Deleuze, è utilizzato, dunque, per indicare una commistione di linguaggi artistici.
Ospite della serata, Massimo Del Pizzo, docente di letteratura francese presso l'Università degli Studi di Bari e autore del volume Cinque autobiografie. Un libro che lo stesso Pompili definisce "esiguo", costituito da racconti brevi: «Ciò che accomuna me e Del Pizzo è l'idea di scrittura. Non ci piace la scrittura d'intrattenimento, che serve a sfuggire al tedio, alla pesantezza del tempo, al silenzio e al vuoto. Scrivere breve, scrivere in maniera esigua è un'arte estremamente difficile perché comporta una scelta di parole grevi. Ognuna di queste cinque autobiografie va centellinata parola per parola. Nei testi di Massimo c'è condensazione, oltre che concentrazione».
Cyrano de Bergerac, Casanova, Baudelaire, Hemingway sono i quattro personaggi protagonisti del libro di Del Pizzo. La quinta autobiografia si identifica con la scrittura stessa. Occorrerebbe leggere la quarta di copertina per intraverderla perché è l'autobiografia non scritta, quella dell'autore, quella che altri dovrebbero scrivere.
Quattro autobiografie "raccolte" nel momento in cui Cyrano de Bergerac, Casanova, Baudelaire e Hemingway sono in punto di morte. Nel momento in cui la vita scorre via e il tempo trascorso appare diverso. Personaggi colti nella loro fragilità di uomini, visti attraverso la quotidianità, rivisitati dall'occhio dell'autore.
La copertina del libro, come spiega del Pizzo durante la presentazione, «rappresenta l'elaborazione grafica di un quadro di Alberto Savinio, fratello dell'artista Giorgio de Chirico. Rappresenta padre e figlio».
La serata si è conclusa con le letture delle biografie di Baudelaire e Hemingway, curate da Raffaele Fiantanese. In sottofondo, musiche (campionamenti) di Luigi Abiusi.
I prossimi appuntamenti di Macchinazioni saranno segnalati nella nostra agenda.
L'incontro rientra nel ricco programma di reading Macchinazioni, "territori in movimento, territori d'arte, di linguaggi commisti, confluenti in letture video-musicali che si svolgono il sabato o la domenica sera al teatro del Club Silencio: interazione di saggisti, attori, musicisti, videoartisti, per dispiegare poetiche disparate e interpretarne l'imprevedibile luccichio". Il termine, del filosofo francese Gilles Deleuze, è utilizzato, dunque, per indicare una commistione di linguaggi artistici.
Ospite della serata, Massimo Del Pizzo, docente di letteratura francese presso l'Università degli Studi di Bari e autore del volume Cinque autobiografie. Un libro che lo stesso Pompili definisce "esiguo", costituito da racconti brevi: «Ciò che accomuna me e Del Pizzo è l'idea di scrittura. Non ci piace la scrittura d'intrattenimento, che serve a sfuggire al tedio, alla pesantezza del tempo, al silenzio e al vuoto. Scrivere breve, scrivere in maniera esigua è un'arte estremamente difficile perché comporta una scelta di parole grevi. Ognuna di queste cinque autobiografie va centellinata parola per parola. Nei testi di Massimo c'è condensazione, oltre che concentrazione».
Cyrano de Bergerac, Casanova, Baudelaire, Hemingway sono i quattro personaggi protagonisti del libro di Del Pizzo. La quinta autobiografia si identifica con la scrittura stessa. Occorrerebbe leggere la quarta di copertina per intraverderla perché è l'autobiografia non scritta, quella dell'autore, quella che altri dovrebbero scrivere.
Quattro autobiografie "raccolte" nel momento in cui Cyrano de Bergerac, Casanova, Baudelaire e Hemingway sono in punto di morte. Nel momento in cui la vita scorre via e il tempo trascorso appare diverso. Personaggi colti nella loro fragilità di uomini, visti attraverso la quotidianità, rivisitati dall'occhio dell'autore.
La copertina del libro, come spiega del Pizzo durante la presentazione, «rappresenta l'elaborazione grafica di un quadro di Alberto Savinio, fratello dell'artista Giorgio de Chirico. Rappresenta padre e figlio».
La serata si è conclusa con le letture delle biografie di Baudelaire e Hemingway, curate da Raffaele Fiantanese. In sottofondo, musiche (campionamenti) di Luigi Abiusi.
I prossimi appuntamenti di Macchinazioni saranno segnalati nella nostra agenda.