Liceo Classico Cagnazzi, convegno conclusivo di “Tra laicità e laicismi: ragione e pacatezza"

Previsto, per domani mattina, un interessante incontro sull’alimentazione

lunedì 1 febbraio 2010 20.31
«Un'identità culturale non può costituirsi come tale senza il confronto con altre identità. Nessuna chiusura ha mai rappresentato elemento di rafforzamento». Parole del prof. Ferruccio De Natale (Università degli Studi di Bari), presente al convegno di chiusura del ciclo di incontri "Tra laicità e laicismi: ragione e pacatezza", voluto ed organizzato dal preside del "Liceo Classico Cagnazzi" Filippo Tarantino. All'incontro, ospitato presso l'Aula Magna della scuola, ha partecipato Marcelo Sanchez Sorondo, accademico, filosofo, vescovo cattolico e teologo argentino, noto anche per l'incarico di Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. Assente il prof. Giulio Giorello, attualmente ordinario della cattedra di Filosofia della Scienza presso l'Università degli Studi di Milano.
Un dialogo costruttivo su temi di grande attualità, quali l'eutanasia, la bioetica, il crocifisso, il velo. Un confronto tra scienza e fede, ma anche tra persone. La cultura, così, diventa fonte di crescita e momento di ascolto. Si è parlato di conoscenza, di comunicazione, di identità, di scienza, di storia, di fede, di contraddizioni che possono trovare risposte concilianti.
Parole che inducono a riflettere sulla realtà e sulle sue numerose sfaccettature. Per fare da cornice ad un convegno dedicato a queste tematiche non c'è ambiente migliore di una scuola, non solo palestra di apprendimento, ma anche luogo in cui imparare le regole di convivenza.
A coordinare il dibattito, Vanda Castellano (Università di Bari). Presenti anche la prof.ssa Mimma Bruno ed il preside Filippo Tarantino, oltre ad alunni, insegnanti e studiosi.
Intanto domani, 2 febbraio, l'Aula Magna dello stesso Liceo, alle ore 9.30, ospiterà un altro interessante convegno su "Qualità, sicurezza ed educazione alimentare". Introdurrà il prof. Michele Ferrulli, docente del "Cagnazzi". In programma gli interventi del prof. Marco Gobbetti (Facoltà di Agraria – Università di Bari), della prof.ssa Marilia Tantillo (Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Bari), del Capitano dott. Antonio Citarella (Comandante N.A.S. Bari), del Luogotenete dott. Gianni Galetta (N.A.S. Bari).
A lato, nel box di approfondimento, il comunicato del preside del Liceo Classico "Cagnazzi" sul convegno in programma per domani.
"Nel corso degli anni, dai periodi prebellici ai postbellici sino ai giorni nostri, si è passato da una carenza alimentare quanti–qualitativa, ricca di fibra e povera di proteine ad alto valore biologico, ad una iperalimentazione che, associata ad un non corretto equilibrio dei vari principi nutritivi, ha causato disturbi notevoli in specie nei ragazzi in età scolastica. Per cui da diversi anni il collegio dei Docenti di questo istituto si è posto il problema dell'educazione alimentare che è stata quindi inserita nei programmi curriculari di scienze nelle prime classi liceali. Da tempo si cerca di trasmettere agli allievi la bontà dei cibi tradizionali o di nicchia che a volte hanno tipizzato il territorio, basti pensare al
pane D.O.P., alla salsiccia a punta di coltello, agli insaccati stagionati e ad una svariata gamma di prodotti lattiero – caseari.
In quest'epoca caratterizzata da una esagerata richiesta del mercato di vari alimenti, quasi mai tradizionali e tipici di un territorio, a gusto per lo più piatto, prodotti con tecniche in grado di aumentare le produzioni, Organismi Geneticamente Modificati ed altro, assistiamo, quasi con stupore, ad una strategia di difesa dei prodotti tradizionali che non ha precedenti. Soprattutto in Puglia, dove le pietre raccontano della preistoria più antica, romane, bizantine e feudali, si è concretizzata e sviluppata una importante tendenza culturale che mira alla riscoperta e alla valorizzazione delle produzioni alimentari collegate alla storia ed al territorio senza dimenticare la tutela della salute del consumatore. La tradizione alimentare della Puglia comprende un amplissimo patrimonio di saperi e sapori, talora supportato da necessari rinnovamenti tecnologici, che consente la produzione di cibo con caratteristiche qualitative pregiate. La campagna pugliese opulenta e variegata nella sua biodiversità, con caratteristiche di insediamenti rurali unici al mondo, si presenta come la sintesi di tante peculiarità pedoclimatiche e di habitat che consentono da un lato, di avere materie prime pregiate ed esclusive per qualità organolettiche, dall'altro, di adoperare tecniche di
coltivazione e/o allevamento nel rispetto dell'ambiente. Le spinte produttive e le richieste sempre più massicce del mercato hanno fatto aumentare il numero delle aziende produttrici di alimenti le quali non sempre si sono dimostrate idonee sotto il profilo igienico – sanitario, quindi in parallelo a questo aumento di produzione abbiamo assistito ad un aumento di tossinfezione alimentari e di intossicazioni alimentari che hanno inciso, evidentemente, sulla qualità degli alimenti.
Il Preside
Prof. Fillippo Tarantino".