"Libera" in tutta Italia, anche ad Altamura
Il coro degli studenti in piazza Zanardelli. Le immagini
venerdì 22 marzo 2013
10.54
21 marzo 2013. XVIII "Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie". Il nome di Vincenzo Grasso scritto a caratteri cubitali su striscioni e gridato da studenti del Liceo classico "Cagnazzi". Nella mattinata di ieri, alla presenza delle autorità civili e militari, si è tenuta una manifestazione a corredo di un lungo e articolato programma, seguito dalle professoresse Marisa D'Agostino e Alina Cosmo, conclusosi nel pomeriggio con un incontro con il prof. Massimo Pinto (Università di Bari), "Processi e discorsi. L'oratoria giudiziaria ad Atene".
Dopo il coro dei 150 mila di Firenze dello scorso 18 marzo (evento che ha visto la partecipazione dello stesso liceo altamurano), ieri "Libera" era in tutta Italia, anche ad Altamura, in piazza Zanardelli. Gli studenti hanno rimarcato l'impegno di contrasto alla mafia con la lettura dei nomi delle vittime, cittadini, magistrati, giornalisti, imprenditori, politici, tutti morti per mano della criminalità. Note musicali composte da un liceale hanno accompagnato il momento suggestivo. Poi un video e si è aperto il dibattito.
Ma come esprimere il dolore delle famiglie che hanno perso i propri cari? "Non uccidiamoli una seconda volta - afferma don Luigi Ciotti, presidente di Libera - con il silenzio, la rassegnazione e la diffidenza. Non lasciamoli soli, dietro ogni nome c'è un volto, c'è una vita, c'è una famiglia che va avanti e resiste. Perché chi non ricorda non vive. E per questo che è importante ricordarle, raccontarle e far sì che il racconto rimanga, a testimonianza del loro esempio".
Dopo il coro dei 150 mila di Firenze dello scorso 18 marzo (evento che ha visto la partecipazione dello stesso liceo altamurano), ieri "Libera" era in tutta Italia, anche ad Altamura, in piazza Zanardelli. Gli studenti hanno rimarcato l'impegno di contrasto alla mafia con la lettura dei nomi delle vittime, cittadini, magistrati, giornalisti, imprenditori, politici, tutti morti per mano della criminalità. Note musicali composte da un liceale hanno accompagnato il momento suggestivo. Poi un video e si è aperto il dibattito.
Ma come esprimere il dolore delle famiglie che hanno perso i propri cari? "Non uccidiamoli una seconda volta - afferma don Luigi Ciotti, presidente di Libera - con il silenzio, la rassegnazione e la diffidenza. Non lasciamoli soli, dietro ogni nome c'è un volto, c'è una vita, c'è una famiglia che va avanti e resiste. Perché chi non ricorda non vive. E per questo che è importante ricordarle, raccontarle e far sì che il racconto rimanga, a testimonianza del loro esempio".