Legge elettorale in Puglia, salta il voto sulla doppia preferenza
Sarà il Governo Conte a far valere il principio di equa rappresentanza uomo-donna
mercoledì 29 luglio 2020
12.51
Per mancanza del numero legale il Consiglio regionale non ha votato la riforma della legge elettorale inserendo la norma della doppia preferenza (uomo-donna) per un'equa rappresentanza di genere. La Regione era già diffidata dal Governo Conte ad adempiere per garantire questo principio e quindi sarà lo stesso Governo nazionale a far valere questa norma tramite i poteri sostitutivi.
Nella notte la seduta del Consiglio, l'ultima di questa legislatura, è stata sciolta per mancanza del numero legale. Erano stati presentati circa 2000 emendamenti di cui 1950 dalle forze di opposizione di centrodestra.
Oggi è una valanga di commenti e dichiarazioni. Il presidente della Regione Michele Emiliano si assume "la responsabilità politica di non essere riuscito a convincere la maggioranza in Consiglio ad approvare la doppia preferenza di genere che è un punto essenziale del nostro programma. In questi anni - dice -sono stati presentati alcuni disegni di legge in tal senso, in particolare dal Pd, che però non sono mai arrivati in aula arenandosi nei meandri dell'assemblea".
"Il Consiglio regionale - aggiunge - ha una sua autonomia, i poteri di un presidente si fermano davanti a quelli dell'organo legislativo, posso dare un indirizzo ma non imporre nulla. Ieri, in quell'aula, ho provato gli stessi sentimenti di sdegno che oggi tante pugliesi e tanti pugliesi stanno esprimendo. Ho già contattato in piena notte il Governo per informarlo di quanto accaduto e dando il mio pieno consenso all'emissione di un provvedimento che introduca la doppia preferenza di genere".
Secondo il sindaco Antonio Decaro di tratta di una sconfitta della politica. "Credo sia una sconfitta per la nostra regione - dice -. Se una regione non riesce ad adeguarsi a una norma nazionale che dà pari opportunità ai due generi per le elezioni, credo sia una sconfitta".
Nella notte la seduta del Consiglio, l'ultima di questa legislatura, è stata sciolta per mancanza del numero legale. Erano stati presentati circa 2000 emendamenti di cui 1950 dalle forze di opposizione di centrodestra.
Oggi è una valanga di commenti e dichiarazioni. Il presidente della Regione Michele Emiliano si assume "la responsabilità politica di non essere riuscito a convincere la maggioranza in Consiglio ad approvare la doppia preferenza di genere che è un punto essenziale del nostro programma. In questi anni - dice -sono stati presentati alcuni disegni di legge in tal senso, in particolare dal Pd, che però non sono mai arrivati in aula arenandosi nei meandri dell'assemblea".
"Il Consiglio regionale - aggiunge - ha una sua autonomia, i poteri di un presidente si fermano davanti a quelli dell'organo legislativo, posso dare un indirizzo ma non imporre nulla. Ieri, in quell'aula, ho provato gli stessi sentimenti di sdegno che oggi tante pugliesi e tanti pugliesi stanno esprimendo. Ho già contattato in piena notte il Governo per informarlo di quanto accaduto e dando il mio pieno consenso all'emissione di un provvedimento che introduca la doppia preferenza di genere".
Secondo il sindaco Antonio Decaro di tratta di una sconfitta della politica. "Credo sia una sconfitta per la nostra regione - dice -. Se una regione non riesce ad adeguarsi a una norma nazionale che dà pari opportunità ai due generi per le elezioni, credo sia una sconfitta".