Le bande musicali sono patrimonio culturale
Riconoscimento legislativo della Regione Puglia
venerdì 10 marzo 2023
9.37
La Commissione cultura della Regione Puglia ha approvato all'unanimità la proposta di legge per la valorizzazione, promozione e sostegno della Cultura bandistica pugliese, andando a modificare la legge quadro regionale 7 del 2013 sulla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale della Puglia.
Attraverso questa proposta di modifiche, di cui è primo firmatario il presidente Donato Metallo e sottoscritta da numerosi altri consiglieri, si è voluto dare organicità e struttura al concetto di patrimonio immateriale culturale e fornire una disciplina nel campo delle Bande della tradizione pugliese, come fenomeno distintivo del territorio meridionale e in particolare della Puglia. Con specifico riferimento alla valorizzazione del patrimonio culturale rappresentato dalle Bande, la proposta di legge prevede contributi per le attività delle stesse, per la catalogazione e digitalizzazione di spartiti e documenti relativi alla produzione musicale storica delle bande pugliesi e per la realizzazione di un "museo diffuso e integrato". Dispone, dunque, di una dotazione finanziaria di 500 mila euro l'anno per il prossimo triennio, per un ammontare totale di 1,5 milioni di euro.
Dal fotogramma in parole di Bodini "Ecco i contadini del Sud, in religioso ascolto della musica, a saper distinguere a colpo fra Verdi e Leoncavallo", parte il lavoro svolto dalla VI Commissione e dal Dipartimento cultura, per la produzione del testo normativo. Questo è esplicitato nella relazione di accompagnamento al testo, in cui è rilevato che è in questa descrizione, l'essenza più profonda di ciò che le Bande significano a livello sociale, culturale, identitario. In questa immagine sta tutta la necessità di conferire finalmente al patrimonio bandistico pugliese il protagonismo e la valorizzazione che merita.
Da un lungo e stimolante lavoro, partito da un Protocollo siglato nel 2019 da diversi sindaci, maestri concertatori e organizzatori di festival bandistici, hanno preso vita le proposte nella forma dell'articolato approvato, in cui si ritrovano investimenti economici a sostegno del lavoro e delle condizioni di vita professionale dei maestri di Banda, strumenti di valorizzazione culturale, attività di digitalizzazione del patrimonio, iniziative di diffusione della conoscenza e di messa in rete delle esperienze, fino alla creazione di un Museo itinerante.
Con la modifica, approvata durante i lavori odierni, riguardante la dicitura "Bande da giro", facendola diventare "Bande della tradizione pugliese", è stata recepita la richiesta pervenuta alla Commissione al fine di includere tutte le 117 Bande presenti nel territorio regionale pugliese, in considerazione del fatto che non sono tutte formulate come Bande da giro. Approvato anche l'emendamento proposto dal consigliere Luigi Caroli (FdI), con cui è stato incrementato il repertorio musicale della Banda, inteso come trascrizioni di antologie operistiche, sinfonie, marce sinfoniche e musiche religiose, eseguite in forma itinerante soprattutto in occasione delle feste patronali e processioni collegate ai riti della Settimana Santa.
Soddisfazione è stata espressa dal presidente Metallo in qualità di primo proponente, da tutti i componenti della Commissione, dalla consigliera delegata alla cultura Grazia Di Bari e dal direttore del Dipartimento Cultura Aldo Patruno, ritenendo di aver raggiunto un risultato importante per il metodo adottato di aver inserito questa norma nell'inventario del patrimonio culturale immateriale regionale con lo scopo di fare sistema.
Attraverso questa proposta di modifiche, di cui è primo firmatario il presidente Donato Metallo e sottoscritta da numerosi altri consiglieri, si è voluto dare organicità e struttura al concetto di patrimonio immateriale culturale e fornire una disciplina nel campo delle Bande della tradizione pugliese, come fenomeno distintivo del territorio meridionale e in particolare della Puglia. Con specifico riferimento alla valorizzazione del patrimonio culturale rappresentato dalle Bande, la proposta di legge prevede contributi per le attività delle stesse, per la catalogazione e digitalizzazione di spartiti e documenti relativi alla produzione musicale storica delle bande pugliesi e per la realizzazione di un "museo diffuso e integrato". Dispone, dunque, di una dotazione finanziaria di 500 mila euro l'anno per il prossimo triennio, per un ammontare totale di 1,5 milioni di euro.
Dal fotogramma in parole di Bodini "Ecco i contadini del Sud, in religioso ascolto della musica, a saper distinguere a colpo fra Verdi e Leoncavallo", parte il lavoro svolto dalla VI Commissione e dal Dipartimento cultura, per la produzione del testo normativo. Questo è esplicitato nella relazione di accompagnamento al testo, in cui è rilevato che è in questa descrizione, l'essenza più profonda di ciò che le Bande significano a livello sociale, culturale, identitario. In questa immagine sta tutta la necessità di conferire finalmente al patrimonio bandistico pugliese il protagonismo e la valorizzazione che merita.
Da un lungo e stimolante lavoro, partito da un Protocollo siglato nel 2019 da diversi sindaci, maestri concertatori e organizzatori di festival bandistici, hanno preso vita le proposte nella forma dell'articolato approvato, in cui si ritrovano investimenti economici a sostegno del lavoro e delle condizioni di vita professionale dei maestri di Banda, strumenti di valorizzazione culturale, attività di digitalizzazione del patrimonio, iniziative di diffusione della conoscenza e di messa in rete delle esperienze, fino alla creazione di un Museo itinerante.
Con la modifica, approvata durante i lavori odierni, riguardante la dicitura "Bande da giro", facendola diventare "Bande della tradizione pugliese", è stata recepita la richiesta pervenuta alla Commissione al fine di includere tutte le 117 Bande presenti nel territorio regionale pugliese, in considerazione del fatto che non sono tutte formulate come Bande da giro. Approvato anche l'emendamento proposto dal consigliere Luigi Caroli (FdI), con cui è stato incrementato il repertorio musicale della Banda, inteso come trascrizioni di antologie operistiche, sinfonie, marce sinfoniche e musiche religiose, eseguite in forma itinerante soprattutto in occasione delle feste patronali e processioni collegate ai riti della Settimana Santa.
Soddisfazione è stata espressa dal presidente Metallo in qualità di primo proponente, da tutti i componenti della Commissione, dalla consigliera delegata alla cultura Grazia Di Bari e dal direttore del Dipartimento Cultura Aldo Patruno, ritenendo di aver raggiunto un risultato importante per il metodo adottato di aver inserito questa norma nell'inventario del patrimonio culturale immateriale regionale con lo scopo di fare sistema.