Lavoro nero: ispezioni della Guardia di finanza

Interessata tutta la provincia. Controlli anche della Compagnia di Altamura

venerdì 10 marzo 2023 10.22
Le Fiamme Gialle baresi, coordinate dal I Gruppo Bari, hanno intensificato nei primi mesi di quest'anno l'azione ispettiva nei confronti degli operatori economici operanti nella Città Metropolitana di Bari, al fine di individuare e reprimere i fenomeni illeciti connessi all'impiego di manodopera irregolare e/o in nero.

In particolare, il Nucleo Operativo Metropolitano Bari, le Compagnie di Altamura, Molfetta, Monopoli e le Tenenze di Bitonto, Gioia del Colle, Mola di Bari e Putignano, hanno orientato i propri sforzi operativi in tutti i settori economici, dalle attività commerciali (gestite da soggetti italiani e stranieri), ai liberi professionisti e, nel fine settimana e nelle fasce orarie serali e/o notturne, ai locali della "movida".

I finanzieri hanno effettuato i controlli all'esito di specifici approfondimenti, eseguiti sulla base delle risultanze emerse nel corso del quotidiano controllo economico del territorio e da specifiche analisi di rischio. I controlli hanno interessato complessivamente 85 operatori economici ed è stata rilevata la presenza di 48 lavoratori "in nero" e 10 lavoratori irregolari. Le violazioni sono state contestate a 22 datori di lavoro che ora dovranno provvedere alla liquidazione delle contribuzioni previdenziali ed assicurative evase e alla regolarizzazione dei rapporti di lavoro irregolari.

Nel corso delle operazioni di servizio, 295 sono stati i dipendenti complessivamente identificati, la cui posizione, per la maggior parte dei casi, è ancora in corso di approfondimento.

Questa attività di servizio "costituiscono un'ulteriore testimonianza della costante azione di vigilanza posta in essere dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bari - si legge in un comunicato - a tutela dei lavoratori, volta al contrasto del "lavoro nero" che risulta essere una piaga per l'intero sistema economico perché sottrae risorse
all'erario, mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati, e consente una competizione sleale con le imprese oneste".