La tribuna dello stadio "D'Angelo" porta il nome di Domi Martimucci

Grande commozione da parte dei presenti alla cerimonia. Le immagini.

sabato 2 luglio 2016 9.31
"Io ti cerco e sai dove ti trovo? Ti trovo nei campi di calcio... dove hai dato tutto te stesso... dove hai dato il tuo sudore. E capisco che sei ovunque, che ci osservi, che vivi."
Parole indelebili, scolpite su una lastra di pietra e nel cuore dell'intera città di Altamura.

Una targa per non permettere al tempo di cancellare ciò che è stato. Perché alle generazioni future resti la memoria del male che la criminalità organizzata ha arrecato ad una vita, quella di Domenico Martimucci, martire senza volerlo a soli 26 anni, alla sua famiglia, all'intera comunità.

La stessa che nella serata di Giovedì 30 Giugno ha presenziato alla cerimonia di intitolazione della tribuna dello stadio comunale "Tonino D'Angelo" al giovane altamurano scomparso, divenuto oramai l'emblema dell'anti-mafia, un'occasione per ricordare insieme a Domi anche Vincenzo Gallo, Marisa Lorusso, Milena Giannulli, Angelo Ancona, Mariarosaria Fiore e Ippolito Galli, i sei giovani scomparsi nel tragico incidente di Domenica 26 Giugno, e Luigi Ladisi, la cui vita si è spenta per un arresto cardiaco durante una partita di calcetto lo scorso Gennaio.

Forte il messaggio lanciato dall'Associazione "Noi siamo Domi" alle famiglie delle vittime: "Domi vive e noi lo sentiamo. Ogni vita persa lascia una ferita, soprattutto se vanno via in questo modo. Voi nonostante tutto, dovete trovare la forza di reagire, perché è solo così che loro continuano a vivere".

"Un atto vile colpisce una persona indifesa, un atto mafioso scuote Altamura, una speranza, quella che ci accompagnerà nel silenzio della preghiera e nel rumore delle coscienze fino al 3 Agosto. Una pausa e poi il silenzio del raccoglimento. Infine, un ritorno prepotente del rumore, dato dalla voglia di giustizia che, purtroppo non ci restituirà Domi." Così ha ricordato l'assessore allo sport Saverio Mascolo la triste vicenda che ha colpito Altamura lo scorso anno, lasciandole un vuoto incolmabile, ma soprattutto un senso di amarezza e impotenza dinanzi all'ingiustizia.

Presenti anche Don Nunzio Falcicchio per la benedizione in rappresentanza del Vescovo Monsignor Giovanni Ricchiuti, l'assessore Ada Bosso e il sindaco Giacinto Forte che, dopo i dovuti ringraziamenti e aver portato il saluto del ministro Angelino Alfano, dispiaciuto per non essere potuto essere presente, ha aggiunto "Altamura nasce sulla pietra ed è sulla pietra che abbiamo inciso il nome di Domi. Una pietra che deve restare, simbolo di una roccia su cui dobbiamo ancora costruire tanto, insieme".

Levato via il lenzuolo, alla madre l'onore di posare una corona di fiori ai piedi della tribuna in memoria del figlio perduto, accompagnata da lacrime e calorosi applausi.

​E poi, un pallone e due squadre in campo - l'Associazione "Noi siamo Domi" contro l'Amministrazione - per ricordare Domi attraverso la sua più grande passione. Il calcio.
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci
Targa Tribuna Domi Martimucci