La Regione impugna lo "Sblocca Italia" dinanzi alla Corte Costituzionale

Insieme alla Puglia altre cinque regioni contro il decreto

venerdì 9 gennaio 2015 13.56
"Continuiamo a mettere in campo tutte le iniziative politiche e tecnico-giuridiche necessarie per assicurare che i territori abbiano voce quando si decide del destino delle loro risorse naturalistiche e bellezze paesaggistiche".

Con queste parole il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, ha commentato la decisione, adottata ieri dalla Giunta Regionale, di impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale il decreto del governo Renzi "Sblocca-Italia", per dire no soprattutto all'ipotesi di trivellazioni petrolifere nell'Adriatico.

La decisione dà seguito ad un ordine del giorno del consiglio regionale ha approvato all'unanimità lo scorso ottobre con il quale impegnava la Giunta ad intraprendere ogni iniziativa utile nei confronti del governo nazionale, per le modifiche degli articoli 36, 37 e 38 del decreto legge, invitando anche tutti consigli regionali "ad approvare nuove proposte di legge alle Camere per vietare la ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi liquidi in mare".

"L'impugnazione – dichiara Vendola - è stata decisa ritenendo che si possano assicurare tempi certi e rapidi alle decisioni strategiche, senza estromettere i territori e senza contraddire i principi di partecipazione e leale cooperazione che costituiscono i cardini di un sistema decisionale democratico".

"Ciò peraltro – prosegue il governatore - in relazione a materie delicatissime che non includono solo le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e di stoccaggio di gas naturale, ma anche le infrastrutture ferroviarie (inclusa la tratta Napoli-Bari) e aeronautiche, il governo del territorio, le infrastrutture energetiche e i gasdotti, anche per quanto concerne i profili di valutazione dell'impatto ambientale".

Lo 'Sblocca Italia', agli articoli 36, 37 e soprattutto 38, riconosce interesse strategico e carattere di pubblica utilità e urgenza alle attività legate allo sfruttamento di gas e petrolio nei fondali marini. Insieme alla Puglia sono sei le Regioni che hanno annunciato il ricorso alla Consulta contro lo Sblocca Italia: Campania, Abruzzo, Lombardia, Marche e Veneto.