La Murgia e le Dolomiti Bellunesi, un gemmellaggio in memoria di don Cassol
"La pace e il rispetto della legalità" sono i pricipi del progetto. Prossimo appuntamento, il 21 agosto ad Altamura
lunedì 18 giugno 2012
11.24
Un gemellaggio in nome e in memoria di don Francesco Cassol, il parroco di Longarone vittima di un omicidio consumato nelle campagne murgiane il 21 agosto 2010. È stata commemorata la sua figura presso la Sala Giunta del Comune di Longarone, alla presenza del Presidente del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, Cesare Veronico, del vicepresidente del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, Roger De Menech, del Sindaco di Longarone, Roberto Padrin e di Michele Cassol, fratello di Don Francesco.
"Il gemellaggio – ha dichaiarato Cesare Veronico - affonda le radici su due principi fondamentali: la pace e il rispetto della legalità. La morte di Don Cassol rappresenta il punto di partenza di un percorso. Ma non è solo questo, ad averci spinto a dare vita a un gemellaggio. Ci sono anche ragioni personali: ho imparato ad amare la natura proprio in questi luoghi, nelle Dolomiti Bellunesi, dove ho trascorso le mie vacanze fin da bambino. E qui ho imparato a individuare delle affinità tra le genti delle Dolomiti e quelle dell'Alta Murgia: siamo entrambi operosi, laboriosi, concreti. Se Don Cassol veniva sull'Alta Murgia era per ritrovare un luogo che ispira la meditazione, ci amava perché da noi si sentiva a casa. Non sarà un gemellaggio di facciata proprio perché è ispirato da un uomo esemplare che merita rispetto e serietà".
Roger De Menech, nell'occasione ha affermato: "I parchi naturali hanno un dovere di riconoscenza nei confronti di Don Cassol: c'è un filo che unisce in maniera forte don Francesco con la natura e che ci lega con gli altri parchi. Per noi, il modello di contaminazione tra aree naturali, soprattutto dal punto di vista culturale, è fondamentale. È un momento importante per le zone protette nazionali: questi scambi rappresentano un supporto per la valorizzazione dei nostri territori e dei nostri prodotti. Abbiamo cose molto belle da far vedere in tutto il mondo: vogliamo mostrare quanto di buono c'è nei parchi e quanto di buono possiamo fare per la comunità. Sul tema della legalità, credo che ci possano essere degli scambi interessanti per capire quale modello di gestione si possa proporre per tutti i Parchi e le aree protette. Iniziamo questa avventura lavorando insieme."
Una volontà di collaborazione ribadita anche da Roberto Padrin: "Da terribili esperienze sono nati momenti di solidarietà e di amicizia. Longarone in questo è un esempio per tutti: la tragedia del Vajont ci ha insegnato tanto. Un dolore atroce è stato elaborato e ha generato solidarietà e affetto. Il ricordo dell'omicidio di Don Cassol, cui la nostra comunità era molto legata, ci ha avvicinati anche alla comunità di Altamura che ha sempre partecipato numerosa alle iniziative in sua memoria".
Toccanti, infine, le parole di Michele Cassol, fratello della vittima, che ha accolto favorevolmente l'annuncio del gemellaggio: "Non sarà un'iniziativa retorica ma un evento significativo per unire due territori così lontani tra nord e sud. L'Italia si tiene per mano ed è importante che i parchi siano il mezzo per unire il paese. Non conosco bene l'Alta Murgia, ma mi sembra che la cosa che accomuna i territori sia la severità di condizioni naturali apparentemente aspre e difficili che, però, hanno temprato i caratteri delle persone che ci vivono, stabilendo un rapporto di forte unione con la natura".
L'incontro si è concluso con un appuntamento, per tutti, ad Altamura, il 21 agosto 2012.
"Il gemellaggio – ha dichaiarato Cesare Veronico - affonda le radici su due principi fondamentali: la pace e il rispetto della legalità. La morte di Don Cassol rappresenta il punto di partenza di un percorso. Ma non è solo questo, ad averci spinto a dare vita a un gemellaggio. Ci sono anche ragioni personali: ho imparato ad amare la natura proprio in questi luoghi, nelle Dolomiti Bellunesi, dove ho trascorso le mie vacanze fin da bambino. E qui ho imparato a individuare delle affinità tra le genti delle Dolomiti e quelle dell'Alta Murgia: siamo entrambi operosi, laboriosi, concreti. Se Don Cassol veniva sull'Alta Murgia era per ritrovare un luogo che ispira la meditazione, ci amava perché da noi si sentiva a casa. Non sarà un gemellaggio di facciata proprio perché è ispirato da un uomo esemplare che merita rispetto e serietà".
Roger De Menech, nell'occasione ha affermato: "I parchi naturali hanno un dovere di riconoscenza nei confronti di Don Cassol: c'è un filo che unisce in maniera forte don Francesco con la natura e che ci lega con gli altri parchi. Per noi, il modello di contaminazione tra aree naturali, soprattutto dal punto di vista culturale, è fondamentale. È un momento importante per le zone protette nazionali: questi scambi rappresentano un supporto per la valorizzazione dei nostri territori e dei nostri prodotti. Abbiamo cose molto belle da far vedere in tutto il mondo: vogliamo mostrare quanto di buono c'è nei parchi e quanto di buono possiamo fare per la comunità. Sul tema della legalità, credo che ci possano essere degli scambi interessanti per capire quale modello di gestione si possa proporre per tutti i Parchi e le aree protette. Iniziamo questa avventura lavorando insieme."
Una volontà di collaborazione ribadita anche da Roberto Padrin: "Da terribili esperienze sono nati momenti di solidarietà e di amicizia. Longarone in questo è un esempio per tutti: la tragedia del Vajont ci ha insegnato tanto. Un dolore atroce è stato elaborato e ha generato solidarietà e affetto. Il ricordo dell'omicidio di Don Cassol, cui la nostra comunità era molto legata, ci ha avvicinati anche alla comunità di Altamura che ha sempre partecipato numerosa alle iniziative in sua memoria".
Toccanti, infine, le parole di Michele Cassol, fratello della vittima, che ha accolto favorevolmente l'annuncio del gemellaggio: "Non sarà un'iniziativa retorica ma un evento significativo per unire due territori così lontani tra nord e sud. L'Italia si tiene per mano ed è importante che i parchi siano il mezzo per unire il paese. Non conosco bene l'Alta Murgia, ma mi sembra che la cosa che accomuna i territori sia la severità di condizioni naturali apparentemente aspre e difficili che, però, hanno temprato i caratteri delle persone che ci vivono, stabilendo un rapporto di forte unione con la natura".
L'incontro si è concluso con un appuntamento, per tutti, ad Altamura, il 21 agosto 2012.