La logica del ricatto non ci appartiene
I giovani di maggioranza rispondono a Sel
mercoledì 16 settembre 2015
11.10
Non ci stanno, Giuseppe Cifarelli, Antonio Petrara, Carlo Scarabaggio, Francesco Morgese, a passare per ricattatori o per coloro che hanno voglia di far saltare il banco della maggioranza.
I quattro giovani consiglieri rispondono per le rime alla segreteria locale di Sel che in una nota ufficiale aveva avanzato l'ipotesi che "il sindaco sia ostaggio della sua maggioranza".
Parole che non sono piaciute ai quattro neo consiglieri i quali, dopo le dichiarazioni in consiglio di Antonio Petrara che aveva già ribadito in aula di non essere autore di "ricatti e mezzucci", i quattro confermano: "Nelle nostre sedi abbiamo la buona abitudine di discutere sulle problematiche e trovare delle intese costruttive e condivise: di certo la logica del "ricatto" non ci appartiene come non appartiene alla politica che rappresentiamo. Pertanto vi preghiamo – continua la nota - di esprimere commenti che siano il frutto di corretta ed approfondita informazione sui fatti così da poter finalmente riportare la dialettica politica nel giusto binario del confronto costruttivo e, soprattutto, leale, sfondandolo da ogni interpretazione strumentalmente distorta"
E ancora: "Lo spirito del vostro comunicato rappresenta un modo di far politica fatto di trappole mistificatorie tipiche dei vecchi sistemi che noi siamo determinati a cancellare una volta per tutte".
Forti del consenso elettorale e probabilmente del ruolo che l'assise consiliare ha riservato allo stesso Petrara, i quattro passano al contrattacco: "La nostra Politica innovativa è stata ampiamente condivisa dalla nostra città che ci ha legittimato a rappresentarla ed attuarla. La campagna elettorale per noi si è chiusa due mesi fa. Ora è il momento di rimboccarsi le maniche e mettersi finalmente a lavoro per rendere tangibili e concreti i nostri proclami politici, assicurando alla città intera il nostro impegno".
I quattro giovani consiglieri rispondono per le rime alla segreteria locale di Sel che in una nota ufficiale aveva avanzato l'ipotesi che "il sindaco sia ostaggio della sua maggioranza".
Parole che non sono piaciute ai quattro neo consiglieri i quali, dopo le dichiarazioni in consiglio di Antonio Petrara che aveva già ribadito in aula di non essere autore di "ricatti e mezzucci", i quattro confermano: "Nelle nostre sedi abbiamo la buona abitudine di discutere sulle problematiche e trovare delle intese costruttive e condivise: di certo la logica del "ricatto" non ci appartiene come non appartiene alla politica che rappresentiamo. Pertanto vi preghiamo – continua la nota - di esprimere commenti che siano il frutto di corretta ed approfondita informazione sui fatti così da poter finalmente riportare la dialettica politica nel giusto binario del confronto costruttivo e, soprattutto, leale, sfondandolo da ogni interpretazione strumentalmente distorta"
E ancora: "Lo spirito del vostro comunicato rappresenta un modo di far politica fatto di trappole mistificatorie tipiche dei vecchi sistemi che noi siamo determinati a cancellare una volta per tutte".
Forti del consenso elettorale e probabilmente del ruolo che l'assise consiliare ha riservato allo stesso Petrara, i quattro passano al contrattacco: "La nostra Politica innovativa è stata ampiamente condivisa dalla nostra città che ci ha legittimato a rappresentarla ed attuarla. La campagna elettorale per noi si è chiusa due mesi fa. Ora è il momento di rimboccarsi le maniche e mettersi finalmente a lavoro per rendere tangibili e concreti i nostri proclami politici, assicurando alla città intera il nostro impegno".