"La freschezza e la vitalità", mostra di pittura
Esposte le opere di Filomena Santomasi. Un angolo di primavera in quest'autunno fuori stagione
sabato 30 aprile 2011
16.26
Questo cielo grigio e questo autunno fuori stagione, indubbiamente poetici ed ispiratori, avranno, tuttavia, a questo punto un po' scocciato anche i più meditabondi tra gli altamurani. In compenso un angolo di primavera è fiorito nella Sala Regina Margherita, che, fino al 3 maggio ospita la mostra dal titolo "La freschezza e la vitalità" di Filomena Santomasi, pittrice gravinese. Diamo uno sguardo più da vicino alle tele insieme all'autrice.
La prima cosa che balza all'occhio entrando è una netta prevalenza di soggetti femminili, associa la figura della donna ad un senso di vitalità e freschezza?
Alla figura della donna, al fiore e alla natura; e poi soprattutto uso colori molto vivaci, colori caldi come l'arancio e il rosso porpora. Amo proprio il colore in sé e per sé. Il dipinto deve essere vivo. Forse è quello che io ho dentro e cerco di esternare nei dipinti. Dipingo tutto quello che mi piace, che vedo: dalla natura morta agli autoritratti, paesaggi, tutto quello che in quel momento mi va di dipingere. Prendo la tela e faccio una bozza di disegno, non faccio un disegno definito. Sono un'autodidatta al 100%, non ho mai fatto corsi o frequentato scuole d'arte.
Da quanto tempo dipinge?
Da 4 anni, è una cosa bellissima. Quando mi siedo per lavorare mi sdoppio, è come se avessi un'altra personalità. Quando guardo le opere finite, stento a credere di essere stata io a crearle. Cerco di mettermi alla prova in tutti i generi. Per esempio sto cercando di rifare una ballerina di Boldini, ho portato il quadro, è incompleto. Non voglio paragonarmi a Boldini, ma voglio vedere se ci riesco proprio perché apprendo da sola le tecniche.
Fa anche un'altra professione?
Ho lavorato per 21 anni in un'attività commerciale.
Ci sono soltanto due ritratti di uomini, a cosa devono questo onore?
Ritraggono i miei figli. Ho ritratto anche mia figlia, è nel quadro della ragazza con il cigno. Ho voluto paragonarla ad un cigno per il modo in cui si presenta.
Qual è tra queste l'opera a cui è più legata?
L'opera a cui sono più legata è sempre l'ultima, perché è come l'ultimo figlio, che ha bisogno di più attenzioni, quindi lo guardi… Ogni opera è come qualcosa che nasce da te.
Quindi ogni opera è come un figlio. Sicuramente avrà avuto richieste di vendite, come prende il momento della separazione?
Anche la prima volta che ho lasciato i dipinti qui è stato come lasciare una parte di me, quindi, a maggior ragione, mi dispiace separarmene quando li vendo. Dipingo per hobby, ma, nello stesso tempo, se si può vendere, perché no. Quando ho fatto la mia prima mostra a Gravina ho venduto due dipinti, uno ritrae una sedia antica in vimini con un bouquet di rose, è stato molto quotato da un pittore di Firenze, ma ho preferito venderlo ad una signora di Gravina perché rimanesse più vicino. In quell'occasione sono venuti anche parecchi altamurani, forse perché la mostra era in concomitanza con la festa di San Michele, comunque ho pensato: perché non presentarmi anche ad Altamura?
Quale pensa sia il punto di forza dei suoi quadri?
Credo che stiano piacendo tanto perché hanno questi colori vivi, forse danno un tocco di felicità alla gente, forse la gente ha bisogno di questo.
La prima cosa che balza all'occhio entrando è una netta prevalenza di soggetti femminili, associa la figura della donna ad un senso di vitalità e freschezza?
Alla figura della donna, al fiore e alla natura; e poi soprattutto uso colori molto vivaci, colori caldi come l'arancio e il rosso porpora. Amo proprio il colore in sé e per sé. Il dipinto deve essere vivo. Forse è quello che io ho dentro e cerco di esternare nei dipinti. Dipingo tutto quello che mi piace, che vedo: dalla natura morta agli autoritratti, paesaggi, tutto quello che in quel momento mi va di dipingere. Prendo la tela e faccio una bozza di disegno, non faccio un disegno definito. Sono un'autodidatta al 100%, non ho mai fatto corsi o frequentato scuole d'arte.
Da quanto tempo dipinge?
Da 4 anni, è una cosa bellissima. Quando mi siedo per lavorare mi sdoppio, è come se avessi un'altra personalità. Quando guardo le opere finite, stento a credere di essere stata io a crearle. Cerco di mettermi alla prova in tutti i generi. Per esempio sto cercando di rifare una ballerina di Boldini, ho portato il quadro, è incompleto. Non voglio paragonarmi a Boldini, ma voglio vedere se ci riesco proprio perché apprendo da sola le tecniche.
Fa anche un'altra professione?
Ho lavorato per 21 anni in un'attività commerciale.
Ci sono soltanto due ritratti di uomini, a cosa devono questo onore?
Ritraggono i miei figli. Ho ritratto anche mia figlia, è nel quadro della ragazza con il cigno. Ho voluto paragonarla ad un cigno per il modo in cui si presenta.
Qual è tra queste l'opera a cui è più legata?
L'opera a cui sono più legata è sempre l'ultima, perché è come l'ultimo figlio, che ha bisogno di più attenzioni, quindi lo guardi… Ogni opera è come qualcosa che nasce da te.
Quindi ogni opera è come un figlio. Sicuramente avrà avuto richieste di vendite, come prende il momento della separazione?
Anche la prima volta che ho lasciato i dipinti qui è stato come lasciare una parte di me, quindi, a maggior ragione, mi dispiace separarmene quando li vendo. Dipingo per hobby, ma, nello stesso tempo, se si può vendere, perché no. Quando ho fatto la mia prima mostra a Gravina ho venduto due dipinti, uno ritrae una sedia antica in vimini con un bouquet di rose, è stato molto quotato da un pittore di Firenze, ma ho preferito venderlo ad una signora di Gravina perché rimanesse più vicino. In quell'occasione sono venuti anche parecchi altamurani, forse perché la mostra era in concomitanza con la festa di San Michele, comunque ho pensato: perché non presentarmi anche ad Altamura?
Quale pensa sia il punto di forza dei suoi quadri?
Credo che stiano piacendo tanto perché hanno questi colori vivi, forse danno un tocco di felicità alla gente, forse la gente ha bisogno di questo.