La città dei claustri: la rigenerazione parte dalla memoria e dalla cultura
Riflessioni di un cittadino sulla comunità altamurana
giovedì 18 giugno 2015
11.23
Riceviamo e pubblichiamo:
"E' facile immaginare come sia stata la vita tra Claustri, nell'antica Altamura, l'inebriate profumo di mosto, di pane caldo e quello quasi imbarazzante di frittata di verdure; le voci del passa parola ed i toni rispettosi. Che bella la Città dei Claustri ! Nata già grande, venuta su umilmente, abitata da un popolo saggio e laborioso (per questo anche detto di formiche).
Già la gente ? Che dire di una popolazione perfettamente integrata, pur con origini diverse, rimasta unita a difendere un territorio ed una Città, che oggi chiamiamo orientativamente centro storico e che tutti ammiriamo ?
Spesso mi chiedo come potrebbe essere Altamura del futuro, quella dei nostri pronipoti per intenderci. La Città antica, con la Cattedrale e gli innumerevoli Claustri, conferisce decisamente una connotazione da cui l'intera Città non può prescindere.
Certo non avrà nuovi Claustri l'Altamura del futuro e dunque cosa la potrà ancora caratterizzare ? potrebbe avere cento piazze o cento parchi, intorno al suo cuore magari ben tenuto; chissà forse sperando nella fine degli anni dell'oscurantismo culturale ed ambientale si potrebbe pervenire ad una svolta per migliorare la vita nei moderni quartieri.
Si potrebbe pensare ad una equazione di questo tipo: Altamura antica sta ai Claustri come Altamura moderna sta ai parchi, ed allora mi viene anche spontaneo sperare che Altamura possa avere molti spazi verdi. Devo, però, anche considerare che i nostri bisnonni certo non avrebbero mai pensato di destinare a discarica uno dei loro Claustri, ed allora mi chiedo perché alcuni dei nostri amministratori possono addirittura deliberare di trasformare in discarica uno dei nostri pochissimi parchi ? Negando ai cittadini non una ambizione ma un diritto inalienabile al vivere dignitoso ed al decoro urbano ? Forse vogliono che vi sia, come per i claustri, anche il parco del tradimento ?
Mi piace pensare che in futuro si possa costruire delle case tutte attorno ad un'area, abbastanza ampia, di pura Murgia lasciata intatta, invitante e profumata; un quartiere che esprima la bellezza del nostro territorio e doni un senso di libertà. Un'Altamura senza mura, aperta all'accoglienza. Mi piace pensare ad un palazzo delle religioni, magari uno antico del Comune, dove studiare il Corano o la Bibbia a prescindere dal battesimo e dalla provenienza; perché le religioni non devono farci fare la guerra. Un palazzo dell'artigianato, un tempo così fiorente, dove i giovani possano incontrare pensionati ed artisti in estinzione. Un palazzo delle idee, anche politiche perché tutta la gente deve sentirsi coinvolta; ed uno per ricostruire, anche se in piccolo, l'università del passato.
E' facile pensare che si possa ancora rivalutare il passato, anche tra cave e grotte, ma dobbiamo anche scavare nella nostra sensibilità per costruire la città del futuro. Il sindaco e gli amministratori saranno dei valori per questa Città se sapranno spendersi per il benessere di tutti i cittadini e non per la ricchezza di pochi. Quella ricchezza a volte anche pacchiana che fa sostare grosse auto in doppia fila, o di altri che provocano la morte di alberi altrimenti non sarebbero ben visibili alcuni negozi o insegne. Noi non abbiamo bisogno di essere visti ma di essere e basta ! Come lo sono stati gli abitanti dei Claustri".
Felice Altieri
"E' facile immaginare come sia stata la vita tra Claustri, nell'antica Altamura, l'inebriate profumo di mosto, di pane caldo e quello quasi imbarazzante di frittata di verdure; le voci del passa parola ed i toni rispettosi. Che bella la Città dei Claustri ! Nata già grande, venuta su umilmente, abitata da un popolo saggio e laborioso (per questo anche detto di formiche).
Già la gente ? Che dire di una popolazione perfettamente integrata, pur con origini diverse, rimasta unita a difendere un territorio ed una Città, che oggi chiamiamo orientativamente centro storico e che tutti ammiriamo ?
Spesso mi chiedo come potrebbe essere Altamura del futuro, quella dei nostri pronipoti per intenderci. La Città antica, con la Cattedrale e gli innumerevoli Claustri, conferisce decisamente una connotazione da cui l'intera Città non può prescindere.
Certo non avrà nuovi Claustri l'Altamura del futuro e dunque cosa la potrà ancora caratterizzare ? potrebbe avere cento piazze o cento parchi, intorno al suo cuore magari ben tenuto; chissà forse sperando nella fine degli anni dell'oscurantismo culturale ed ambientale si potrebbe pervenire ad una svolta per migliorare la vita nei moderni quartieri.
Si potrebbe pensare ad una equazione di questo tipo: Altamura antica sta ai Claustri come Altamura moderna sta ai parchi, ed allora mi viene anche spontaneo sperare che Altamura possa avere molti spazi verdi. Devo, però, anche considerare che i nostri bisnonni certo non avrebbero mai pensato di destinare a discarica uno dei loro Claustri, ed allora mi chiedo perché alcuni dei nostri amministratori possono addirittura deliberare di trasformare in discarica uno dei nostri pochissimi parchi ? Negando ai cittadini non una ambizione ma un diritto inalienabile al vivere dignitoso ed al decoro urbano ? Forse vogliono che vi sia, come per i claustri, anche il parco del tradimento ?
Mi piace pensare che in futuro si possa costruire delle case tutte attorno ad un'area, abbastanza ampia, di pura Murgia lasciata intatta, invitante e profumata; un quartiere che esprima la bellezza del nostro territorio e doni un senso di libertà. Un'Altamura senza mura, aperta all'accoglienza. Mi piace pensare ad un palazzo delle religioni, magari uno antico del Comune, dove studiare il Corano o la Bibbia a prescindere dal battesimo e dalla provenienza; perché le religioni non devono farci fare la guerra. Un palazzo dell'artigianato, un tempo così fiorente, dove i giovani possano incontrare pensionati ed artisti in estinzione. Un palazzo delle idee, anche politiche perché tutta la gente deve sentirsi coinvolta; ed uno per ricostruire, anche se in piccolo, l'università del passato.
E' facile pensare che si possa ancora rivalutare il passato, anche tra cave e grotte, ma dobbiamo anche scavare nella nostra sensibilità per costruire la città del futuro. Il sindaco e gli amministratori saranno dei valori per questa Città se sapranno spendersi per il benessere di tutti i cittadini e non per la ricchezza di pochi. Quella ricchezza a volte anche pacchiana che fa sostare grosse auto in doppia fila, o di altri che provocano la morte di alberi altrimenti non sarebbero ben visibili alcuni negozi o insegne. Noi non abbiamo bisogno di essere visti ma di essere e basta ! Come lo sono stati gli abitanti dei Claustri".
Felice Altieri