L'Uomo di Altamura, il Pulo, Masseria Jesce nel SAC "Alta Murgia"
Nell'elenco, altri beni e musei da valorizzare. Nella Proposta, anche gli eventuali interventi da attuare
lunedì 9 maggio 2011
09.30
Istituzioni ed enti pubblici hanno costituito un partenariato territoriale per la definizione, la valorizzazione e la gestione del Sistema Ambientale e Culturale (SAC) "Alta Murgia", che ha il Parco nazionale dell'Alta Murgia come soggetto capofila. Fra i partner c'è anche il Comune di Altamura. Con deliberazione di Giunta regionale n. 738 del 19 aprile 2011 sono state approvate diciotto proposte di valorizzazione dei Sistemi Ambientali e Culturali. Fra le proposte ammissibili alla procedura negoziale, anche quella presentata dal partenariato territoriale in questione, denominata, appunto, "Alta Murgia". Al SAC "Alta Murgia" partecipano anche numerosi "partner altamurani", come organismi e associazioni (l'elenco e il Protocollo d'Intesa in allegato). Obiettivo del partenariato, così come si legge nel Protocollo d'Intesa, è quello di «definire e di attuare un'azione stabile e duratura di valorizzazione e gestione integrata del patrimonio ambientale e culturale del proprio territorio». Non solo. Si valorizza, infatti, per accrescere l'attrattività del territorio attraverso azioni ed interventi in grado di mobilitare significativi flussi di visitatori e turisti.
I SAC, infatti, sono aggregazioni di risorse ambientali e culturali del territorio, adeguatamente organizzate, messe in rete e gestite in ragione della capacità di promuovere percorsi di valorizzazione, sviluppo e cooperazione interistituzionale. Integrano, ai fini della loro valorizzazione e gestione, una pluralità di beni differenti quali aree protette, beni monumentali e archeologici di riconosciuto valore, musei presenti sul territorio, teatri storici, biblioteche e archivi storici. E rappresentano anche uno stimolo all'occupazione.
Le risorse ambientali e culturali altamurane da valorizzare e da mettere in rete, secondo quanto riportato nella Proposta SAC "Alta Murgia", sono la Grotta di Lamalunga e l'Uomo di Altamura (masseria Ragone), che contano un numero medio annuo di «10.000 visitatori, nei primi anni anche 15.000, negli ultimi due anni 6.000». Fra gli interventi realizzati o in corso per valorizzare il bene, «il progetto Sarastro (1996), costato 1.000.000,00 euro, un video divulgativo sulla sua scoperta e un incarico relativo alla costruzione di un plastico in scala 1:1 della grotta». Fra gli eventuali interventi da realizzare, «un cunicolo laterale al tracciato della Grotta di Lamalunga per consentire agevolmente il raggiungimento dell'Abside e la visione diretta del reperto paleoantropologico dell'Uomo di Altamura». Ma anche «l'ampliamento della struttura con interventi ad impatto visivo minimo, parte interrati, all'interno del quale strutturare una visita nella grotta ricostruita ed altro materiale didattico e la ricostruzione del villaggio preistorico». Non lontano, infatti, dopo lo svincolo per il Pulo, in direzione Quasano, «esiste una necropoli in località Parco La Mena».
Fra gli altri beni da valorizzare, la Valle dei dinosauri, di proprietà privata. «Dopo la scoperta, nel giugno 1999, del sito paleontologico presso località Cava Pontrelli - si legge nella Proposta - la Valle dei dinosauri è stata interdetta alla visita da parte dei proprietari. Costituisce un museo a cielo aperto, con circa 30.000 impronte, distribuite in un'area di 12.000 metri quadrati. Di qualche suggestione sono anche le strutture della cava dismessa e i dispositivi di movimentazione e trasporto dei materiali di cava, che, con i loro "scheletri meccanici", costituiscono una sorta di museo di archeologia industriale mineraria dell'Alta Murgia». Fra gli eventuali interventi da attuare, «la sistemazione della valle con le impronte come parco all'aperto e la realizzazione, fra la depressione di interesse paleontologico e la linea ferroviaria, di strutture di accoglienza e di visita e dell'insieme dei servizi che un museo scientifico contemporaneo richiede (sale espositive, sala proiezioni, laboratori, ristorante, bookshop, diorama, etc). Il museo scientifico deve essere progettato e gestito curandone le caratteristiche espositive e fruitive con l'obiettivo di farne un museo dedicato in particolare ai bambini e alla divulgazione scientifica».
Nell'elenco, il Pulo di Altamura, anche quest'ultimo di proprietà privata. Qui si prevede l'eventuale «esecuzione di rilievi geomorfologici, l'individuazione di percorsi possibili attraverso un'azione combinata tra speleologi accorti e esperti di civiltà rupestri pugliesi, la realizzazione di una semplice monorotaia (monrail) che permetta anche ai diversamente abili la visita della Grotta 1° e 2°. Inoltre il luogo necessiterebbe di un ampliamento della superficie a parcheggio».
Si prosegue con la masseria Jesce, di proprietà comunale e recentemente restaurata. «L'intervento di restauro realizzato - si legge nella Proposta - è stato possibile grazie ad un finanziamento. Ad oggi la struttura è completata ed attende di essere messa in un sistema di fruizione. La stessa si presta a diventare Centro Studi e Approfondimenti. Si attende di recuperare, con un lotto funzionale a parte, la suggestiva cripta di Jesce con i suoi rinomati affreschi».
Fra i beni da valorizzare ci sono, ancora, il Museo Etnografico, di proprietà comunale, che conta, in media, «300 presenze al mese. Esiste un'ampia corte interna - si specifica nella Proposta - che si presterebbe ad ospitare uno spazio convegni o iniziative di tipo enogastronomico, mostre temporanee a tema, mercatini o concerti». Ma anche il Museo nazionale Archeologico, di proprietà del Ministero dei Beni Culturali, che conta «12.000 visitatori annui. La struttura soffre ancora di problemi relativi alle barriere architettoniche ed è priva di climatizzazione estiva». Da valorizzare il Museo dell'Arte Tipografica, gestito dalla famiglia Portoghese.
Infine, fra i beni in elenco, le Mura Megalitiche, oggetto di recenti lavori di recupero e gestite dal Comune di Altamura, «che si occupa di interventi di manutenzione».
I SAC, infatti, sono aggregazioni di risorse ambientali e culturali del territorio, adeguatamente organizzate, messe in rete e gestite in ragione della capacità di promuovere percorsi di valorizzazione, sviluppo e cooperazione interistituzionale. Integrano, ai fini della loro valorizzazione e gestione, una pluralità di beni differenti quali aree protette, beni monumentali e archeologici di riconosciuto valore, musei presenti sul territorio, teatri storici, biblioteche e archivi storici. E rappresentano anche uno stimolo all'occupazione.
Le risorse ambientali e culturali altamurane da valorizzare e da mettere in rete, secondo quanto riportato nella Proposta SAC "Alta Murgia", sono la Grotta di Lamalunga e l'Uomo di Altamura (masseria Ragone), che contano un numero medio annuo di «10.000 visitatori, nei primi anni anche 15.000, negli ultimi due anni 6.000». Fra gli interventi realizzati o in corso per valorizzare il bene, «il progetto Sarastro (1996), costato 1.000.000,00 euro, un video divulgativo sulla sua scoperta e un incarico relativo alla costruzione di un plastico in scala 1:1 della grotta». Fra gli eventuali interventi da realizzare, «un cunicolo laterale al tracciato della Grotta di Lamalunga per consentire agevolmente il raggiungimento dell'Abside e la visione diretta del reperto paleoantropologico dell'Uomo di Altamura». Ma anche «l'ampliamento della struttura con interventi ad impatto visivo minimo, parte interrati, all'interno del quale strutturare una visita nella grotta ricostruita ed altro materiale didattico e la ricostruzione del villaggio preistorico». Non lontano, infatti, dopo lo svincolo per il Pulo, in direzione Quasano, «esiste una necropoli in località Parco La Mena».
Fra gli altri beni da valorizzare, la Valle dei dinosauri, di proprietà privata. «Dopo la scoperta, nel giugno 1999, del sito paleontologico presso località Cava Pontrelli - si legge nella Proposta - la Valle dei dinosauri è stata interdetta alla visita da parte dei proprietari. Costituisce un museo a cielo aperto, con circa 30.000 impronte, distribuite in un'area di 12.000 metri quadrati. Di qualche suggestione sono anche le strutture della cava dismessa e i dispositivi di movimentazione e trasporto dei materiali di cava, che, con i loro "scheletri meccanici", costituiscono una sorta di museo di archeologia industriale mineraria dell'Alta Murgia». Fra gli eventuali interventi da attuare, «la sistemazione della valle con le impronte come parco all'aperto e la realizzazione, fra la depressione di interesse paleontologico e la linea ferroviaria, di strutture di accoglienza e di visita e dell'insieme dei servizi che un museo scientifico contemporaneo richiede (sale espositive, sala proiezioni, laboratori, ristorante, bookshop, diorama, etc). Il museo scientifico deve essere progettato e gestito curandone le caratteristiche espositive e fruitive con l'obiettivo di farne un museo dedicato in particolare ai bambini e alla divulgazione scientifica».
Nell'elenco, il Pulo di Altamura, anche quest'ultimo di proprietà privata. Qui si prevede l'eventuale «esecuzione di rilievi geomorfologici, l'individuazione di percorsi possibili attraverso un'azione combinata tra speleologi accorti e esperti di civiltà rupestri pugliesi, la realizzazione di una semplice monorotaia (monrail) che permetta anche ai diversamente abili la visita della Grotta 1° e 2°. Inoltre il luogo necessiterebbe di un ampliamento della superficie a parcheggio».
Si prosegue con la masseria Jesce, di proprietà comunale e recentemente restaurata. «L'intervento di restauro realizzato - si legge nella Proposta - è stato possibile grazie ad un finanziamento. Ad oggi la struttura è completata ed attende di essere messa in un sistema di fruizione. La stessa si presta a diventare Centro Studi e Approfondimenti. Si attende di recuperare, con un lotto funzionale a parte, la suggestiva cripta di Jesce con i suoi rinomati affreschi».
Fra i beni da valorizzare ci sono, ancora, il Museo Etnografico, di proprietà comunale, che conta, in media, «300 presenze al mese. Esiste un'ampia corte interna - si specifica nella Proposta - che si presterebbe ad ospitare uno spazio convegni o iniziative di tipo enogastronomico, mostre temporanee a tema, mercatini o concerti». Ma anche il Museo nazionale Archeologico, di proprietà del Ministero dei Beni Culturali, che conta «12.000 visitatori annui. La struttura soffre ancora di problemi relativi alle barriere architettoniche ed è priva di climatizzazione estiva». Da valorizzare il Museo dell'Arte Tipografica, gestito dalla famiglia Portoghese.
Infine, fra i beni in elenco, le Mura Megalitiche, oggetto di recenti lavori di recupero e gestite dal Comune di Altamura, «che si occupa di interventi di manutenzione».