L'Italicum e la Murgia che non c’è

Nota di Enzo Colonna a proposito della nuova legge elettorale

domenica 18 ottobre 2015
I cento collegi individuati a seguito dell'Italicum, la nuova legge per l'elezione della Camera dei deputati, avrebbero dovuto garantire la coerenza del bacino territoriale.

In Puglia sono stati individuati sette collegi: per approssimazione, uno corrisponde al territorio della provincia di Foggia; uno a quello della BAT (con un paio di comuni del foggiano); uno comprende la città di Bari e i comuni della sua stretta cinta territoriale (sino a Molfetta, Palo, Toritto, Mola); uno corrisponde al brindisino (con qualche comune della provincia di Lecce); uno corrisponde al Salento; uno coincide con il territorio della provincia di Taranto... e poi ci siamo noi, Altamura, con un'altra ventina di comuni (in basso, riporto l'elenco).
Un collegio di "risulta", informe, senza omogeneità territoriale (da Gravina sino a Monopoli) e senza alcuna connessione (storica, culturale, economica, infrastrutturale, ecc.).
È evidente che, con una tale configurazione e con la nuova legge elettorale (una schifezza che prevede listini per ogni collegio con capilista bloccati, eletti cioè senza voto di preferenza da parte degli elettori), Altamura e tutto il territorio murgiano verrà consegnato ancora una volta alla irrilevanza, alla estrema difficoltà, quasi impossibilità, di esprimere una sua rappresentanza politica territoriale (e mi riferisco non solo ad Altamura, ma a tutti i Comuni murgiani).

La composizione del collegio elettorale "PUGLIA 4" previsto con l'Italicum: Acquaviva delle Fonti, Alberobello, Altamura, Capurso, Casamassima, Cassano delle Murge, Castellana Grotte, Cellamare, Conversano, Gioia del Colle, Gravina in Puglia, Locorotondo, Monopoli, Noci, Noicattaro, Poggiorsini, Polignano, Putignano, Sammichele di Bari, Santeramo in Colle, Turi.

Piange il cuore e duole constatarlo ancora una volta: da circa venti anni, il nostro territorio "non esiste" nelle mappe politiche dei superiori livelli istituzionali. E questo dipende da noi, da quello che non riusciamo ad esprimere, dalla nostra incapacità di fare squadra a livello territoriale, di creare solidarietà e intese per pesare fuori dai nostri confini, di assicurarci amministrazioni comunali non vacue e all'altezza delle difficoltà e complessità dei compiti e delle sfide, di esprimere unitariamente rappresentanti istituzionali orgogliosamente del territorio quando ci sono appuntamenti elettorali importanti, di esigere figure del territorio in organi gestionali ed enti di livello sovracomunale (regionale e statale). Insomma, tutto quanto è indispensabile per essere in grado di rivendicare e difendere la nostra identità storico-culturale, le nostre prerogative e necessità (in termini di infrastrutture, investimenti, risorse, progettualità), le nostre energie lavorative, intellettuali, economiche, imprenditoriali, culturali.
Di questa nostra incapacità, in sintesi del "non riuscire a pensare e andare oltre Mellitto", paghiamo quotidianamente, tutti e in tutti i settori, le pesanti conseguenze.
Dipende da Noi. Come dipende da Noi riprendere il nostro "discorso murgiano" e tentare una risalita e un possibile riscatto.