L’ingegno dei pugliesi non conosce crisi
Depositate quasi 2 mila domande per brevetti e marchi.
lunedì 26 gennaio 2015
12.45
Non si arresta l'ingegno dei pugliesi, neanche in tempi di crisi.
Nell'anno che si è da poco concluso in Puglia sono state infatti circa 2.000 le domande per tutelare marchi, brevetti e disegni. E' quanto emerso dall'indagine condotta dal Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia a seguito dell'elaborazione dei dati dell'ufficio italiano brevetti e marchi (Uibm), che fa capo al Ministero dello Sviluppo Economico.
La recessione fa crescere la contraffazione e la concorrenza sleale, ma gli imprenditori pugliesi si difendono, brevettando invenzioni e modelli di utilità o registrando nuovi marchi e disegni. L'intero Mezzogiorno si caratterizza per l'elevato contributo dell'industria del mobile, seguita da quella tessile, dell'abbigliamento e calzaturiera. Non è da meno la sfera dell'elettronica. Si tratta di settori che, in controtendenza con quanto avviene sul territorio nazionale, registrano una crescita nel numero di disegni depositati.
Tra le invenzioni "made in Puglia" del 2014 spiccano le nuove tecnologie per la produzione di energia elettrica rinnovabile insieme ad innovativi sistemi di sicurezza da adottare negli ambienti di lavoro e fra le quattro mura domestiche. Per l'esattezza 1.963 le domande depositate e ben 1.119 a Bari. Ciò testimonia senza dubbio la crescente vitalità imprenditoriale pugliese e la volontà a voler contrastare efficacemente la contraffazione, seria minaccia per il sistema produttivo e per l'economia regionale.
Accanto alla contraffazione di marchio, proliferano altri metodi illeciti, quali la contraffazione di design - realizzazione di oggetti simili in tutto e per tutto a modelli registrati - e l'abuso dell'indicazione di origine 'made in Italy' per spacciare come italiani prodotti di provenienza estera. Preoccupa anche l'importazione parallela, ossia la vendita di beni destinati ad altri Paesi e distribuiti nella nostra nazione attraverso canali non ufficiali a prezzi inferiori.
"Lo sviluppo della proprietà industriale – spiega Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – assume un ruolo fondamentale nel favorire la crescita e la competitività delle nostre micro, piccole e medie imprese che, oggi più che in passato, operano in un mercato sempre più libero e globalizzato. Allo stesso tempo è fondamentale per garantire una minima tutela contro il gigantesco giro d'affari della contraffazione che colpisce così duramente i prodotti italiani, specie quelli dell'eccellenza artigiana". Il presidente Sgherza si dice però dispiaciuto della mancata approvazione, da parte del Consiglio dell' UE, delle norme sul 'Made in': "Confartigianato continuerà ad incalzare tanto il Governo quanto le istituzioni comunitarie affinché venga finalmente approvato l'obbligo di indicazione di provenienza su tutti i prodotti in modo da garantirne la tracciabilità, la sicurezza e l'originalità".
Nell'anno che si è da poco concluso in Puglia sono state infatti circa 2.000 le domande per tutelare marchi, brevetti e disegni. E' quanto emerso dall'indagine condotta dal Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia a seguito dell'elaborazione dei dati dell'ufficio italiano brevetti e marchi (Uibm), che fa capo al Ministero dello Sviluppo Economico.
La recessione fa crescere la contraffazione e la concorrenza sleale, ma gli imprenditori pugliesi si difendono, brevettando invenzioni e modelli di utilità o registrando nuovi marchi e disegni. L'intero Mezzogiorno si caratterizza per l'elevato contributo dell'industria del mobile, seguita da quella tessile, dell'abbigliamento e calzaturiera. Non è da meno la sfera dell'elettronica. Si tratta di settori che, in controtendenza con quanto avviene sul territorio nazionale, registrano una crescita nel numero di disegni depositati.
Tra le invenzioni "made in Puglia" del 2014 spiccano le nuove tecnologie per la produzione di energia elettrica rinnovabile insieme ad innovativi sistemi di sicurezza da adottare negli ambienti di lavoro e fra le quattro mura domestiche. Per l'esattezza 1.963 le domande depositate e ben 1.119 a Bari. Ciò testimonia senza dubbio la crescente vitalità imprenditoriale pugliese e la volontà a voler contrastare efficacemente la contraffazione, seria minaccia per il sistema produttivo e per l'economia regionale.
Accanto alla contraffazione di marchio, proliferano altri metodi illeciti, quali la contraffazione di design - realizzazione di oggetti simili in tutto e per tutto a modelli registrati - e l'abuso dell'indicazione di origine 'made in Italy' per spacciare come italiani prodotti di provenienza estera. Preoccupa anche l'importazione parallela, ossia la vendita di beni destinati ad altri Paesi e distribuiti nella nostra nazione attraverso canali non ufficiali a prezzi inferiori.
"Lo sviluppo della proprietà industriale – spiega Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – assume un ruolo fondamentale nel favorire la crescita e la competitività delle nostre micro, piccole e medie imprese che, oggi più che in passato, operano in un mercato sempre più libero e globalizzato. Allo stesso tempo è fondamentale per garantire una minima tutela contro il gigantesco giro d'affari della contraffazione che colpisce così duramente i prodotti italiani, specie quelli dell'eccellenza artigiana". Il presidente Sgherza si dice però dispiaciuto della mancata approvazione, da parte del Consiglio dell' UE, delle norme sul 'Made in': "Confartigianato continuerà ad incalzare tanto il Governo quanto le istituzioni comunitarie affinché venga finalmente approvato l'obbligo di indicazione di provenienza su tutti i prodotti in modo da garantirne la tracciabilità, la sicurezza e l'originalità".