L'editoriale
Quando è la retorica a farla da padrona. Altamura cerca risposte concrete
sabato 27 novembre 2010
La settimana ha visto al centro un rilevante appuntamento, organizzato dal Circolo delle Formiche e atteso da centinaia di altamurani. L'arrivo di Antonio Laudati, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari, chiamato a rispondere alle domande di cinque giornalisti, Ivan Cimmarusti (BariSera), Vincenzo Damiani (Corriere del Mezzogiorno), Giovanni Longo (La Gazzetta del Mezzogiorno), Isabella Maselli (Ansa – Antenna Sud) e Pasquale Dibenedetto (La Gazzetta del Mezzogiorno). Domande specifiche, ben articolate che miravano a mostrare un dipinto completo della nostra città. Quale il nuovo volto della mafia? Quali le infiltrazioni nel tessuto economico e politico? Quale la panoramica mafiosa in Altamura? Quali i termini della questione rifiuti? Domande che, però, non hanno trovato risposte altrettanto specifiche. Il nome della città di Altamura si è smarrito tra i meandri di un lungo discorso del procuratore che pure ha offerto un quadro chiarificatore dell'attuale situazione della Procura di Bari, ha illustrato l'idea avvincente della "legalità organizzata" e ha sensibilizzato i presenti a farsi "sentinelle di legalità". Ma, nella sua ineccepibile retorica, nessun particolare su Altamura. Una legalità autentica deve iniziare da noi stessi, chiamati a vigilare e a non accettare comuni atteggiamenti, come parcheggiare in seconda fila o passare a semaforo rosso, che contribuiscono a forgiare una mentalità mafiosa. Concordiamo su questo.
Si è celebrata inoltre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. A mobilitarsi e dare un segno tangibile della sensibilità rivolta al tema l'associazione altamurana "Pari Opportunità nelle Professioni" che ha organizzato incontri con le scuole presso il Multicinema Teatro Mangiatordi e un dibattito con ospiti il giudice Onorario presso il Tribunale di Matera Tina Dilena, il comandante della locale Polizia Municipale Michele Maiullari e la presidente della F.I.D.A.P.A , sezione di Altamura, Rosa Vulpio. Molto seguito anche il convegno "Fermati, mi fai male" proposto dall'associazione AltRamura, nel quale si è data voce alle testimonianze riportate dalla psicologa Maria Bruna Moramarco. E mentre a livello locale si sottolineavano l'impegno e il volere, in tutta risposta, donne con importanti cariche pubbliche e comode eredità, come Mara Carfagna e Alessandra Mussolini, si davano per "popolane sboccate", dando esempio di una ulteriore violenza, quella verbale delle donne sulle donne. E dire che qui si tratta di retorica sarebbe un eufemismo.
Si è celebrata inoltre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. A mobilitarsi e dare un segno tangibile della sensibilità rivolta al tema l'associazione altamurana "Pari Opportunità nelle Professioni" che ha organizzato incontri con le scuole presso il Multicinema Teatro Mangiatordi e un dibattito con ospiti il giudice Onorario presso il Tribunale di Matera Tina Dilena, il comandante della locale Polizia Municipale Michele Maiullari e la presidente della F.I.D.A.P.A , sezione di Altamura, Rosa Vulpio. Molto seguito anche il convegno "Fermati, mi fai male" proposto dall'associazione AltRamura, nel quale si è data voce alle testimonianze riportate dalla psicologa Maria Bruna Moramarco. E mentre a livello locale si sottolineavano l'impegno e il volere, in tutta risposta, donne con importanti cariche pubbliche e comode eredità, come Mara Carfagna e Alessandra Mussolini, si davano per "popolane sboccate", dando esempio di una ulteriore violenza, quella verbale delle donne sulle donne. E dire che qui si tratta di retorica sarebbe un eufemismo.