L'Antitrust multa i fornitori di elettricità
L’accusa: richiesta di pagamento non corrispondenti ai consumi
mercoledì 15 giugno 2016
13.41
L'Antitrust ha disposto sanzioni per complessivi 14,530 milioni di euro nei confronti di cinque gruppi elettrici: Acea, Edison, Eni, Enel Energia ed Enel Servizio Elettrico. La notizia arriva dalla stessa Autorità garante per la concorrenza e il mercato.
I provvedimenti riguardano i meccanismi di fatturazione e le ripetute richieste di pagamento per bollette non corrispondenti a consumi effettivi, nonché gli ostacoli frapposti alla restituzione dei rimborsi. Le multe sono così suddivise: Acea 3,6 milioni, Edison 1,725 milioni, Eni 3,6 milioni, Enel Energia e Enel servizio elettrico rispettivamente 2,985 e 2,620 milioni.
I controlli sono partiti a luglio 2015. L'Antitrust si è avvalsa sia del parere dell'Autorità dell'energia sia per l'attività ispettiva del nucleo speciale Antitrust della Guardia di finanza. A conclusione della sua istruttoria, l'Agcm ha accertato che le cinque società hanno posto in essere una prima pratica commerciale aggressiva, cioè una gestione inadeguata delle istanze e delle comunicazioni di clienti finali che lamentavano la fatturazione di consumi di elettricità o di gas naturale divergenti da quelli effettivi. Questa era dovuta a deficienze del processo di fatturazione, a malfunzionamenti dei sistemi informatici e alla mancata sospensione delle attività di riscossione nell'attesa di una risposta chiara, puntuale ed esaustiva. Nel caso di conguagli di elevato importo, inoltre, le imprese non avevano adottato misure per attenuare l'impatto della bolletta, senza informare adeguatamente gli utenti sulla possibilità di rateizzare né sui termini di pagamento più lunghi.
"Nell'ultimo anno abbiamo sommerso l'Antitrust di esposti in cui denunciavamo la giungla delle fatturazioni errate e le pratiche scorrette dei gestori dell'energia a danno degli utenti, e finalmente l'Autorità ha accolto le nostre denunce sanzionando gli operatori", spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi. "Quando un cittadino riceve una bolletta con consumi errati, o quando deve ottenere il rimborso delle maggiori somme pagate, inizia per lui una vera e propria 'odissea' che spesso porta l'utente allo sfinimento e alla resa, pagando le bollette pur non essendo tenuto a farlo, o rinunciando ai propri diritti. In tal senso la multa dell'Antitrust è importantissima perché accerta in modo inequivocabile le scorrettezze dei gestori che il Codacons denuncia da anni".
Enel ha già provveduto a contestare le multe "ritenendo la propria condotta pienamente aderente ai più elevati canoni della diligenza professionale e del tutto rispondente alla normativa di settore. Inoltre, le pratiche contestate fanno riferimento ad una casistica estremamente contenuta, se comparata con il numero dei clienti serviti dalle società, circa 30 milioni, e con il numero delle fatture emesse nel periodo di riferimento, circa 250 milioni. Le società hanno già implementato una serie di misure che assicurano l'innalzamento del grado di tutela, soprattutto nei casi di conguagli pluriennali, garantendo ai clienti di essere informati prima della ricezione di bollette di conguaglio e di vedere rateizzati gli importi, di essere incentivati all'utilizzo delle autoletture e al passaggio alla fatturazione digitale, di veder dilazionata la scadenza dei pagamenti in caso di blocchi di fatturazione". Le società "valuteranno il provvedimento dell'Autorità e si riservano di tutelare le proprie ragioni nelle sedi più opportune".
In attesa di altre notizie, i consumatori per una volta esultano.
I provvedimenti riguardano i meccanismi di fatturazione e le ripetute richieste di pagamento per bollette non corrispondenti a consumi effettivi, nonché gli ostacoli frapposti alla restituzione dei rimborsi. Le multe sono così suddivise: Acea 3,6 milioni, Edison 1,725 milioni, Eni 3,6 milioni, Enel Energia e Enel servizio elettrico rispettivamente 2,985 e 2,620 milioni.
I controlli sono partiti a luglio 2015. L'Antitrust si è avvalsa sia del parere dell'Autorità dell'energia sia per l'attività ispettiva del nucleo speciale Antitrust della Guardia di finanza. A conclusione della sua istruttoria, l'Agcm ha accertato che le cinque società hanno posto in essere una prima pratica commerciale aggressiva, cioè una gestione inadeguata delle istanze e delle comunicazioni di clienti finali che lamentavano la fatturazione di consumi di elettricità o di gas naturale divergenti da quelli effettivi. Questa era dovuta a deficienze del processo di fatturazione, a malfunzionamenti dei sistemi informatici e alla mancata sospensione delle attività di riscossione nell'attesa di una risposta chiara, puntuale ed esaustiva. Nel caso di conguagli di elevato importo, inoltre, le imprese non avevano adottato misure per attenuare l'impatto della bolletta, senza informare adeguatamente gli utenti sulla possibilità di rateizzare né sui termini di pagamento più lunghi.
"Nell'ultimo anno abbiamo sommerso l'Antitrust di esposti in cui denunciavamo la giungla delle fatturazioni errate e le pratiche scorrette dei gestori dell'energia a danno degli utenti, e finalmente l'Autorità ha accolto le nostre denunce sanzionando gli operatori", spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi. "Quando un cittadino riceve una bolletta con consumi errati, o quando deve ottenere il rimborso delle maggiori somme pagate, inizia per lui una vera e propria 'odissea' che spesso porta l'utente allo sfinimento e alla resa, pagando le bollette pur non essendo tenuto a farlo, o rinunciando ai propri diritti. In tal senso la multa dell'Antitrust è importantissima perché accerta in modo inequivocabile le scorrettezze dei gestori che il Codacons denuncia da anni".
Enel ha già provveduto a contestare le multe "ritenendo la propria condotta pienamente aderente ai più elevati canoni della diligenza professionale e del tutto rispondente alla normativa di settore. Inoltre, le pratiche contestate fanno riferimento ad una casistica estremamente contenuta, se comparata con il numero dei clienti serviti dalle società, circa 30 milioni, e con il numero delle fatture emesse nel periodo di riferimento, circa 250 milioni. Le società hanno già implementato una serie di misure che assicurano l'innalzamento del grado di tutela, soprattutto nei casi di conguagli pluriennali, garantendo ai clienti di essere informati prima della ricezione di bollette di conguaglio e di vedere rateizzati gli importi, di essere incentivati all'utilizzo delle autoletture e al passaggio alla fatturazione digitale, di veder dilazionata la scadenza dei pagamenti in caso di blocchi di fatturazione". Le società "valuteranno il provvedimento dell'Autorità e si riservano di tutelare le proprie ragioni nelle sedi più opportune".
In attesa di altre notizie, i consumatori per una volta esultano.