L’A.B.M.C. riapre al pubblico le sue strutture

Nuovi spazi e servizi a disposizione della numerosa utenza

martedì 9 febbraio 2010 18.46
A cura di Anna Maria Colonna
La cultura non può non lasciare il segno. Soprattutto nelle città in cui decide di porre la sua dimora. Umile e ricca al tempo stesso. Solo pochi mesi fa l'A.B.M.C. (Archivio Biblioteca Museo Civico) di Altamura aveva festeggiato il 60º anniversario della sua nascita. La storia dell'Ente, infatti, comincia nel 1949, quando viene costituito un comitato con il compito di legalizzare la nascente istituzione culturale. L'idea di conservare in un unico luogo testimonianze, cartacee e non, affinché raccontassero tacitamente di storia e di passato, risale al conte Celio Sabini e ad una sua lettera datata 6 settembre 1946.
A distanza di più di mezzo secolo, quella stessa istituzione rappresenta il polmone culturale di Altamura. Ne custodisce la storia, preservandola dal tempo. Ne difende le bellezze, permettendo a tutti di poter fruire gratuitamente di tesori di preziosa rarità.
Dopo alcuni mesi di forzata chiusura per lavori di ampliamento ed ammodernamento, l'A.B.M.C. riapre al pubblico la propria struttura. E lo fa tra lo stupore dei suoi fruitori, incantati dalla moderna antichità dell'Ente. Un'inaugurazione molto partecipata, quella svoltasi lo scorso 6 febbraio. A rendere possibili gli interventi, i finanziamenti della Regione Puglia per il progetto "APQ - Sistema biblioteche" e il cofinanziamento del Comune di Altamura.
«Insieme siamo riusciti a traghettare questo storico Ente in una nuova dimensione – ha affermato il sindaco Mario Stacca - infatti l'Amministrazione ha tra le priorità il rilancio culturale della nostra Città e la valorizzazione dei luoghi storici. Questo obiettivo passava inevitabilmente attraverso la sistemazione dell'ABMC ed oggi è realtà grazie ad un finanziamento statale del CIPE nell'ambito dell'Accordo di programma sui Beni e le attività culturali tra lo Stato e la Regione. La Regione Puglia ha infatti accolto ed approvato la progettualità presentata ed ha finanziato l'intervento che disponeva del co-finanziamento dall'Amministrazione comunale».
Ad introdurre la mattinata, la dott.ssa Elena Saponaro, presidente dell'A.B.M.C., che, oltre ad esprimere grande soddisfazione per i risultati raggiunti, ha presentato due cataloghi, uno intitolato "L´Archivio Biblioteca Museo Civico. Alla scoperta dei suoi tesori", pubblicato in
occasione del sessantesimo anniversario della nascita dello storico Ente culturale altamurano e contenente una rassegna dei preziosi reperti museali, archivistici e bibliografici posseduti; l'altro relativo alla mostra "Laudati al Palazzo. L´arte di Raffaele e Tina Laudati", ospitata dal 24
agosto 2009 all´8 gennaio 2010 presso la Residenza Municipale. Presente all'inaugurazione anche la prof.ssa Christine Farese Sperken, storica dell´arte e docente presso l´Università degli
Studi di Bari, che ha offerto il suo contributo scientifico alla pubblicazione di quest'ultima opera.
Tra le numerose autorità civili, religiose e militari partecipanti all'importante evento, oltre al consigliere regionale Michele Ventricelli, il vescovo Mons. Mario Paciello, che ha sottolineato l'importanza della cultura in un mondo in cui spesso si pone attenzione a ciò che è futile e superficiale.
Ai nostri microfoni, il sindaco Mario Stacca, l'assessore alla Cultura Giovanni Saponaro, la dott.ssa Elena Saponaro e il prof. Antonio Iervolino, socio dell'A. B. M. C. e destinatario, negli scorsi giorni, dell'onorificenza di commendatore e della medaglia d'oro dei Benemeriti della scuola e della cultura.
L'Archivio Biblioteca Museo Civico è il polo bibliotecario, con una dotazione libraria straordinaria. Ampliata ed ammodernata nei suoi locali in piazza Zanardelli, nel vecchio Convitto Cagnazzi, l'Abmc è anche pinacoteca e mette in mostra una significativa collezione di opere d'arte, di vari autori, e la collezione Laudati, le opere d'arte dei maestri Raffaele e Tina Laudati, padre e figlia. E' esposto inoltre il Cofanetto Limosino, pregiato reliquiario del secolo XI, realizzato a Limoges (Francia) e finora tenuto in luoghi non accessibili al pubblico considerato il suo valore.

Si legge in un comunicato del Comune: "La ristrutturazione dell'Abmc è stata perseguita con tenacia dall'Amministrazione comunale e si è concretizzata con un finanziamento approvato dalla Regione Puglia e con un co-finanziamento comunale. Il Comune è intervenuto inoltre per la sistemazione edile dei locali dove sono state allocate le scaffalature che hanno una capacità di 160.000 volumi e per l'adeguamento".