“Isole blu” irregolari? Lo abbiamo chiesto al Giudice di Pace di Altamura

«Sarei orientato a sospendere il provvedimento». Circa settanta i ricorsi presentati

martedì 8 marzo 2011 12.12
A cura di Anna Maria Colonna
Le chiamano "isole blu". Sono i parcheggi a pagamento delimitati da strisce azzurre. Ad Altamura si possono notare lungo viale Regina Margherita, in via Bari e in via Vittorio Veneto, per citare solo alcuni esempi. In tutta Italia il pagamento della tariffa prevista è controllato per mezzo del sistema dei parcometri e dei cosiddetti "gratta e parcheggia". Dopo la notizia mandata in onda durante il programma televisivo Le Iene sulla irregolarità di tali aree di sosta, se tracciate all'interno della carreggiata, associazioni e cittadini hanno avviato numerose iniziative. Qualcuno avrebbe minacciato di non pagare più le tariffe previste, qualcun altro, invece, parla di una bufala. Lo strumento maggiormente utilizzato è Facebook. In diversi Comuni della penisola sono nati Comitati che chiedono la «corretta applicazione delle normative riguardanti la sosta veicolare a pagamento e l'individuazione delle aree a ciò destinate».

Secondo l'art. 7, comma 1, del Codice della Strada, occorre «stabilire, previa deliberazione della Giunta (ndr, comunale), aree destinate al parcheggio sulle quali la sosta dei veicoli è subordinata al pagamento di una somma da riscuotere mediante dispositivi di controllo di durata della sosta, anche senza custodia del veicolo, fissando le relative condizioni e tariffe in conformità alle direttive del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le aree urbane». Ma «le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico». La carreggiata, secondo la definizione riportata al n. 7, comma 1, art. 3 del Codice della Strada, «è la parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli; è composta da una o più corsie di marcia ed, in genere, è pavimentata e delimitata da strisce di margine». Dunque i parcheggi blu tracciati all'interno della carreggiata risulterebbero irregolari. Anche perché, nel Codice della Strada, si specifica che «i margini della carreggiata sono segnalati con strisce di colore bianco».

Sempre nell'art. 7, comma 7, del Codice della Strada, si legge che «i proventi dei parcheggi a pagamento, in quanto spettanti agli enti proprietari della strada, sono destinati alla installazione, costruzione e gestione di parcheggi in superficie, sopraelevati o sotterranei, e al loro miglioramento e le somme eventualmente eccedenti ad interventi per migliorare la mobilità urbana».

Dopo aver sentito il parere dell'Amministrazione comunale, abbiamo contattato l'avvocato Antonio Cascella, giudice di pace presso il Tribunale di Altamura. Sono una settantina i ricorsi presentati in città. Due le udienze fissate. Nella prima udienza il provvedimento potrebbe essere sospeso. Questo vuol dire che entro i 60 giorni il cittadino comunque deve pagare la multa, che altrimenti raddoppia. Se vince il ricorso, verrà rimborsato. Se risulta perdente e non ha pagato la multa entro i 60 giorni, sarà costretto a pagare il doppio della cifra. Non sempre, infatti, ricorrere al Giudice di Pace comporta la sospensione dell'esecutività del provvedimento. Il Giudice di pace ne chiede la sospensione se rileva gravi e documentati motivi.

«Sarei orientato a sospendere il provvedimento», ha affermato l'avvocato Cascella. «Se ha sbagliato il Comune, pagherà il Comune, se, invece, ha sbagliato il cittadino, pagherà il cittadino. Se il Comune ha sbagliato, eserciti l'autotutela. Sicuramente – ha aggiunto – i cittadini possono tranquillizzarsi, opereremo, come sempre, nella massima trasparenza, senza nessun condizionamento». Alcuni hanno parlato di una bufala. A questa domanda il Giudice di Pace ha risposto affermando di non potersi esprimere, essendoci un procedimento in corso.