Insieme per vincere contro racket e usura
Secondo incontro tra imprenditori ed istituzioni locali. Le alternative offerte dalla legge e dalle associazioni
martedì 8 febbraio 2011
19.32
Nel rilancio dell'economia locale è fondamentale formulare strategie di sostegno all'imprenditoria e di valorizzazione del patrimonio culturale, artigianale ed enogastrnomico, ma altrettanto imprescindibile è garantire la sicurezza e la legalità. Molto importante in questo senso è l'informazione, spesso l'imprenditore o il comune cittadino cade nella rete del racket e dell'usura perché non sa di quali alternative dispone. Se n'è discusso nel corso del secondo incontro tra imprenditori ed istituzioni locali organizzato dall'Amministrazione comunale, Insieme per vincere contro racket e usura, che si è tenuto sabato 5 febbraio, nella Sala Tommaso Fiore (presso la sede del G.A.L.). Sono intervenuti: il dott. Renato De Scisciolo, vice presidente dell'Associazione Nazionale Antiracket; l'avv. Maurizio Altomare, responsabile legale dell'Associazione Nazionale Antiracket; il dott. Ricco Ruggero in rappresentanza della Consulta Nazionale Antiusura; il dott. Mario Stacca, sindaco di Altamura; il dott. Gianfranco Pallotta, assessore comunale allo Sviluppo Economico; il dott. Giuseppe Disabato, assessore comunale Finanze-Politiche e Finanziamenti Comunitari. A introdurre i relatori l'avvocato Pasquale Giorgio, consigliere delegato del Sindaco.
Nel constatare la scarsa partecipazione del pubblico, il Sindaco ha espresso la speranza che ciò non sia da attribuire a diffidenza nei confronti dell'iniziativa, ribadendo che sicurezza e legalità sono obiettivi prioritari per l'Amministrazione e anticipando, a sostegno di quanto detto, che il dott. De Scisciolo sta organizzando un convegno nazionale ad Altamura. Il consigliere Giorgio ha affermato di condividere speranze e timori del Sindaco, sottolineando che l'importante è andare avanti e parlare di questi argomenti perché i cittadini sappiano che le istituzioni sono presenti, poi ha ceduto la parola al dott. Ricco Ruggero, che ha parlato della Consulta Nazionale Antiusura e del tipo di assistenza che offre. La Consulta associa 27 fondazioni in tutta Italia e la sua azione è rivolta soprattutto a prevenire l'indebitamento e il ricorso all'usura. Vari motivi possono portare al sovraidebitamento, alcuni non sono prevedibili, come una malattia o la perdita del lavoro; altri lo sono, per esempio il ricorso alla carta di credito come modo per rimandare il pagamento o il gioco d'azzardo. In ogni caso, in queste situazioni le banche sono restie a concedere prestiti o mutui, per questo spesso si ricorre all'usura. Molti non sanno che è possibile accedere a mutui a tassi agevolati garantiti da fondi statali. La Consulta offre assistenza attraverso i fondi speciali previsti dall'articolo 14.
Il consigliere Pallotta ha sottolineato che bisogna fare in modo che imprese e famiglie colgano l'importanza delle fondazioni e delle associazioni come supporto umano e legale in situazioni difficili nelle quali molte volte non si ha il coraggio di denunciare. Il dott. Renato De Scisciolo e l'avv. Maurizio Altomare hanno preferito intervenire in risposta alle domande del pubblico. Alessandro Iacovucci del coordinamento di "Altamura per la legalità" ha chiesto come l'Associazione Antiracket agisce dopo la denuncia, cosa accade dopo e se il problema si ripete. Il dott. De Scisciolo ha risposto che l'Associazione segue la vittima dal momento della denuncia in poi e di solito dopo non si hanno più problemi perché «qualunque criminale ha paura del carcere e della sottrazione del patrimonio. Nel momento in cui un imprenditore denuncia si marchia come imprenditore che si ribella. Nel 99% dei casi la denuncia ti mette in una condizione di forza. Io vado dove so che otterrò denaro». Il dott. De Scisciolo ha in seguito anticipato che lo sportello antiracket di Altamura sarà inaugurato il 7 aprile ricordando che proprio ad Altamura c'è stato il primo caso, tanti anni fa, di un imprenditore che, dopo aver denunciato, è riuscito ad aprire un'attività nel territorio con fondi dello stato. Un imprenditore che denuncia, infatti, ha diritto a un mutuo per 10 anni a fondo perduto.
A questo punto è intervenuto l'avv. Altomare, che ha parlato di alcuni strumenti legali a disposizione degli imprenditori per risolvere i propri problemi con il racket. «Il problema fondamentale dell'imprenditore che decide di denunciare - ha affermato - è quello della solitudine e il senso delle associazioni è evitare che si debba affrontare un calvario, perché quella della denuncia e del processo è sicuramente un'esperienza forte e viverla da soli è più drammatico che viverla insieme ad altri soggetti molti dei quali hanno già passato quelle vicissitudini e le hanno risolte […] L'impegno dello Stato delle associazioni e dell'Amministrazione è sicuramente un fatto importante, ma non deve distoglierci dal dovere morale e giuridico di collaborazione e impegno da parte dei cittadini […] Se non ho il coraggio di formalizzare la mia denuncia le forze dell'ordine non possono intervenire, nelle aule di giustizia non si parla delle voci che corrono per strada, ci vogliono le prove […] Per denunciare ci sono 1000 modi, noi cerchiamo di pensarne 1001 tutti finalizzati a tutelare l'imprenditore, ad evitare che si esponga più del necessario. Molto spesso è sufficiente anche una denuncia che dica una parte dei fatti per poter dare il via al procedimento e per poter poi chiamare lo stesso imprenditore che questa volta non fa più la parte di colui che va a denunciare, ma di colui che viene chiamato e costretto dai Carabinieri a dire determinate cose […] Le leggi cardine sono due: c'è la Legge 44 del 99 e la legge 108 del 96 che istituiscono e disciplinano i fondi. Ogni imprenditore che denuncia ha diritto a vedersi risarcire i danni patiti all'attività. In caso di usura si ha diritto a un mutuo a tasso 0 da risarcire nell'arco di 10 anni allo Stato. In caso di estorsione si ha diritto ad un'elargizione a fondo perduto pari al danno subito alla propria attività».
Il Sindaco ha concluso l'incontro auspicando che grazie a simili occasioni si possa eradicare il fenomeno dell'omertà e sostituirlo con la collaborazione, la condivisione e l'unione di intenti per sconfiggere il racket e l'usura.
Nel constatare la scarsa partecipazione del pubblico, il Sindaco ha espresso la speranza che ciò non sia da attribuire a diffidenza nei confronti dell'iniziativa, ribadendo che sicurezza e legalità sono obiettivi prioritari per l'Amministrazione e anticipando, a sostegno di quanto detto, che il dott. De Scisciolo sta organizzando un convegno nazionale ad Altamura. Il consigliere Giorgio ha affermato di condividere speranze e timori del Sindaco, sottolineando che l'importante è andare avanti e parlare di questi argomenti perché i cittadini sappiano che le istituzioni sono presenti, poi ha ceduto la parola al dott. Ricco Ruggero, che ha parlato della Consulta Nazionale Antiusura e del tipo di assistenza che offre. La Consulta associa 27 fondazioni in tutta Italia e la sua azione è rivolta soprattutto a prevenire l'indebitamento e il ricorso all'usura. Vari motivi possono portare al sovraidebitamento, alcuni non sono prevedibili, come una malattia o la perdita del lavoro; altri lo sono, per esempio il ricorso alla carta di credito come modo per rimandare il pagamento o il gioco d'azzardo. In ogni caso, in queste situazioni le banche sono restie a concedere prestiti o mutui, per questo spesso si ricorre all'usura. Molti non sanno che è possibile accedere a mutui a tassi agevolati garantiti da fondi statali. La Consulta offre assistenza attraverso i fondi speciali previsti dall'articolo 14.
Il consigliere Pallotta ha sottolineato che bisogna fare in modo che imprese e famiglie colgano l'importanza delle fondazioni e delle associazioni come supporto umano e legale in situazioni difficili nelle quali molte volte non si ha il coraggio di denunciare. Il dott. Renato De Scisciolo e l'avv. Maurizio Altomare hanno preferito intervenire in risposta alle domande del pubblico. Alessandro Iacovucci del coordinamento di "Altamura per la legalità" ha chiesto come l'Associazione Antiracket agisce dopo la denuncia, cosa accade dopo e se il problema si ripete. Il dott. De Scisciolo ha risposto che l'Associazione segue la vittima dal momento della denuncia in poi e di solito dopo non si hanno più problemi perché «qualunque criminale ha paura del carcere e della sottrazione del patrimonio. Nel momento in cui un imprenditore denuncia si marchia come imprenditore che si ribella. Nel 99% dei casi la denuncia ti mette in una condizione di forza. Io vado dove so che otterrò denaro». Il dott. De Scisciolo ha in seguito anticipato che lo sportello antiracket di Altamura sarà inaugurato il 7 aprile ricordando che proprio ad Altamura c'è stato il primo caso, tanti anni fa, di un imprenditore che, dopo aver denunciato, è riuscito ad aprire un'attività nel territorio con fondi dello stato. Un imprenditore che denuncia, infatti, ha diritto a un mutuo per 10 anni a fondo perduto.
A questo punto è intervenuto l'avv. Altomare, che ha parlato di alcuni strumenti legali a disposizione degli imprenditori per risolvere i propri problemi con il racket. «Il problema fondamentale dell'imprenditore che decide di denunciare - ha affermato - è quello della solitudine e il senso delle associazioni è evitare che si debba affrontare un calvario, perché quella della denuncia e del processo è sicuramente un'esperienza forte e viverla da soli è più drammatico che viverla insieme ad altri soggetti molti dei quali hanno già passato quelle vicissitudini e le hanno risolte […] L'impegno dello Stato delle associazioni e dell'Amministrazione è sicuramente un fatto importante, ma non deve distoglierci dal dovere morale e giuridico di collaborazione e impegno da parte dei cittadini […] Se non ho il coraggio di formalizzare la mia denuncia le forze dell'ordine non possono intervenire, nelle aule di giustizia non si parla delle voci che corrono per strada, ci vogliono le prove […] Per denunciare ci sono 1000 modi, noi cerchiamo di pensarne 1001 tutti finalizzati a tutelare l'imprenditore, ad evitare che si esponga più del necessario. Molto spesso è sufficiente anche una denuncia che dica una parte dei fatti per poter dare il via al procedimento e per poter poi chiamare lo stesso imprenditore che questa volta non fa più la parte di colui che va a denunciare, ma di colui che viene chiamato e costretto dai Carabinieri a dire determinate cose […] Le leggi cardine sono due: c'è la Legge 44 del 99 e la legge 108 del 96 che istituiscono e disciplinano i fondi. Ogni imprenditore che denuncia ha diritto a vedersi risarcire i danni patiti all'attività. In caso di usura si ha diritto a un mutuo a tasso 0 da risarcire nell'arco di 10 anni allo Stato. In caso di estorsione si ha diritto ad un'elargizione a fondo perduto pari al danno subito alla propria attività».
Il Sindaco ha concluso l'incontro auspicando che grazie a simili occasioni si possa eradicare il fenomeno dell'omertà e sostituirlo con la collaborazione, la condivisione e l'unione di intenti per sconfiggere il racket e l'usura.