Incidente Venusio, le considerazioni di Sel-Altamura
"Negli ultimi 2 anni otto Regioni sconvolte da disastri idrogeologici". Nell'articolo la nota
domenica 20 novembre 2011
In merito all'incidente verificatosi la scorsa domenica 6 novembre che ha visto la tragica scomparsa degli altamurani Carlo e Rosa Masiello travolti dal fango nel materano, Sel sezione di Altamura esprime considerazioni sul rischio idrogeologico nel nostro territorio.
"Una tragedia – si legge nella nota - che ci ha colti quando ancora avevamo negli occhi le drammatiche immagini dell'alluvione di Genova, con il suo carico di morti e devastazioni. Purtroppo, non si tratta più di eventi straordinari nella loro drammaticità: negli ultimi 2 anni otto Regioni sono state sconvolte da disastri idrogeologici, che hanno lasciato una scia di decine di morti. Non ci si deve più meravigliare di questi numeri: le statistiche ci dicono che ormai il 98% dei Comuni italiani è a rischio idrogeologico, più o meno grave".
"Non è un dato casuale, - si continua a leggere - è provocato, da un lato, dalle politiche scriteriate di cementificazione selvaggia, dalla speculazione edilizia, dal cambiamento di destinazione degli immobili, dagli abusi mai controllati (anzi...alla fine arriva sempre un bel condono a sanare l'illegalità e far fare cassa), dall'altro, dalla cronica inadeguatezza dei fondi per la salvaguardia del territorio e da una cultura ottusa per cui il territorio è una risorsa di cui poter abusare impunemente".
"Quante vittime – conclude il documento - dovranno ancora essere piante prima che tutti, dalle istituzioni ai cittadini, si rendano conto che l'abuso del territorio, prima o poi, fa pagare prezzi altissimi a tutti, e soprattutto alle persone più deboli?".
"Una tragedia – si legge nella nota - che ci ha colti quando ancora avevamo negli occhi le drammatiche immagini dell'alluvione di Genova, con il suo carico di morti e devastazioni. Purtroppo, non si tratta più di eventi straordinari nella loro drammaticità: negli ultimi 2 anni otto Regioni sono state sconvolte da disastri idrogeologici, che hanno lasciato una scia di decine di morti. Non ci si deve più meravigliare di questi numeri: le statistiche ci dicono che ormai il 98% dei Comuni italiani è a rischio idrogeologico, più o meno grave".
"Non è un dato casuale, - si continua a leggere - è provocato, da un lato, dalle politiche scriteriate di cementificazione selvaggia, dalla speculazione edilizia, dal cambiamento di destinazione degli immobili, dagli abusi mai controllati (anzi...alla fine arriva sempre un bel condono a sanare l'illegalità e far fare cassa), dall'altro, dalla cronica inadeguatezza dei fondi per la salvaguardia del territorio e da una cultura ottusa per cui il territorio è una risorsa di cui poter abusare impunemente".
"Quante vittime – conclude il documento - dovranno ancora essere piante prima che tutti, dalle istituzioni ai cittadini, si rendano conto che l'abuso del territorio, prima o poi, fa pagare prezzi altissimi a tutti, e soprattutto alle persone più deboli?".