In nomine Faber, omaggio a Fabrizio De André
Ripetuti applausi per il trio altamurano che interpreta i brani del cantautore genovese. Giovani promesse della nostra città
domenica 20 giugno 2010
In nomine Faber. Una professione di fede verso l'uomo Fabrizio De André. Verso la sua musica, intrisa di convinzioni, riflessioni, pensieri. Verso ogni nota fragile ed incerta, resa tale dalle stesse domande del cantautore genovese. Una vita che ha conosciuto la poesia. Che ha fatto propri i versi soprattutto quando apparivano stridenti. Privi di quelle rime tipiche di ogni perfezione retorica. Fabrizio De André viene spesso ricordato per le sue idee, oggetto di numerose etichettature. I brani del cantautore genovese, però, hanno la capacità intrinseca di mettere insieme le persone, che siano esse di destra o di sinistra. A qualcuno sembrerà strana tale affermazione. Chi, lo scorso 18 giugno, ha partecipato all'omaggio a Fabrizio De André, non può negare l'evidenza.
Una serata in musica organizzata dal trio acustico altamurano "In nomine Faber". Pietro Colonna (chitarra e voce), Nicola Moramarco (chitarra), Antonio Moramarco, questi i tre componenti il gruppo, giovani promesse della nostra città. Per l'occasione non sono mancate le percussioni di Francesco Marcello Sette, accompagnate dal battito di mani dei numerosi presenti. All'appello ha risposto persino la danza, improvvisata da chi si è lasciato trascinare dalle note.
Primo di una lunga serie di brani, "Creuza de mä", tratto dall'omonimo album scritto e cantato da De André interamente in dialetto genovese. La creuza è una strada suburbana che scorre tra due muri "diretti" dalla collina verso il mare. Per quasi tre ore, alla voce solista e agli strumenti musicali si è mescolata la voce del pubblico. Tra le melodie interpretate, Andrea, Quello che non ho, Il testamento di Tito, La canzone di Marinella, Bocca di Rosa, Un chimico.
La serata si è conclusa con quattro canzoni a sorpresa. Ma per i titoli… vi rimandiamo al prossimo concerto.
Una serata in musica organizzata dal trio acustico altamurano "In nomine Faber". Pietro Colonna (chitarra e voce), Nicola Moramarco (chitarra), Antonio Moramarco, questi i tre componenti il gruppo, giovani promesse della nostra città. Per l'occasione non sono mancate le percussioni di Francesco Marcello Sette, accompagnate dal battito di mani dei numerosi presenti. All'appello ha risposto persino la danza, improvvisata da chi si è lasciato trascinare dalle note.
Primo di una lunga serie di brani, "Creuza de mä", tratto dall'omonimo album scritto e cantato da De André interamente in dialetto genovese. La creuza è una strada suburbana che scorre tra due muri "diretti" dalla collina verso il mare. Per quasi tre ore, alla voce solista e agli strumenti musicali si è mescolata la voce del pubblico. Tra le melodie interpretate, Andrea, Quello che non ho, Il testamento di Tito, La canzone di Marinella, Bocca di Rosa, Un chimico.
La serata si è conclusa con quattro canzoni a sorpresa. Ma per i titoli… vi rimandiamo al prossimo concerto.