In memoria di Fabio Perinei
Una lettera aperta di Michele Lospalluto. Denunciato il degrato dei servizi sanitari del nostro territorio
martedì 21 febbraio 2012
10.02
Ricorre oggi, 21 febbraio, il 3° anniversario della morte di Fabio Perinei, già Sindaco di Altamura e parlamentare alla Camera dei Deputati per il Pci e, successivamente, per il Pds. "L'onorevole Perinei ha sempre difeso strenuamente i ceti meno abbienti, l'ambiente e la pace con grande lealtà e rigore morale", si legge di lui.
E in sua memoria, Michele Lospalluto scrive una lettera aperta, ricordando la richiesta da parte dell'onorevole di una politica di maggiore equilibrio, di una equa distribuzione delle risorse, tra aree interne ed aree costiere, richiesta ritrovata nelle parole di Perinei: "nel mondo, nel nostro paese, c'è un nord ed un sud. Nel sud, c'è il sud del sud e noi della Murgia siamo il sud della costa".
Di qui, una breve descrizione da parte di Lospalluto, della situazione di degrado dei servizi sanitari nel nostro territorio. "Sono passati circa 15 anni – si legge in una nota - ed il nuovo ospedale, che porterà il suo nome, non si apre. Le prestazioni nei nostri servizi, sono in forte calo, come pure i ricoveri ed aumenta la mobilità passiva verso altre strutture ospedaliere, in particolare verso Matera. La sfiducia da parte dei cittadini-utenti verso le nostre strutture, è sempre più forte, la rassegnazione prende sempre più piede. E' il diritto alla salute che è a rischio. Il nuovo ospedale sta per essere terminato, non abbiamo notizie quando sarà aperto, ma in esso non sono previste le specialistiche, come si evince dal documento ufficiale delle Direzione Generale della ASLBA, del dicembre scorso. Sono 180 i posti letto, ma non sono previsti quelli per le specialistiche di ORL, oculistica, pneumologia, neurologia, urologia e neonatologia. Anzi stando ad uno degli ultimi incontri tra la Direzione ed i dirigenti del presidio ospedaliero di Altamura, il Direttore ha sottolineato che sono a rischio, la pediatria, l'ostetricia-ginecologia (che andrebbe ridimensionata) e la UTIC (che andava chiusa a fine anno scorso). Un ospedale di nuova apertura, senza specialistiche, è un mezzo ospedale, non ha nulla per essere considerato intermedio, non resisterà alla concorrenza con quelli limitrofi e soccomberà per i conti economici negativi che registrerà e che ha già registrato. Un ospedale concepito oltre 30 anni fa, in quel contesto economico e sociale, con il chiaro obiettivo di avvicinare le due comunità di Altamura e Gravina, ha bisogno di essere rivisto, rivisitato".
E conclude: "Ecco nel rispetto ed in memoria di quel principio di equità, da Fabio sostenuto nelle sue battaglie politiche, faccio appello a tutti i suoi compagni, amici e sostenitori, che quel principio, si traduca in una politica di ridistribuzione delle risorse in tutto il territorio della provincia ASLBA. Ovvero che i posti letto delle strutture specialistiche, vengano equamente distribuiti anche sul nostro territorio (ricordo senza costi aggiuntivi) in quell'ospedale nuovo, che senza specialistiche non ha motivo di esistere. Tale equa ridistribuzione consentirà una più razionale ed efficace utilizzazione di dette risorse, con il vantaggio di un processo di decentramento e di accorciamento delle liste di attesa, che per carenza di spazi in altre strutture non potrà essere realizzato. Frattanto segnalo, che ci sono dirigenti e qualche politico, che "danzano sul cadavere" dell'oculistica ed in particolare dell'ORL per "spartirsi le spoglie", incoraggiati anche dal trasferimento (a dir poco anomalo se non illegittimo per procedura) presso l'ospedale di Monopoli di un medico di quest'ultima struttura, che segnano in maniera inequivocabile la volontà di chiusura delle stesse".
E in sua memoria, Michele Lospalluto scrive una lettera aperta, ricordando la richiesta da parte dell'onorevole di una politica di maggiore equilibrio, di una equa distribuzione delle risorse, tra aree interne ed aree costiere, richiesta ritrovata nelle parole di Perinei: "nel mondo, nel nostro paese, c'è un nord ed un sud. Nel sud, c'è il sud del sud e noi della Murgia siamo il sud della costa".
Di qui, una breve descrizione da parte di Lospalluto, della situazione di degrado dei servizi sanitari nel nostro territorio. "Sono passati circa 15 anni – si legge in una nota - ed il nuovo ospedale, che porterà il suo nome, non si apre. Le prestazioni nei nostri servizi, sono in forte calo, come pure i ricoveri ed aumenta la mobilità passiva verso altre strutture ospedaliere, in particolare verso Matera. La sfiducia da parte dei cittadini-utenti verso le nostre strutture, è sempre più forte, la rassegnazione prende sempre più piede. E' il diritto alla salute che è a rischio. Il nuovo ospedale sta per essere terminato, non abbiamo notizie quando sarà aperto, ma in esso non sono previste le specialistiche, come si evince dal documento ufficiale delle Direzione Generale della ASLBA, del dicembre scorso. Sono 180 i posti letto, ma non sono previsti quelli per le specialistiche di ORL, oculistica, pneumologia, neurologia, urologia e neonatologia. Anzi stando ad uno degli ultimi incontri tra la Direzione ed i dirigenti del presidio ospedaliero di Altamura, il Direttore ha sottolineato che sono a rischio, la pediatria, l'ostetricia-ginecologia (che andrebbe ridimensionata) e la UTIC (che andava chiusa a fine anno scorso). Un ospedale di nuova apertura, senza specialistiche, è un mezzo ospedale, non ha nulla per essere considerato intermedio, non resisterà alla concorrenza con quelli limitrofi e soccomberà per i conti economici negativi che registrerà e che ha già registrato. Un ospedale concepito oltre 30 anni fa, in quel contesto economico e sociale, con il chiaro obiettivo di avvicinare le due comunità di Altamura e Gravina, ha bisogno di essere rivisto, rivisitato".
E conclude: "Ecco nel rispetto ed in memoria di quel principio di equità, da Fabio sostenuto nelle sue battaglie politiche, faccio appello a tutti i suoi compagni, amici e sostenitori, che quel principio, si traduca in una politica di ridistribuzione delle risorse in tutto il territorio della provincia ASLBA. Ovvero che i posti letto delle strutture specialistiche, vengano equamente distribuiti anche sul nostro territorio (ricordo senza costi aggiuntivi) in quell'ospedale nuovo, che senza specialistiche non ha motivo di esistere. Tale equa ridistribuzione consentirà una più razionale ed efficace utilizzazione di dette risorse, con il vantaggio di un processo di decentramento e di accorciamento delle liste di attesa, che per carenza di spazi in altre strutture non potrà essere realizzato. Frattanto segnalo, che ci sono dirigenti e qualche politico, che "danzano sul cadavere" dell'oculistica ed in particolare dell'ORL per "spartirsi le spoglie", incoraggiati anche dal trasferimento (a dir poco anomalo se non illegittimo per procedura) presso l'ospedale di Monopoli di un medico di quest'ultima struttura, che segnano in maniera inequivocabile la volontà di chiusura delle stesse".