Imu agricola, i sindaci murgiani contro il decreto
Le associazioni di categoria: "La mobilitazione continua"
sabato 21 marzo 2015
Indignazione e solidarietà con gli agricoltori del territorio.
Questi i sentimenti che esprimono i sindaci murgiani all'indomani dell'approvazione definitiva del decreto che introduce l'Imu agricola, contestato da mesi non solo dalle associazioni degli agricoltori ma anche da esponenti istituzionali a tutti i livelli.
"Sono esterefatto, furioso ed indignato. l'ennesima tassa ingiusta che colpisce la povera gente" è il commento del sindaco di Altamura Mario Stacca, che non lesina una stoccata politica agli avversari: "Solo qualche giorno fa il candidato Michele Emiliano aveva garantito agli agricoltori che giustamente stavano protestando contro l'Imu sui terreni agricoli che i deputati pugliesi del PD avrebbero votato contro. entre scoppiava l'ennesima tangentopoli alla Camera si è votato il provvedimento", continua il primo cittadino altamurano su facebook.
Ma che la contrarietà al nuovo balzello vada al di là dei colori politici lo dimostra la reazione non meno indignata del sindaco di Gravina, Alesio Valente, che pure è un esponente del Pd: "Questa decisione è una delle peggiori sciocchezze fatte dal governo – dichiara senza mezzi termini – qui da noi possedere un pezzo di terra non significa fare speculazioni. Si tratta di gente che l'ha ereditato e porta avanti una cultura, lottare contro l'abbandono della terra fa bene all'economia".
Una battaglia, quella contro l'Imu agricola, che ha visto i due comuni muoversi in modo politicamente unanime, essendo entrambi penalizzati dall'essere inseriti tra i comuni "parzialmente montani" e quindi soggetti alla tassazione.
Nel frattempo non si fa attendere la reazione delle associazioni di categoria, come Cia,Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari che giudicano negativamente il decreto votato, definendo il voto favorevole alla Camera "un nuovo grave segnale di disattenzione per l'agricoltura italiana", annunciano di voler "proseguire nella nostra mobilitazione, per un provvedimento che gli agricoltori giudicano iniquo e gravemente dannoso" e confidano "nell'immediata costituzione del Tavolo sulla fiscalità in agricoltura, così come da emendamento approvato, per trovare soluzioni necessarie al settore all'interno di questo strumento".
Il 25 marzo una delegazione delle associazioni si confronterà in Conferenza Stato-Regioni, mentre il 31 marzo, sono previsti tre presidi presso la Camera, il ministero dell'Economia e il ministero dell'Agricoltura, nonché incontri con ministri e parlamentari per discutere dei problemi del comparto.
Questi i sentimenti che esprimono i sindaci murgiani all'indomani dell'approvazione definitiva del decreto che introduce l'Imu agricola, contestato da mesi non solo dalle associazioni degli agricoltori ma anche da esponenti istituzionali a tutti i livelli.
"Sono esterefatto, furioso ed indignato. l'ennesima tassa ingiusta che colpisce la povera gente" è il commento del sindaco di Altamura Mario Stacca, che non lesina una stoccata politica agli avversari: "Solo qualche giorno fa il candidato Michele Emiliano aveva garantito agli agricoltori che giustamente stavano protestando contro l'Imu sui terreni agricoli che i deputati pugliesi del PD avrebbero votato contro. entre scoppiava l'ennesima tangentopoli alla Camera si è votato il provvedimento", continua il primo cittadino altamurano su facebook.
Ma che la contrarietà al nuovo balzello vada al di là dei colori politici lo dimostra la reazione non meno indignata del sindaco di Gravina, Alesio Valente, che pure è un esponente del Pd: "Questa decisione è una delle peggiori sciocchezze fatte dal governo – dichiara senza mezzi termini – qui da noi possedere un pezzo di terra non significa fare speculazioni. Si tratta di gente che l'ha ereditato e porta avanti una cultura, lottare contro l'abbandono della terra fa bene all'economia".
Una battaglia, quella contro l'Imu agricola, che ha visto i due comuni muoversi in modo politicamente unanime, essendo entrambi penalizzati dall'essere inseriti tra i comuni "parzialmente montani" e quindi soggetti alla tassazione.
Nel frattempo non si fa attendere la reazione delle associazioni di categoria, come Cia,Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari che giudicano negativamente il decreto votato, definendo il voto favorevole alla Camera "un nuovo grave segnale di disattenzione per l'agricoltura italiana", annunciano di voler "proseguire nella nostra mobilitazione, per un provvedimento che gli agricoltori giudicano iniquo e gravemente dannoso" e confidano "nell'immediata costituzione del Tavolo sulla fiscalità in agricoltura, così come da emendamento approvato, per trovare soluzioni necessarie al settore all'interno di questo strumento".
Il 25 marzo una delegazione delle associazioni si confronterà in Conferenza Stato-Regioni, mentre il 31 marzo, sono previsti tre presidi presso la Camera, il ministero dell'Economia e il ministero dell'Agricoltura, nonché incontri con ministri e parlamentari per discutere dei problemi del comparto.