Imu agricola, approvato il decreto
Via libera anche dalla Camera. Il 17 giugno la sentenza del Tar
venerdì 20 marzo 2015
L'Imu sui terreni agricoli è legge.
Via libera definitivo della Camera al discusso decreto legge, dopo che il testo era già stato approvato dal Senato senza modifiche. I sì sono stati 272, i no 153, 15 gli astenuti.
Un balzello, quello fortemente contestato da mesi dagli agricoltori, e che ha provocato forti polemiche anche in parlamento, con pezzi della maggioranza in dissenso, mentre dura è stata la contestazione delle opposizioni a un provvedimento ritenuto da più parti penalizzante verso la categoria.
Il decreto entra subito in vigore anche se alcuni ordini del giorno impegnano il governo a mettere in piedi una commissione tecnica per affrontare la questione e pure pendono ricorsi al Tar sul tema.
La battaglia politica, intanto, prosegue. Il testo introduce l'Imu sui terreni, ma salva quelli classificati come "montani", mentre in quelli "parzialmente montani" risparmia coloro che possiedono la qualifica di coltivatore diretto o di imprenditore agricolo professionale e risultano iscritti nella previdenza agricola, per essere applicata a tappeto infine in quelli non montani. Per pagare quanto dovuto relativamente al 2014 c'è tempo fino al 31 marzo per saldare senza interessi.
La decisione finale sul contestato balzello però potrebbe venire, più che dalla politica, dalla magistratura: la questione è finita innanzi al Tar che ha esentato circa 3 mila comuni dal pagamento, mentre è rinviata al 17 giugno la sentenza sul ricorso presentato dalle Anci.
Via libera definitivo della Camera al discusso decreto legge, dopo che il testo era già stato approvato dal Senato senza modifiche. I sì sono stati 272, i no 153, 15 gli astenuti.
Un balzello, quello fortemente contestato da mesi dagli agricoltori, e che ha provocato forti polemiche anche in parlamento, con pezzi della maggioranza in dissenso, mentre dura è stata la contestazione delle opposizioni a un provvedimento ritenuto da più parti penalizzante verso la categoria.
Il decreto entra subito in vigore anche se alcuni ordini del giorno impegnano il governo a mettere in piedi una commissione tecnica per affrontare la questione e pure pendono ricorsi al Tar sul tema.
La battaglia politica, intanto, prosegue. Il testo introduce l'Imu sui terreni, ma salva quelli classificati come "montani", mentre in quelli "parzialmente montani" risparmia coloro che possiedono la qualifica di coltivatore diretto o di imprenditore agricolo professionale e risultano iscritti nella previdenza agricola, per essere applicata a tappeto infine in quelli non montani. Per pagare quanto dovuto relativamente al 2014 c'è tempo fino al 31 marzo per saldare senza interessi.
La decisione finale sul contestato balzello però potrebbe venire, più che dalla politica, dalla magistratura: la questione è finita innanzi al Tar che ha esentato circa 3 mila comuni dal pagamento, mentre è rinviata al 17 giugno la sentenza sul ricorso presentato dalle Anci.